Castelcerino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Castelcerino
frazione
Castelcerino – Veduta
Castelcerino – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Verona
Comune Soave
Territorio
Coordinate45°27′42.4″N 11°14′22.5″E / 45.461778°N 11.239583°E45.461778; 11.239583 (Castelcerino)
Altitudine347 m s.l.m.
Abitanti81 (2001)
Altre informazioni
Cod. postale37038
Fuso orarioUTC+1
PatronoSanta Maria Maddalena
Giorno festivo22 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelcerino
Castelcerino

Castelcerino è una località in provincia di Verona che fa parte del Comune di Soave. Si trova a circa 7 km da Soave e si raggiunge agevolmente grazie alla strada provinciale 58. Il paese, per la sua posizione sullo spartiacque tra la Val Tramigna e la Val d’Alpone, è ben visibile anche da lontano.

Come giurisdizione ecclesiastica il paese appartiene alla Diocesi di Verona ed è sede della parrocchia di Santa Maria Maddalena.

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Castelcerino deriva dal latino Castrum Ecerin (come già documentato nel 1263), dunque castello di Icerino. Quest’ultimo nome potrebbe essere ricollegato alle figure di Ezzelino II detto il Monaco e di Ezzelino III da Romano. Per qualche tempo sembra che il paese sia stato chiamato Castalberto, come presente sull’epigrafe sotto la loggia del palazzo di giustizia a Soave [1].

Veduta di Castelcerino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime tracce storiche riguardanti Castelcerino si ricollegano alla presenza di due conventi, citati come esistenti in un documento del 1219.

Come già visto parlando del toponimo, al paese sarebbe legata la figura di Ezzelino III da Romano. Fu un “castrum” conquistato per azioni belliche (in Val d’Alpone agì per togliere il dominio ai Malacapella) oppure era proprietà di famiglia già ai tempi di suo padre, cioè Ezzelino II detto il Monaco, Podestà di Verona? A questa domanda non abbiamo ancora risposta, anche se i documenti dichiarano come Cunizza da Romano, sorella di Ezzelino III, lasciò per testamento castelli e ville del veronese ai nipoti Alberti, che, lasciata la Toscana, vennero a Verona, appoggiando i ghibellini e instaurando buoni rapporti con gli Scaligeri. Il fatto che, per un periodo, il paese si fosse chiamato Castalberto, potrebbe essere d’appoggio a questa ipotesi [1].

Tra Quattrocento e Cinquecento Castelcerino si ritrovò ad essere testimone di azioni di guerra. Prima con Niccolò Piccinino, condottiero alla testa dell’esercito visconteo in lotta contro la Serenissima per strapparle il veronese, poi durante la guerra tra Venezia e la Lega di Cambrai. In quest’ultima occasione, secondo le cronache del Zagata, Castelcerino fu incendiata da M. Antonio Colonna [2].

Qualche secolo dopo, il 30 aprile 1809, insieme alla vicina Fittà, fu sede di aspri combattimenti corpo a corpo tra Francesi ed Austriaci. I primi occuparono Castelcerino, ma, alla fine vinsero i soldati di Casa Asburgo grazie alla discesa di truppe da Tregnago verso la Val Tramigna [3].

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

La prima chiesa, dedicata a Santa Maria Maddalena, fu eretta in parrocchia verso la metà del XVI secolo. Successivamente ne fu edificata un’altra, dedicata ai Santi Nicolò e Alberto, mentre l’attuale, nuovamente dedicata a Santa Maria Maddalena, risale al XIX secolo [4].

Gli appuntamenti[modifica | modifica wikitesto]

Da segnalare la sagra di Santa Maria Maddalena, che si svolge nella domenica antecedente, coincidente o successiva alla festa liturgica dedicata alla santa (22 luglio).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Maria Steccanella, "Soave”, pag. 71-72.
  2. ^ Maria Steccanella, "Soave”, pag. 72.
  3. ^ Maria Steccanella, "Soave”, pag. 33 e 72.
  4. ^ Maria Steccanella, "Soave”, pag. 71.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Steccanella, "Soave”, con appendice “Il Soave” a cura di Lamberto Paronetto, Edizioni di “Vita Veronese”, n. 71, 1973.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]