Chamaeleo chamaeleon

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Camaleonte comune o mediterraneo
Chamaeleo chamaeleon
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseReptilia
OrdineSquamata
SottordineSauria
FamigliaChamaeleonidae
SottofamigliaChamaeleoninae
GenereChamaeleo
SpecieC. chamaeleon
Nomenclatura binomiale
Chamaeleo chamaeleon
Linnaeus, 1758

Il camaleonte mediterraneo (Chamaeleo chamaeleon Linneus, 1758) è un sauro della famiglia Chamaeleonidae.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il camaleonte comune è inconfondibile nella stragrande maggioranza del suo areale. Il colore della sua pelle è determinato dall'ambiente e dalla temperatura circostanti ed è capace di improvvisi mutamenti. Generalmente è verde, più chiaro la notte. Trascorre gran parte del suo tempo arrampicandosi sui cespugli, aggrappandosi ai rami con la coda e con le zampe modificate (le dita di ciascuna zampa sono formate da due artigli prensili). Misura da 9 a 17 cm, più 12-14 di coda. Il maschio è poco più grosso della femmina. Quest'ultima depone nella tarda estate 30-40 uova, che si schiuderanno la successiva primavera. Vive fino a 20 anni, il record in cattività è 22 anni, ma in genere vive 12-13 anni[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Prevalentemente insettivoro, caccia farfalle, zanzare, libellule e cavallette. Talvolta si nutre anche di ragni, scorpioni e di altri aracnidi. I maschi più grandi cacciano però anche piccoli vertebrati, quali sauri, topi e giovani uccelli[4]. La preda è puntata da lontano, catturata con la lingua viscosa e ingoiata intera.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il camaleonte mediterraneo è presente in Europa meridionale (Spagna, Portogallo, Italia e Grecia), in Nord Africa (aree costiere del Sahara occidentale, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia ed Egitto) e Asia sud-occidentale (Turchia meridionale, Siria, Libano, Israele, Giordania, Arabia saudita e Yemen).[1]
Presente a Malta, in alcune isole greche (Creta, Samos e Chios), e nella parte meridionale della penisola iberica.[1] In Italia alcune sporadiche segnalazioni sono pervenute in passato dalla Sicilia[5] ma si tratta di introduzioni accidentali di esemplari nordafricani: una recente revisione colloca C. chamaleon tra le specie la cui presenza in Sicilia non è confermata[6]. Più recentemente popolazioni acclimatate sono state segnalate in Puglia[7] e Calabria[8]; entrambe le popolazioni sono il frutto di relativamente recenti reintroduzioni (rispettivamente dalla Tunisia e da Israele)[9].

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Sono state descritte 4 sottospecie:[2]

  • Chamaeleo chamaeleon chamaeleon
  • Chamaeleo chamaeleon musae
  • Chamaeleo chamaeleon orientalis
  • Chamaeleo chamaeleon rectricrista

Sono presenti variazioni di colore e dimensione tra le popolazioni. Ad esempio, gli individui di Israele sono i più piccoli, mentre i più grandi vivono in Tunisia e Algeria.[10]

Allevamento[modifica | modifica wikitesto]

Il camaleonte comune è un animale molto diffuso in terrari e simili. In pratica, si possono allevare solo esemplari provenienti da allevamenti.
Dopo l'acquisto, bisogna registrare il nuovo nato su un apposito registro consegnato con l'animale.[11]. Ogni tanto, degli ispettori passeranno a controllare che il numero di animali dichiarati sul registro equivalga a quello degli animali realmente posseduti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Vogrin, M., Corti, C., Pérez Mellado, V., Sá-Sousa, P., Cheylan, M., Pleguezuelos, J., Baha El Din, S. & Al Johany, A.M.H. 2012, Chamaeleo chamaeleon, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 14 giugno 2016.
  2. ^ a b (EN) Chamaeleo chamaeleon, su The Reptile Database, Zoological Museum Hamburg. URL consultato il 14 giugno 2016.
  3. ^ E. N. Arnold and J. A. Burton. Guida dei Rettili e degli Anfibi d'Europa, ed. Franco Muzzio
  4. ^ Vincenzo Ferri Tartarughe e sauri da allevamento
  5. ^ Silvio Bruno, Tartarughe e sauri d'Italia, Giunti, 1986.
  6. ^ Vaccaro A & Turrisi GF, Anfibi e Rettili la cui presenza in Sicilia non è stata confermata (PDF), in Atlante della biodiversità della Sicilia: Vertebrati Terrestri, Palermo, ARPA Sicilia, 2008, p.334, ISBN 978-88-95813-02-8.
  7. ^ Fattizzo T, Marzano G., Dati distributivi sull’erpetofauna del Salento, in Thalassia Salentina, vol. 26, 2002, pp. 113–132.
  8. ^ (EN) Sperone E, Crescente A, Brunelli E, Paolillo G, Tripepi S., Sightings and successful reproduction of allochthonous reptiles in Calabria, in Acta Herpetology, vol. 5, 2010, pp. 265–273.
  9. ^ (EN) Andreone F., Angelici F. M., Carlino P., Tripepi S. & Crottini A., The common chameleon Chamaeleo chamaeleon in southern Italy: evidence for allochthony of populations in Apulia and Calabria (Reptilia: Squamata: Chamaeleonidae), in Italian Journal of Zoology, 2016.
  10. ^ Chris Gibson Natura in tasca: Animali selvatici
  11. ^ Da http://www.amiciinsoliti.it/index_mini.html

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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