Coordinate: 43°51′41.66″N 11°06′35.65″E

CID / Arti Visive

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Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
CittàPrato
Caratteristiche
TipoPrivata
ISILIT-PO0014
SpecialisticaArte contemporanea
Apertura1989
Sito web

Il Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive è la biblioteca del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e fa parte del Sistema bibliotecario provinciale pratese. Raccoglie decine di migliaia di cataloghi di mostre e monografie sull'arte contemporanea, centinaia di audiovisivi e di riviste di settore con l'obiettivo di documentare i movimenti artistici del XX e XXI secolo e gli eventi espositivi di maggior rilievo, nazionali e internazionali.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio degli anni Ottanta Egidio Mucci, docente di Semiologia alla Facoltà di Architettura di Firenze, il curatore e critico d'arte Pier Luigi Tazzi ed Enzo Bargiacchi, funzionario della Regione Toscana con competenze informatiche, proposero un progetto di centro di documentazione sulle arti visive contemporanee al Comune di Prato[1], che lo attivò a partire dal 1982[2].

Il concetto di centro di documentazione era stato sviluppato da Egidio Mucci e Pier Luigi Tazzi in due convegni sui problemi della critica d'arte tenutisi a Montecatini Terme: Critica 0 nel 1978 e Critica 1 nel 1980[3]. Fu però nel 1984 che i due organizzarono insieme a Enzo Bargiacchi e al personale dell'Assessorato del Comune di Prato il convegno Progetti d'Archivio, che si svolse dal 6 al 8 aprile e che si focalizzò sulla situazione degli archivi di arte contemporanea in Italia e in Europa[4]. Con l'occasione furono presentati i progetti per il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e quello per il CID / Arti Visive, che si prefiggeva di raccogliere riviste e pubblicazioni specializzate sull'arte contemporanea, ma anche conservare il cosiddetto materiale minore, cioè inviti, dépliant e manifesti relativi a mostre ed eventi[5].

In un primo periodo, il materiale fu riunito e conservato presso la sede dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Prato. Successivamente la biblioteca fu inclusa nel progetto degli spazi del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e aperta al pubblico nel 1989[2].

Patrimonio[modifica | modifica wikitesto]

La collezione della biblioteca si costituisce nel gennaio 1984 a partire da un’emeroteca specializzata e dalla successiva acquisizione di materiali (cataloghi, inviti, locandine e manifesti) relativi all’attività espositiva pratese e toscana degli anni Settanta - primi anni Ottanta[6].

A partire dal 1985 il primo nucleo della raccolta è integrato da acquisti programmatici, dal mutuo scambio di pubblicazioni con istituti di rilevanza nazionale e internazionale, dalle donazioni di raccolte private di critici, editori, artisti e studiosi d’arte[7]. A questi si aggiungono le pubblicazioni e i materiali legati all'attività espositiva e didattica del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, incluse le registrazioni dei laboratori di Bruno Munari[8].

Fondi[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della collezione del CID / Arti Visive si individuano i seguenti fondi:[9]

Il Fondo Ferruccio Marchi[10] è stato acquistato dal Comune di Prato nel 1985 in seguito alla morte del fondatore della casa editrice d’arte Centro Di, con sede a Firenze. La raccolta è formata da libri d'artista, manifesti, monografie e cataloghi di mostre che documentano in particolare i movimenti artistici degli anni Sessanta e Settanta del XX secolo.

Il Fondo Giancarlo Politi è stato acquistato fra il 1986 e il 1987 e raccoglie cataloghi di mostra e saggi monografici pubblicati negli anni Settanta e Ottanta del XX secolo. La formazione del fondo è avvenuta in concomitanza con i primi anni di attività della rivista d’arte Flash Art, di cui Giancarlo Politi è stato fondatore.

Il Fondo Libri d’artista comprende le opere in forma di libro d'arte risalenti agli anni Sessanta e Settanta del XX secolo parte dei Fondi Marchi e Politi, a cui dal 1994 si sono aggiunte successive donazioni.

Il Fondo Ermanno Migliorini è stato acquistato nel 1986 ed è formato in prevalenza da cataloghi di mostre italiane prodotti negli anni Settanta e Ottanta del XX secolo.

Il Fondo Galleria Metastasio è stato donato fra il 1988 e il 1992 dal collezionista pratese Carlo Palli e documenta l’attività espositiva della galleria e le sue relazioni con il mondo artistico contemporaneo durante gli anni Ottanta del XX secolo.

Il Fondo Enrico Crispolti è stato acquisito fra il 1988 e il 1992 e raccoglie una parte di volumi e opuscoli appartenuti allo storico e critico d’arte.

Il Fondo Galleria Il Bisonte, Firenze è stato acquisito fra il 1988 e il 1992 e documenta l’attività artistica fiorentina e toscana degli anni Sessanta e Settanta del XX secolo.

Il Fondo Sergio Santi è stato acquisito fra il 1988 e il 1992 e testimonia prevalentemente l’arte del XX secolo.

