Chiesa di San Genesio (La Valle)

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Chiesa di San Genesio
St. Genesius in Wengen
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàLa Valle
Coordinate46°39′27.48″N 11°55′27.62″E
Coordinate: 46°39′27.48″N 11°55′27.62″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Genesio e Sant'Andrea
Diocesi Bolzano-Bressanone
Consacrazione1876
ArchitettoJosef Vonstadl
Stile architettoniconeoromanico
Inizio costruzione1868
Completamento1872

La chiesa di San Genesio (in ladino Dlijia de San Snese; in tedesco St. Genesius in Wengen) è la parrocchiale di La Valle in Alto Adige. Fa parte del decanato Val Badia e la sua storia recente inizia nel XIX secolo.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In primo piano il campanile dell'antica parrocchiale di San Genesio e sullo sfondo il campanile della chiesa di Santa Barbara.

Il luogo di culto con dedicazione a san Genesio presso La Valle (in ladino La Val; in tedesco Wengen) fu edificato nella seconda metà del XIX secolo. Il cantiere venne aperto nel 1868 e fu chiuso nel 1874.[2] In precedenza a Tolpei (località Dlijia Vedla), antico centro del paese, era già presente un primo tempio dedicato a san Genesio documentato a partire dal 1382. Questa fu l'antica parrocchiale e dell'edificio restano i ruderi mentre la torre campanaria è ancora al suo posto.[4]

La Valle, grazie a quel primo luogo di culto, divenne curazia nel 1640.

Un esempio del notevole impianto pittorico sono i grandi affreschi parietali di Max Gheri. Qui la Resurrezione di Cristo, nel transetto destro.
Statua in legno policromo raffigurante la Madonna attribuita a Domenico Moling.

La solenne consacrazione fu celebrata nel 1876 dal vescovo della diocesi di Bolzano-Bressanone Vinzenz Gasser[3] e venne elevata a dignità parrocchiale nel 1891.

Un ultimo ciclo di interventi si è concluso nel 2013 e ha riguardato la pulizia e il restauro degli affreschi, oltre all'adeguamento liturgico. Il nuovo altar maggiore è stato consacrato alla fine di tali lavori.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa si trova al centro dell'abitato di La Valle, con orientamento verso nord ovest. La costruzione segue uno stile neoromanico ed è a navata unica. Un'abside semi esagonale ed un transetto completano la pianta dell'edificio.[3]

Sul lato nord si erge il campanile che tocca i 42 m ed è provvisto di finestroni a bifora su tutti e quattro i lati, specularmente al campanile, sul lato sud è posta la sagrestia. La torre campanaria è decorata nei timpani settentrionale e meridionale da due stemmi: rispettivamente lo stemma ottocentesco del comune di La Valle e lo stemma diocesano di Bressanone. Secondo il piano originale la chiesa avrebbe dovuto disporre di due torri campanarie (quella attuale e un'altra sopra la sagrestia).[5]

Sulla facciata, oltre al portone d'ingresso con architrave e timpano ad arco schiacciato, si apre un rosone e sopra di esso una finestrella a tutto sesto.

Il luminoso interno è coperto da una volta a botte e da una a crociera all'intersezione con il transetto. Gli affreschi della volta e delle pareti furono realizzate dal pittore Max Gehri (Innsbruck, 1847 - 1909) tra il 1890 e il 1893 in perfetto stile nazareno. La cantoria, ampliata alla fine del XX secolo, ospita un pregevole organo.[3]

La chiesa possiede numerose sculture di valore, opere di artisti locali. Di particolare bellezza sono le due statue lignee poste alla destra dell'abside: San Giovanni Nepomuceno in gloria e l'Immacolata Concezione, entrambe attribuite a Domëne Moling.[2] Franz Tavella, noto scultore di La Valle, scolpì per la chiesa una statua del Sacro Cuore di Gesù, esposta solo in occasione delle processioni e nella solennità omonima.

L'altare maggiore è in marmo, risale alla metà del XVIII secolo ed è stato portato a La Valle da Terlano.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di San Genesio, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  2. ^ a b c d Touring, p. 519.
  3. ^ a b c d e Trapp, pp. 102-116.
  4. ^ Storia e masi tipici, su comune.lavalle.bz.it. URL consultato il 7 maggio 2020.
    «Una prima chiesa a La Val é documentata giá nel 1382: le veniva concesso il privilegio di custodire il sacro Crisma»
  5. ^ Così come rappresentato in un modello in scala conservato presso il municipio ed esposto al pubblico fino ai recenti lavori di ammodernamento dello stesso.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Touring Club, Trentino Alto Adige, Milano, Touring Editore, 2005, ISBN 9788836548026.
  • Eugen Trapp, Testimonianze di storia e d'arte nelle valli ladine, San Martino in Badia (BZ), Istituto ladino Micurà de Rü, 2006, ISBN 9788881710683, OCLC 799452065.

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