Braschi (famiglia)

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Braschi
Stato Signoria di Rimini
Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Titoli
FondatoreLiutprando di Benevento
Attuale capoFilippo -Conte di Cesena- Braschi
Etniaitaliana
Rami cadetti
  • Braschi dei Serri (estinto)
  • Braschi delle Tavernelle (estinto)
  • Braschi-Onesti
Stemma papale di Casa Braschi in San Giovanni in Laterano, Roma.

I Braschi sono una famiglia nobile dimorante anticamente a Cesena.

Fiorirono due famiglie distinte con questo cognome, ambedue nobili, in Cesena anteriormente al XVII secolo, presero il nome dal luogo d'abitazione, una dei Serri, l'altra delle Tavernelle.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Braschi arrivò sulla penisola italiana nel XII secolo, secondo la tradizione, dalla Svezia, dove il cognome era originariamente Brasck o Brascke. Secondo un'altra versione di studi, la famiglia discenderebbe dal longobardo Liutprando di Benevento. Inizialmente si stabilirono ad Alessandria, poi a Vicenza, a Rimini e infine a Cesena.

Nella città di Cesena, Francesco di Pietro Braschi fu assegnato al consiglio e come patrizio nel 1607, da allora la famiglia partecipò al governo della città. Gli successe suo figlio Pietro (1644) e successivamente successe da Francesco (1690) e Marco Aurelio (1720).

Braschi dei Serri[modifica | modifica wikitesto]

Provenienti da Sarsina, ebbero come capostipite il duca dei Longobardi e di Benevento Liutprando[1]. Questo ramo produsse papa Pio VI, e si estinse nel 1799, alla morte dello stesso pontefice. Il nome tuttavia continuò con Luigi Braschi-Onesti, che ebbe discendenza, e con Romoaldo Braschi-Onesti, cardinale. Questi, figli di Giulia Francesca, sorella di Pio VI e del marchese Gerolamo Onesti di Cesena, furono adottati dal papa e nominati suoi eredi.

Luigi Braschi-Onesti, duca di Nemi, fu, insieme all'illustre zio, il committente di Palazzo Braschi in Roma.

Braschi delle Tavernelle[modifica | modifica wikitesto]

Originaria di Rimini, si estinse nel 1736 e l'eredità passò alle famiglie Masini e Venturelli.

Titoli nobiliari[modifica | modifica wikitesto]

Collezione d'arte[modifica | modifica wikitesto]

Proprietà[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana pagina 179 volume B - D, Forni, 1968. URL consultato l'8 gennaio 2011.
    «Traevano origine da Liutprando discendente da Agisulfo I»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti di Giovanni B. Crollalanza, Editore Dir. del Giornale Araldico, 1886
  • Enciclopedia storico-nobiliare italiana di Vittorio Spreti, editore Arnaldo Forni, 1928 - 36

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