Cerro Prieto

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Cerro Prieto
Il Cerro Prieto in un'immagine del 1959. Sullo sfondo è possibile vedere la catena montuosa chiamata Sierra de Los Cucapah.
StatoBandiera del Messico Messico
Stato federatoBassa California
ComuneMexicali
Altezza223 m s.l.m.
Ultima eruzione80.000 BP
Codice VNUM341000
Coordinate32°25′04.8″N 115°18′28.8″W / 32.418°N 115.308°W32.418; -115.308
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America occidentali
Cerro Prieto
Cerro Prieto

Il Cerro Prieto (in italiano Collina Scura) è un edificio vulcanico costituito da due strutture distinte: un cono di scorie e una struttura formata da tre duomi lavici dacitici disposti in direzione nord-est sud-est.

La struttura più grande è il cono di scorie alto 223 m e situato nella zona sudorientale del complesso vulcanico, alla cui sommità è presente un cratere ellittico con un asse maggiore di 387 m e un asse minore di 337 m.[1]

L'edificio, situato circa 29 km a sud sud-est di Mexicali, una cittadina dello stato messicano della Bassa California, e che si ritiene si sia formato nel giro di 100-1.000 anni in seguito a una serie di eventi accaduti circa 80.000 anni fa (quindi nel Tarantiano)[1], giace su un centro di espansione associato alla dorsale del Pacifico orientale. Questo centro di espansione ha portato alla nascita di un grande giacimento geotermico utilizzato per produrre energia elettrica dalla Centrale geotermica del Cerro Prieto.

Il punto di espansione del Cerro Prieto interseca l'estremità meridionale della zona di faglia di Imperial e l'estremità settentrionale della faglia del Cerro Prieto.[2] Entrambe queste faglie trasformi sono parte della dorsale del Pacifico orientale, la cui parte settentrionale ha formato il Golfo di California, letteralmente separando la penisola di Bassa California dal Messico.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (ES) José Luis Macías Vázquez e Víctor Santiago Rocha López, Evolución Vulcanológica del Volcán Cerro Prieto, B. C. (PDF), in Geotermia, vol. 26, n. 1, CFE, 2013, p. 26. URL consultato il 18 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ (EN) Cary S. Fuis e Walter D. Mooney, Salton Trough Lithospheric Structure and Tectonics from Seismic-Refraction and Other Data (JPG), in USGS Professional Paper 1515, Robert E. Wallace. URL consultato il 18 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2016).
  3. ^ (EN) David L. Alles, Geology of the Salton Trough (PDF), Western Washington University, 28 ottobre 2011. URL consultato il 18 dicembre 2016.

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