Boffi (azienda)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Boffi
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariasocietà per azioni
Fondazione1934 a Cesano Maderno
Fondata daPiero Boffi
Sede principaleLentate sul Seveso
Persone chiaveRoberto Gavazzi amministratore delegato
Settorearredamento
Prodotti
  • Cucine
  • Bagni
  • Salotti
  • Mobili
Fatturato93 milioni di (2017)
NoteCompasso d'Oro Premio Compasso d'oro nel 2018
Sito webwww.boffi.com

Boffi S.p.A. è un'azienda italiana di arredamento produttrice di cucine, bagni, salotti e sistemi di design contemporaneo, fondata nel 1934 da Piero Boffi, con sede a Lentate sul Seveso. Opera con i marchi Boffi, De Padova e MA/U Studio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio, nel 1934, Piero Boffi fonda a Cesano Maderno, in Brianza, un piccolo laboratorio di mobili da cucina, per poi crescere negli anni cinquanta quando è affiancato dai tre figli: Dino, Paolo e Pier Ugo. La produzione viene trasferita a Lentate ed è in particolare Dino a volere la collaborazione con i designer, da Sergio Asti a Luigi Massoni, da Sergio Favre ad Antonio Citterio, in modo da avere prodotti di alta qualità. Nascono così la serie Massoni, Minikitchen (1963) di Joe Colombo (oggi al Moma di New York), le cucine di Citterio, Paolo Nava, Pepe Tanzi. Alla fine degli anni ottanta le vendite sono ancora per il 90% in Italia.

Nel 1989 Paolo Boffi rileva le quote dei fratelli[1] e si affianca un socio di estrazione manageriale, Roberto Gavazzi, a cui affida la gestione dell'azienda. In quel periodo diventa art director Piero Lissoni. Poco dopo inizia, con Gavazzi socio di maggioranza, una nuova fase di espansione con la diversificazione nei mobili arredo bagno[2] e con l'apertura di negozi monomarca. Nel 1998 Gavazzi apre così Boffi Solferino, primo negozio monomarca dedicato alla progettazione dell'ambiente bagno a cui sono seguite altre numerose aperture in varie città mondiali, arrivando ad avere in totale 22 negozi diretti e 48 indiretti. Già nel 2004 le vendite all'estero (Europa e Stati Uniti) raggiungono il 50% del fatturato.

Nel 2003 Boffi rileva Norbert Wangen, azienda produttrice di cucine ad alta tecnologia.

Nel 2015 Boffi acquisisce il controllo totale di De Padova,[3] azienda di arredamento fondata nel 1956 a Vimodrone (Milano). Nello stesso tempo Luca De Padova, figlio dei fondatori, rileva il 7,5% di Boffi, diventandone il secondo maggior azionista.[4] Nel febbraio 2017, con l'acquisizione da parte di De Padova del 75% dell'azienda danese MA/U Studio fondata nel 2012 a Copenaghen dal designer Mikal Harrsen,[5] il gruppo Boffi può realizzare proposte di arredo completo.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sistema Italia. Il caso Boffi Cucine, su books.google.it, 2005. URL consultato il 14 agosto 2018.
  2. ^ Boffi, l'arte di vivere in cucina un rito tra design e artigianalità, su ricerca.repubblica.it, 9 marzo 2009. URL consultato il 13 agosto 2018.
  3. ^ De Padova, su treccani.it. URL consultato il 13 agosto 2018.
  4. ^ Nozze di lusso nell'arredamento: Boffi compra il 100% di De Padova, su askanews.it, 8 aprile 2015. URL consultato il 13 agosto 2018.
  5. ^ De Padova acquisisce il 75% di MA/U Studio, su design.pambianconews.com, 2 febbraio 2017. URL consultato il 14 agosto 2018.
  6. ^ Barbara Millucci, Il piano cottura? Ora diventa tavolo da pranzo in Design Corriere della Sera, p. 17, 17 aprile 2018

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Unioncamere, L'internazionalizzazione: il caso Boffi Cucine in Sistema Italia. Rapporto 2004, Milano, Franco Angeli, 2005.
  • Stefano Casciani (a cura di), Liquid space. 70 anni di Design Boffi, Milano, Electa, 2005. ISBN 978-8837033347

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN155849747