Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d'Italia

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La Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d’Italia S.c.r.l. (conosciuta anche come CSR) è un istituto di credito italiano: più precisamente trattasi di banca popolare.

La particolarità di CSR è che può annoverare tra i suoi soci e clienti esclusivamente dipendenti di Banca d'Italia, in servizio o in pensione, ed i loro strettissimi famigliari.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce nel dicembre 1902 grazie ad un gruppo di impiegati di Banca d'Italia, con il nome di Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra gli Impiegati della Banca d'Italia.

Assume l'attuale denominazione nel 1947.[1] Il motivo per cui venne creata fu garantire l'indipendenza dei dipendenti; infatti, dovendo esercitare funzioni di vigilanza e controllo su tutte le banche e sul sistema del credito in generale, si voleva evitare che si dovessero rivolgere a enti da loro sorvegliati per le richieste di finanziamento a fini personali.[2]

Con sede a Palazzo Koch, nel tempo è arrivata ad aprire uno sportello presso ogni filiale dell'Istituto (39 in totale), annoverando 52 dipendenti. Il 2016 è stato chiuso con un utile di 19.7 milioni di euro, 3.1 miliardi di raccolta, 931 milioni di euro di impieghi, 49% di capitale di classe 1.[3]

Detiene anche una quota di Banca d'Italia.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Centenario della Cassa di Sovvenzioni e Risparmio fra il Personale della Banca d'Italia - Indirizzo di saluto del Governatore (PDF), Banca d'Italia, 31 gennaio 2003. URL consultato il 30 maggio 2022.
  2. ^ Lorenzo Dilena, Mutui a tasso fisso all’1% per i dipendenti Bankitalia, Linkiesta, 8 novembre 2011. URL consultato il 30 maggio 2022.
  3. ^ Risse e record, l’assemblea della banca di Bankitalia, Corriere della Sera, 24 marzo 2017. URL consultato il 30 maggio 2022.
  4. ^ RELAZIONE SULLE OPERAZIONI RIGUARDANTI LE QUOTE DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE DELLA BANCA D’ITALIA (Anno 2017) (PDF), Camera dei Deputati, 10 gennaio 2018. URL consultato il 30 maggio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]