Coordinate: 42°53′16.2″N 11°19′42.73″E

Cantina di Collemassari

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Cantina di Collemassari
Vista aerea della cantina dopo l'ampliamento
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàCinigiano
Coordinate42°53′16.2″N 11°19′42.73″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione2003-2005
Stilecontemporaneo
Usocantina vinicola
Realizzazione
ArchitettoEdoardo Milesi
CommittenteCollemassari S.p.A.

La Cantina di Collemassari è un edificio produttivo situato nel comune di Cinigiano, nella provincia di Grosseto, poco distante dall'omonimo castello medievale nella DOC Montecucco. Sede dell'omonima società agricola produttrice di vino e olio, è considerata una delle "cattedrali del vino" italiane[1][2] e un valido esempio di architettura eco-sostenibile.[3][4][5]

Nel 2006 vince il Premio internazionale di architettura sostenibile "Fassa Bortolo"[6][7] e nel 2014 è stata riconosciuta come "Cantina dell'anno", dalla guida Vini d'Italia del Gambero Rosso.[8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Costruita tra il 2003 e il 2005 su progetto dell'architetto Edoardo Milesi, è costituita da tre volumi che dialogano tra loro e con il contesto[9] e costruita seguendo i criteri della bioarchitettura con l'organizzazione su più livelli seguendo i piani naturali di campagna.

L'area di vinificazione è una scatola di legno, interrata per i 2/3 della sua cubatura, e rivestita da una gabbia leggera di pilastri e travi in cemento bianco che nascono dalla vigna e si appoggiano in modo quasi provvisorio sopra la struttura interrata.[10] Tutti gli spazi annessi sono ricavati nella collina; gli unici elementi emergenti sono una quinta bianca e la palazzina degli uffici. La struttura è frutto di una progettualità impostata al risparmio energetico, alla bioedilizia e all'ingegneria bioclimatica, che ha condizionato la scelta dei componenti e dei materiali.[5]

Il progetto architettonico risolve le necessità climatiche e ambientali della produzione con sistemi che sfruttano elementi naturali quali aria, luce, vento e acqua.[11] Questi metodi naturali permettono inoltre di mantenere il microclima interno essenziale alle diverse fasi di produzione del vino, compreso il riciclo delle acque di lavorazione necessarie all'irrigazione dei campi.[11]

La climatizzazione naturale della barricaia avviene tramite condotti ventilati che possono essere aperti durante la notte per innescare un ricircolo e, una volta chiusi durante il giorno, garantiscono un ambiente termicamente stabile come richiede l'invecchiamento del vino.[12] Le doghe in cedro del soffitto disinfettano l'aria impedendo la proliferazione di parassiti e muffe dannose per le botti in legno e il vino.[13]

Nel 2019 sono terminati i lavori di ampliamento della "storica" cantina con l'aggiunta, sul lato sud-ovest, di due nuovi edifici di stoccaggio funzionali alle attività aziendali. Sempre su progetto dell'architetto Milesi, i due nuovi corpi di fabbrica monolitici, sono ricoperti da facciate ventilate in legno di cedro e zinco-titanio, due materiali ricorrenti nel progetto complessivo della cantina.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Costanza Ruggeri, Vino e architettura, le 30 cantine di design più belle d'Italia, su Sky TG24, 12 settembre 2020. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  2. ^ Antonio Scuteri, Quella cantina sembra un museo (JPG), la Repubblica, 12 marzo 2016. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  3. ^ Marco del Francia, Edoardo Milesi. Architetture ecosostenibili (PDF), in Architetti. Idee cultura e progetto, Maggioli Editore, 10 ottobre 2006, pp. 10-11. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  4. ^ Francesca Chiorino, Cantina vinicola castello di Colle Massari. Vinificazione sostenibile (PDF), in Casabella, n. 759, Milano, Mondadori, ottobre 2007. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  5. ^ a b Cantina Collemassari a Cinigiano, su Arketipo Magazine. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  6. ^ Premio internazionale architettura sostenibile Fassa Bortolo 2006, in The Plan, n. 017, dicembre 2006-gennaio 2007.
  7. ^ Stabilimento enologico Collemassari, Grosseto (PDF), in Solaria, n. 5, 2007, pp. 40-51. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  8. ^ Sostenibilità e risorse naturali, a Edoardo Milesi il premio Cantina del 2014, su architetti.com. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  9. ^ Architettura sostenibile premiata (PDF), in Abitare, n. 466, novembre 2006, pp. 98-99.
  10. ^ Cantina Collemassari, su Toscana Wine Architecture.
  11. ^ a b Vini sostenibili, in Domus, n. 900, febbraio 2007, p. 147.
  12. ^ Aurelio Magistà, In cantina si conserva l'ambiente, in Il Venerdì di Repubblica, n. 991, 16 marzo 2007, p. 169.
  13. ^ Edoardo Milesi, Abitare il legno, Bergamo, Archos, 2021, pp. 200-215.
  14. ^ Edoardo Milesi / Archos. Collemassari Winery extension, su Divisare. URL consultato il 21 febbraio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cristian Carrara, Giulia Anna Milesi, Edoardo Milesi. Abitare il legno, Archos, Bergamo, 2021.
  • Barbara Catalani, Marco Del Francia, Giovanni Tombari, Itinerari di architettura contemporanea. Grosseto e provincia, ETS, Pisa, 2011, pp. 63-64.
  • Francesca Chiorino, Cantina vinicola castello di Colle Massari. Vinificazione sostenibile (PDF), in Casabella, n. 759, Milano, Mondadori, ottobre 2007.
  • Marco Del Francia, Barbara Catalani, Architettura contemporanea nel paesaggio toscano. Esperienze, temi e progetti a confronto, Edifir, Firenze, 2008.
  • Marco Del Francia, Carlo Pozzi, Leonardo Servadio, Edoardo Milesi. Architettura sensibile, Archos, Bergamo, 2010.
  • Gianluca Minguzzi, Architettura sostenibile. Processo costruttivo e criteri biocompatibili, Skira, Milano, 2006, pp. 114, 177.
  • Luca Molinari, Alessandro d'Onofrio, Sustainab.Italy. Contemporary Ecologies, Energies for Italian Architecture, Gangemi, Roma, 2008.
  • Luca Molinari, Giovanni Bietti, Cantine da collezione. Itinerari di architettura contemporanea nel paesaggio italiano, Forma, Firenze, 2017.
  • Veronica Pirazzini, Cantine, Motta Architettura, Milano, 2008.
  • Luigi Prestinenza Puglisi, ItaliArchitettura 2, UTET, Milano, 2009.
  • Massimo Rossetti, Cantine: tecnologia, architettura sostenibilità, Maggioli, Rimini, 2011.
  • Lorenzo Vallerini, Piano progetto paesaggio. Gestire le trasformazioni paesaggistiche, Pacini, Pisa, 2010.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]