Callanthias ruber

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Canario rotondo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Sottordine Percoidei
Famiglia Callanthidae
Genere Callanthias
Specie C.ruber
Nomenclatura binomiale
Callanthias ruber
(Rafinesque, 1810)
Sinonimi

Callanthias paradisaeus
Lowe, 1839

Il canario rotondo (Callanthias ruber (Rafinesque, 1810)) è un pesce marino appartenente alla famiglia Callanthidae, solo di recente scorporata dalla famiglia Serranidae.

Distribuzione ed habitat[modifica | modifica wikitesto]

Vive nell'Oceano Atlantico orientale dalla Manica (raro) a nord fino alla Mauritania a sud comprese le isole Azzorre, Madera e Canarie nonché l'intero mar Mediterraneo. È una specie sporadica, non comune in nessun posto.
Vive a profondità considerevoli, tra i 200 ed i 500 metri, in genere su fondi duri ma anche su fondali fangosi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Apparentemente simile alla Castagnola rossa dall quale si differenzia per la sagoma più allungata, per l'occhio più grande con riflessi multicolori, per la coda con le due punte (molto allungate) di uguale lunghezza.
La livrea è rossastra, simile a quella di Anthias anthias ma ha le pinne dorsale e anale di colore giallo. Questa è la colorazione che presentano gli esemplari morti catturati con reti, la colorazioni in vivo non è nota dato che probabilmente non è mai stato incontrato da sub.
Le dimensioni non superano i 60 cm (abitualmente meno).

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di crostacei e pesci più piccoli[1].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

È oviparo, forse ermafrodita. La fecondazione è esterna[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Callanthias ruber, alimentazione, su fishbase.org. URL consultato il 14 aprile 2014.
  2. ^ Riproduzione, su fishbase.org. URL consultato il 14 aprile 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani Mursia 1991 ISBN 88-425-1003-3
  • Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 88-8039-472-X

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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