Caruso brachysomus

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Caruso
Fossile di Caruso brachysomus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
InfraclasseTeleostei
SuperordineParacanthopterygii
OrdineLophiiformes
FamigliaLophiidae
GenereCaruso
SpecieC. brachysomus

Caruso brachysomus è un pesce osseo estinto, appartenente ai lofiiformi. Visse nell'Eocene medio (circa 49 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Italia, nel famoso giacimento di Bolca.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale assomigliava notevolmente all'attuale rana pescatrice (gen. Lophius), e come quest'ultima possedeva un corpo appiattito dorsoventralmente, una grande testa munita di una bocca ampia e un illicio allungato simile a un'esca. Tuttavia, Caruso si distingueva da altri lofiiformi per una serie di caratteristiche autapomorfiche. Lo sviluppo ipertrofico delle fauci, del suspensorium, dell'apparato ioideo e degli archi branchiali tipici dei lofiiformi erano già sviluppati in questa forma eocenica, così come l'allungamento dei raggi delle pinne pettorali e la pinna dorsale altamente modificata.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Questo pesce venne descritto per la prima volta nel 1835 da Louis Agassiz nella monumentale opera Recherches sur les Poissons Fossiles, sulla base di alcuni esemplari fossili ben conservati rinvenuti nel famoso giacimento di Bolca, in provincia di Verona. Agassiz descrisse i resti come appartenenti a una nuova specie del genere attuale Lophius (L. brachysomus), e per lungo tempo questa fu la classificazione vigente fra i paleontologi. Solo nel 2012 Carnevale e Pietsch ridescrissero i fossili e indicarono chiare autapomorfie in questi fossili, sufficienti a distinguerli dal genere attuale, che permisero di istituite il genere Caruso. Secondo lo studio del 2012, Caruso brachysomus sembrerebbe essere strettamente imparentato con il genere attuale Sladenia; Caruso e Sladenia formerebbero un clade all'interno della famiglia Lophiidae, posto alla base di tutti gli altri membri della famiglia. Nel giacimento di Bolca è noto un altro lofiide, Sharfia, leggermente più antico; un altro lofiide un poco più recente e strettamente imparentato è Eosladenia.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Come le forme attuali, anche Caruso doveva essere un predatore di fondale, che si appostava alla ricerca di ignare prede attratte dall'illicio a forma di esca.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • O. Schultz. 2006. An Anglerfish, Lophius (Osteichthyes, Euteleostei, Lophiidae), from the Leitha Limestone (Badenian, Middle Miocene) of the Vienna Basin, Austria (Central Paratethys). Beitrage Pala?ontologie 30:427-435
  • G. Carnevale and T. W. Pietsch. 2012. †Caruso, a new genus of anglerfishes from the Eocene of Monte Bolca, Italy, with a comparative osteology and phylogeny of the teleost family Lophiidae. Journal of Systematic Palaeontology 10(1):47-72
  • A. F. Bannikov. 2014. The systematic composition of the Eocene actinopterygian fish fauna from Monte Bolca, northern Italy, as known to date. Studi e ricerche sui giacimenti terziari di Bolca, XV - Miscellanea paleontologica 12:23-34
  • G. Carnevale, A. F. Bannikov, G. Marramá, J. C. Tyler, and R. Zorzin. 2014. The Pesciara-Monte Postale Fossil-Lagerstätte: 2. Fishes and other vertebrates. Rendiconti della Società Paleontologica Italiana 4:37-63