Centro storico di Barletta
Borgo di Santa Maria | |
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Stato | Italia |
Città | Barletta |
Quartiere | Centro Storico |
Codice postale | 76121 |
Abitanti | 1 900 ab. (2021) |
Borgo di Sette Rue | |
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Stato | Italia |
Città | Barletta |
Quartiere | Centro Storico |
Codice postale | 76121 |
Abitanti | 990 ab. (2021) |
Borgo di San Giacomo | |
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Stato | Italia |
Città | Barletta |
Quartiere | Centro Storico |
Codice postale | 76121 |
Abitanti | 2 000 ab. (2021) |
Il centro storico di Barletta è la parte della città racchiusa dalle mura medievali a est e da via mura spirito santo e via Pier delle Vigne a ovest. È costituito da tre borghi e ha una estensione di 3 km.
Borghi fondanti[modifica | modifica wikitesto]
Per la storiografia locale il nucleo urbano antico di Barletta si è sviluppato in maniera non uniforme, in base ai gruppi che via via si andavano a insediare in città.
Santa Maria[modifica | modifica wikitesto]
È il borgo più antico e rappresenta il luogo dove i Normanni nel 1100 edificarono la moderna barletta, fino ad allora solo un villaggio di poca importanza.
Il borgo ospita il complesso religioso più antico della città, sotto l'attuale Duomo di Barletta.
È il borgo meglio conservato della città.
Monumenti[modifica | modifica wikitesto]
- Sepolcreto della Peste di Barletta
- Porta Marina
- Duomo di Barletta[1]
- Convento di Sant'Andrea
- Castello di Barletta
- Faro di Barletta[2]
- Casa natale di Carlo Maria Giulini
- Cantina della Sfida
Sette Rue[modifica | modifica wikitesto]
Rappresenta il primo ampliamento medievale della città, che si espanse fino alla chiesa di Sant'Agostino.
Il borgo si contraddistingue per i grandi palazzi nobiliari e per una linea urbanistica uniforme, che ha dato identità al quartiere, tramite 7 strade perfettamente perpendicolari. Alla prima estremità troviamo il corso principale, all'altra via cialdini, ovvero la strada dei conventi e dei monasteri.
- Monumenti
- Teatro Curci[3]
- Pinacoteca Giuseppe De Nittis
- Colosso di Barletta
- Basilica del Santo Sepolcro
- Chiesa dei Greci
San Giacomo[modifica | modifica wikitesto]
È l'ultimo lembo di centro storico, prima del novecentesco quartiere di Settefrati. Si sviluppa da piazza plebiscito al torrione medievale "paraticchio". Ospita la sede dell'archivio di stato della provincia BAT.
- Monumenti
- Palazzo dell'Arco Pretorio
- Monumento a Massimo d'Azeglio
- Chiesa di San Giacomo
- Casa Natale di Pietro Mennea
- Palazzo Perfetti-Ex Ospedale
- Porta Bronzea di Mons. Dimiccoli
- Chiesa di Sant'Agostino
Piazze e vie[modifica | modifica wikitesto]
- Piazza Plebiscito
Fa da cerniera fra San Giacomo e Sette Rue. Al centro della piazza c'è il monumento alla Madonna. È impreziosita da numerosi palazzi nobiliari.
- Piazza Duomo
Si sviluppa davanti e sul retro del Duomo di Barletta e domina la visuale sul Castello.
- Piazza Manfredi
Attualmente è uno slargo utilizzato dagli autobus non urbani, ma in futuro è prevista la creazione di una nuova piazza che faccia da raccordo tra Settefrati e il centro storico.
- Piazza Monte di Pietà
È l'unica piazza di Sette Rue, posta alla fine di via Nazareth. La piazza fa da sfondo al complesso barocco del Monte di Pietà, includendo il palazzo della Prefettura.
- Piazza Marina
È la piazza che domina il borgo marinaro di Santa Maria. Ospita l'omonima porta del 1750.
Al centro c'è un pozzo del '500.
- Piazza della Sfida
È posta alla estremità di Santa Maria, di fronte la Cantina della Sfida, su via cialdini.
- Piazza 13 febbraio 1503
È la piazza che collega il centro storico alle moderne periferie di Barletta. Ospita la casa natale di Carlo Maria Giulini.
- Corso Vittorio Emanuele, corso Garibaldi e via Cavour
Sono le tre strade più importanti del centro storico, ed è stata più volte paventata l'ipotesi di fonderli in unico grande viale intitolato "corso Eraclio", in ottica di candidutara UNESCO per la statua del Colosso di Barletta e della Basilica del Santo Sepolcro.
Residenti Famosi delle tre vie:
Soggiornò all'interno di Palazzo Marulli, posto su corso Garibaldi durante il regno di Napoli.[4]
Soggiornò all'interno di Palazzo Marulli, posto su corso Garibaldi durante il regno di Napoli.[4]
Nacque e visse fino all'adolescenza nel palazzo castrota, posto su corso vittorio Emanuele 14.
Nacque nell'omonimo palazzo posto su corso vittorio Emanuele nel 1850. Vi trascorse l'infanzia per poi andare a Napoli.[5]
Durante il suo soggiorno in Italia per sfuggite alla persecuzione portoghese, visse per anno a Barletta,[6] nella ex via del cambio, ora via cavour, all'epoca epicentro delle locale giudecca
Ebbe in concessione vitto e alloggio dal comune di Barletta, nell'ex convento di San Domenico, posto tra via cavour e corso garibaldi.[7]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Veronica Santoni (a cura di), Chiesa Cattedrale di Barletta, su Catalogo Generale dei Beni Culturali, 11 novembre 2021. URL consultato il 3 aprile 2024.
- ^ Fabio Dal Cin, Barletta, faro di atterraggio (PDF), in Il faro di Barletta, Marina Militare, luglio-agosto 2020. URL consultato il 22 maggio 2024.
- ^ Teatro comunale Giuseppe Curci, su I Luoghi del Cuore - Fondo Ambiente Italiano. URL consultato il 3 aprile 2024.
- ^ a b Palazzo De Martino, su Istituto per le Tecnologie della Costruzione - Consiglio Nazionale delle Ricerche. URL consultato il 4 aprile 2024.
- ^ Alberto Scerbo, Carlo Cafiero teorico dell’anarchismo italiano, in Tigor. Rivista di scienze della comunicazione e di argomentazione giuridica, 2020. URL consultato il 4 aprile 2024.
- ^ Barletta, su www7.tau.ac.il. URL consultato il 4 aprile 2024.
- ^ Raffaele Nigro, Valdemaro Vecchi, un gigante dell’editoria pugliese, su La Gazzetta del Mezzogiorno, 8 aprile 2007. URL consultato il 4 aprile 2024. Ospitato su Il Fieramosca | Portale di informazione e attualità su Barletta e dintorni.
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Barletta, su Catalogo Generale, Ministero dei Beni Culturali. URL consultato il 4 aprile 2024.
- Fontana–pozzo di piazza Marina a Barletta, su Italia Nostra. URL consultato il 4 aprile 2024.
- Centro storico di Barletta, su Cartapulia. URL consultato il 4 aprile 2024.
- Presentazione volume “Le collezioni del museo civico di Barletta”, su Soprintendeza Archeologia, Beni Culturali e Paesaggio di Barletta e Foggia, Ministero dei Beni Culturali. URL consultato il 4 aprile 2024.
- (EN) Centro storico di Barletta, su mcid.mcah.columbia.edu, Columbia University. URL consultato il 22 maggio 2024.