Chiesa della Sacra Famiglia (Ancona)

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Chiesa della Sacra Famiglia
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàAncona
Coordinate43°36′21.51″N 13°30′19.8″E / 43.605975°N 13.5055°E43.605975; 13.5055
Religionecattolica di rito romano
TitolareSacra Famiglia
Arcidiocesi Ancona-Osimo
Stile architettoniconeoromanico
Inizio costruzione1889

La chiesa della Sacra Famiglia è un luogo di culto cattolico di Ancona; sorge in corso Carlo Alberto, nel rione del Piano San Lazzaro.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Bassorilievo nella facciata della Chiesa della Sacra Famiglia di Ancona

L'inizio della costruzione di questa chiesa è avvenuta a seguito della posa della prima pietra fatta dall'allora vescovo e cardinale Giovanni Battista Manara nel 1889, quando la città cominciava ad estendersi verso la stazione centrale e la rete viaria nazionale. La realizzazione fu resa possibile per l'ottenuta restituzione, da parte del demanio dei beni dell'Opera dei Luigini, erroneamente incamerata, e per l'opera di benefattori, tra cui spicca il conte Luigi Rocchi di Camerata.

Il progetto del tempio è opera dell'architetto torinese Marco Ceradini e le decorazioni della facciata e dell'interno sono opera del locale scultore Vittorio Morelli. Il progetto esprime uno stile neo-romanico con elementi bizantini, e presenta una facciata a salienti con vela campanaria centrale e sovrastante. L'interno a tre navate con absidi conclusive ospita tra l'altro elementi architettonico-decorativi provenienti da chiese soppresse: si ricorda, in particolare, il prospetto di altare in pietra scolpita di forme gotiche, già nella Chiesa di San Francesco alle Scale sita in via Pizzecolli, e di proprietà della nobile famiglia Bonarelli (in particolare è da notare che lo stemma dei conti Bonarelli, riprodotto sopra le colonnine laterali, riporta errori nei colori, infatti esso dovrebbe essere corretto: in campo rosso con banda d'argento e con leoni passanti di rosso).

In occasione dei restauri susseguenti il terremoto del 1972, dall'interno della chiesa venne soppressa gran parte della decorazione pittorica della navata mediana e furono rimosse le vetrate delle monofore della stessa, insieme ad altri ammodernamenti (come il nuovo nucleo dei confessionali) del tutto estranei ai caratteri primitivi dell'edificio, in nome di un malinteso e tardivo adeguamento alle nuove norme liturgiche. Dal 1901 il complesso fu affidato ai Padri Salesiani, che tuttora curano ed officiano la chiesa.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Pirani, Le chiese di Ancona, Ancona, Nuove ricerche, 1998.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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