Bernardo da Siena

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Bernardo da Siena, detto Illicino o Ollicino (1430 circa – ...), è stato un poeta e medico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Autore attivo nel XV a.D., il poeta rinascimentale Bernardo da Siena, conosciuto come Illicino o Ollicino, il cui padre era il noto Pietro Lapini[1] natio di Montalcino, si ritiene sia nato in quel di Siena presumibilmente nel 1430.[1] Seguendo le orme paterne praticò la professione medica, di cui peraltro non ci sono pervenute informazioni dirette, anche se non è noto se nel comune natio o in altra località presso cui il genitore ebbe la cattedra di medicina. Vi sono evidenze, non avvallate con certezza,[1] che possa essere stato al servizio della corte di Milano, dove aveva esercitato lo stesso Pietro.

Nel 1458 è confermata documentalmente la sua presenza a Siena (Arch. di Stato di Siena, Perg. Osp., ad annum, ms. B. 64); è presente tra i nomi elencati in una delle più importanti magistrature cittadine finanziarie: i provveditori di Biccherna.[1] Due anni dopo è accertato che deteneva la cattedra in medicina presso l'università senese. In estate dello stesso anno (1460) accetta una proposta dei Gonzaga, e pertanto Bernardo si trasferisce in quel di Mantova. Lì svolgerà l'incarico di medico di corte.

Nel 1464 furono celebrate a Siena le nozze tra Bernando e Marianna di Aldobrandino. Nini[1] La coppia avrà quattro eredi, due maschi, Pietro e Aldobrandino, e due femmine, Andromeda e Ortensia.

Ritroviamo in qualità di medico nel 1469 a Ferrara di nuovo con incarichi di docenza in medicina all'università locale.[1] Il suo nome è presente in un lista di cittadini della città estense nominati dall'imperatore Federico III nobili o cavalieri in occasione di una visita al comune emiliano. La designazione avvenne il 1º febbraio di quell'anno.[1]

La sua presenza a Ferrara fu tribolata tanto da obbligare il duca Borso d'Este a parlare in suo favore per tutelarne l'onore[1]; Bernando contraccambierà dedicandogli la sua opera letteraria più nota, il Commento ai Trionfi petrarcheschi.[2]

Gli fu affidata una missione diplomatica presso la corte di Sisto V[1] da parte della comune senese e lo ritroviamo tra i provveditori di Biccherna del 1474. Interessanti informazioni riferite agli anni 1472 e 1473 sono reperibili nelle cinque lettere consultabili nell'Epistolario del cardinale Iacopo Ammannati Piccolomini. Dalla documentazione apprendiamo sue informazioni private e notizie sull'attività letteraria.

Le fonti cessano di citare Illicino dal 1474. L'anno seguente viene però stampato a Bologna il Commento ai Trionfi che ottenne ottimi riscontri, tanto che a questa prima edizione ne seguiranno altre sia nel '400 che nel secolo seguente.

Il Commento ci mostra oltre al Bernardo letterario anche l'appassionata perorazione della professione medica, della primazia di quest'arte sulle altre con l'autore che si ferma ad indagare la natura e l'origine del sonno.[1]

Le restanti opere letterarie sono raccolte in alcuni manoscritti consultabili in diversi archivi. Tra le poesie si annoverano dieci sonetti, alcuni con dedica al pontefice Pio II, quattro canzoni| e tre capitoli (fonte cod. Palat.187 della Bibl. Naz. di Firenze, tranne l'ultimo capitolo, la cui paternità è controversa, presente nel cod. 1739 della Bibl. Univ. di Bologna).[1] In un altro codice (cod. Vat. Chigiano, M. V. 112, antico 411) sono raccolti un capitolo e altri sonetti.[1] In Vita di Madonna Onorata pubblicato a Milano 1843 ad opera di Giuseppe Vallardi troviamo ulteriori quattro sonetti e una canzone, oltre a notizie biografiche.[1]

Di Illicino ci sono giunte anche due operette Vita di Madonna Onorata e l'Opera delettevole e nuova di gratitudine e liberalità pubblicata a Siena nel 1515 (conosciuta col titoto di Storia di Angelica Montanini).[1] Quest’ultima in particolare, più volta edita anche nei secoli successivi, è esemplare dello stile del Bernardo in possesso di una scrittura "delicata ed elegante"[1] comparabile a quella degli autori contemporanei.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Critica petrarchesca[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte di poesie[modifica | modifica wikitesto]

  • Vita di Madonna Onorata, Milano 1843.
  • Bernardo Ilicino, In divam Genevram Lutiam, a cura di Matteo Maria Quintiliani, collana Poesia del Quattrocento, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2020, ISBN 9788836131075.

Operette[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Cesare Vasoli, Bernardo da Siena detto Illicino, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 gennaio 2024.
  2. ^ Bernardo Ilicini, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 gennaio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]