L'Archivio Francesco Vincitorio[11] è un fondo donato nel 1994 e comprende il carteggio e l'archivio fotografico di Vincitorio e la raccolta in cinque volumi della rivista “NAC-Notiziario Arte Contemporanea”(1968-1974), di cui era direttore.

Il Fondo Salone di Villa Romana è stato acquisito all’inizio degli anni Novanta del XX secolo e incrementato da una successiva donazione nel 2006 da parte della residenza per artisti Villa Romana (Firenze). Il fondo documenta l’arte moderna e contemporanea, con particolare riferimento al periodo dell’Espressionismo tedesco e alle correnti artistiche italiane e straniere del secondo dopoguerra.

Il Fondo Loriano Bertini è stato acquisito fra il 2002 e il 2015. La raccolta, appartenuta a uno dei soci fondatori del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, documenta prevalentemente le avanguardie storiche e il secondo dopoguerra.

Il Fondo Carla Lavatelli è stato donato nel 2018 ed è costituito da materiale bibliografico appartenuto all’artista italo-americana in cui si rileva una prevalenza di pubblicazioni dedicate alla scultura contemporanea internazionale.

Inoltre, la biblioteca conserva in comodato d'uso il Fondo Mario Mariotti[12] e il Fondo Leonardo Savioli. Il primo documenta nel suo complesso l'attività dell'artista fiorentino Mario Mariotti e contiene materiali rari e inediti, tra cui progetti, fotografie e registrazioni. Il secondo comprende materiale proveniente dallo studio dell'architetto Leonardo Savioli e fa parte di una donazione più ampia risalente al 2008 ed effettuata dalla vedova Flora Wiechmann Savioli alla Regione Toscana[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Egidio Mucci, Ipotesi di lavoro per la costituzione del Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive di Prato, in Archivio: bollettino periodico del Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive, I, n. 0, Prato, CID Arti Visive, giugno 1985, pp. 45-48.
  2. ^ a b Annaelisa Benedetti e Emanuela Porta Casucci, Centro informazione e documentazione CID/Arti Visive, in Marco Bazzini e Stefano Pezzato (a cura di), La collezione, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Prato, 1ª ed., Prato, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, 2009, p. 339, ISBN 978-88-09-74273-4.
  3. ^ Maria Teresa Bettarini, Il Centro Pecci a Prato. Costruire un'idea. La politica culturale tra il 1980 e il 1995. Fatti e antefatti visti dall'interno, 1ª ed., Pistoia, Gli Ori, 2018, pp. 26-27, ISBN 978-88-7336-735-2.
  4. ^ Maria Teresa Bettarini, Il Centro Pecci a Prato. Costruire un'idea. La politica culturale tra il 1980 e il 1995. Fatti e antefatti visti dall'interno, 1ª ed., Pistoia, Gli Ori, 2018, pp. 53-66, ISBN 978-88-7336-735-2.
  5. ^ Maria Teresa Bettarini e Pier Luigi Tazzi, Il Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive, in Archivio: bollettino periodico del Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive, I, n. 0, Prato, CID Arti Visive, giugno 1985, pp. 23-29.
  6. ^ Maria Teresa Bettarini e Pier Luigi Tazzi, Il Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive di Prato, in Archivio: bollettino periodico del Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive, I, n. 0, Prato, CID Arti Visive, giugno 1985, p. 23.
  7. ^ Biblioteca del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Cid/Arti Visive Di Prato, su po-net.prato.it.
  8. ^ Biblioteca, su centropecci.it.
  9. ^ Annaelisa Benedetti e Emanuela Porta Casucci, Centro informazione e documentazione CID/Arti Visive, in Marco Bazzini e Stefano Pezzato (a cura di), La collezione, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Prato, 1ª ed., Prato, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, 2009, pp. 339-347, ISBN 978-88-09-74273-4.
  10. ^ Marchi Ferruccio, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2021).
  11. ^ Vincitorio Francesco, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2021).
  12. ^ Mario Mariotti, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato l'8 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2021).
  13. ^ Biblioteca, su centropecci.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Teresa Bettarini e Pier Luigi Tazzi, Il Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive, in Archivio: bollettino periodico del Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive, I, n. 0, Prato, CID Arti Visive, giugno 1985, pp. 23-29.
  • Egidio Mucci, Ipotesi di lavoro per la costituzione del Centro di Informazione e Documentazione / Arti Visive di Prato, in Archivio: bollettino periodico del Centro di Informazione e Documentazione Arti Visive, I, n. 0, Prato, CID Arti Visive, giugno 1985, pp. 45-48.
  • Annaelisa Benedetti e Emanuela Porta Casucci, Centro informazione e documentazione CID/Arti Visive, in Marco Bazzini e Stefano Pezzato (a cura di), La collezione, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci Prato, 1ª ed., Prato, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, 2009, pp. 339-347, ISBN 978-88-09-74273-4.
  • Maria Teresa Bettarini, Il Centro Pecci a Prato. Costruire un'idea. La politica culturale tra il 1980 e il 1995. Fatti e antefatti visti dall'interno, 1ª ed., Pistoia, Gli Ori, 2018, ISBN 978-88-7336-735-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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