Che fare (rivista)

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Che fare
StatoBandiera dell'Italia Italia
Generecultura
Fondazione1967
DirettoreRoberto Di Marco, Francesco Leonetti, Gianni Scalia
 

Che Fare, sottotitolata bollettino di critica e azione d'avanguardia, è stata una rivista di politica e cultura fondata a Milano nel 1967 da Roberto Di Marco, Francesco Leonetti e Gianni Scalia, con la collaborazione artistica di Arnaldo Pomodoro. Il titolo è un riferimento a un noto saggio di Lenin.

Storia editoriale[modifica | modifica wikitesto]

La rivista, vicina alle posizioni politiche dell'Estrema sinistra, sostenne il movimento del Sessantotto pubblicandone i documenti, tentando di saldare "un rapporto tra eversione letteraria e lotta del proletariato". Dopo il 1973, Di Marco e Leonetti la trasformarono in "rivista di dibattito" interna al Partito Comunista (Marxista-Leninista) Italiano, "nel segno del primato della prassi politica sulla letteratura"[1]. Vi collaborarono tra gli altri Mario Spinella, Paolo Valesio, Giorgio Celli, Franco Basaglia, Giovanni Jervis, Mario Dondero, Allen Ginsberg, Enzo Melandri. Come forma di autofinanziamento la rivista organizzò una mostra-mercato cui parteciparono artisti quali Enrico Baj, Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Toti Scialoja, Giulio Turcato[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alberto Asor Rosa, Dizionario della letteratura italiana del Novecento, Torino, Einaudi, 1992, ad vocem
  2. ^ Copertina e indice dei primi due numeri sul sito di Amalia Del Ponte

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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