Breda Mod. 35

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Breda Mod. 35
Una Breda Mod. 35
TipoBomba a mano a frammentazione offensiva ad impatto
OrigineRegno d'Italia
Impiego
UtilizzatoriBandiera dell'ItaliaRegio Esercito
Conflittiguerra civile spagnola
Seconda Guerra Mondiale
Produzione
CostruttoreBreda Meccanica Bresciana
VariantiBreda Mod. 40

Breda Mod. 42

Descrizione
Peso200 g
Altezza96 mm
Diametro58 mm
AzionamentoSpoletta
Tiro utile20-25 m
CaricaTrinitrotoluene e binitronaftalina
Peso della carica63 g
SpolettaA percussione all'impatto
www.Talpo.it
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La Breda Mod. 35 è una bomba a mano in dotazione al Regio Esercito durante la seconda guerra mondiale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Entrata in servizio nel 1935, la Breda Mod. 35, insieme alla SRCM Mod. 35 ed alla OTO Mod. 35 rappresentavano la nuova generazione di bombe a mano con le quali il Regio Esercito affrontò la seconda guerra mondiale. È una bomba a mano di tipo offensivo, costituita da un corpo bomba di alluminio di forma cilindrica con le due estremità tronco-coniche, verniciato di rosso, è caricato con 63 grammi di tritolo-binitronaftalina che al momento dell'esplosione proietta schegge in un raggio di 10 metri.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

L'arma è costituita da un involucro esterno cilindrico con le estremità troncoconiche, delle quali quella inferiore filettata ed avvitata. L'involucro è di alluminio e contiene la carica di 63 grammi di tritolo binitronaftalina. Il congegno di scoppio è costituito dal portacarica, dal portadetonatore e cassula e dal portaspillo. Dispone di tre sicurezze, una ordinaria costituita da una linguetta di gomma collegata ad una lamina a due branche, ed una sicurezza automatica costituita da cuffia, traversino e nastro d'ottone ritardatore.

Al momento dell'utilizzo si sfila la sicurezza ordinaria; avvenuto il lancio, la cuffia si rovescia provocando lo svolgimento del nastro ritardatore, trascinando infine il traversino di sicurezza. In questo momento la bomba è pronta ad esplodere non appena l'urto con il suolo vince la resistenza della molla antagonista (terza sicurezza) e causa l'avanzamento dello spillo che colpisce la cassula, innescando l'esplosione.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

  • "da guerra": corpo di colore rosso.
  • "inerte": brunita.
  • "a carica ridotta da esercitazione": bianca con riga rossa.
  • Breda Mod. 40: differiva dal Mod. 35 per la carica di scoppio che è costituita da esplosivo autarchico a base di nitrato d'ammonio che, essendo molto igroscopico, è contenuto in un portacarica a tenuta stagna[1].
  • Breda Mod. 40: (da non confondere con la precedente) è costituita da una normale Mod. 35 con la parte superiore del corpo bomba che si prolunga in un manico di legno o bachelite, nello stile delle bombe tedesche. La lunghezza totale dell'ordigno passa quindi a 241 mm. La cuffia della sicura è sostituita da una cucchiaia che al momento del rilascio dell'impugnatura, viene svincolata da una molla e si sgancia in volo. Il corpo bomba infine è in acciaio invece che in alluminio. Da questa versione fu sviluppata la Breda Mod. 42 controcarro.
Tavola tratta dal manuale da campo del Regio Esercito

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Armi della fanteria italiana nella seconda guerra mondiale di Nicola Pignato
  • Le armi e le artiglierie in servizio di F. Grandi, 1938.

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