Bernardo Carnesecchi

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Bernardo Carnesecchi (Firenze, 1398Firenze, 1452) è stato un politico, mercante e mecenate italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Della famiglia dei Carnesecchi fiorentini, nacque a Firenze nel 1398. Era figlio di Cristofano di Berto di Grazino Durantis, e nipote di Zanobi e Paolo Carnesecchi.

Fu una personalità rilevante nel mondo mercantile e comunque influente dal punto di vista politico (membro della Parte Guelfa), un mercante i cui traffici si stendevano su buona parte dell'Europa che compare nel 1427 al catasto fiorentino come uno degli uomini più ricchi di Firenze.[1][2][3][4]

Carriera mercantile e bancaria[modifica | modifica wikitesto]

Non esistono studi specifici sui suoi traffici, sebbene venga citato in diversi testi sui commerci medioevali.[5]

Proprietario anche di galere (cosa inconsueta per un mercante fiorentino) le sue imbarcazioni percorrevano la tratta tra Pisa, la Francia, la Spagna, e il Portogallo fino ad arrivare a Bruges e al mare del nord, trasportando varie mercanzie in conto proprio e per conto di altri mercanti.

In particolare in virtù dei contatti con la corte portoghese compare nel 1429 tra i contraenti il primo accordo commerciale tra la Repubblica fiorentina e il Regno del Portogallo: per i Fiorentini compare Rinaldo di Maso degli Albizi accompagnato dai comandanti di galera Bernardo Carnesecchi e Piero Vespucci.[6][7][8] Si ampliarono con questo trattato i contatti tra il Regno del Portogallo e la Repubblica fiorentina, (visita degli ambasciatori portoghesi a Firenze per incontrare Paolo Dal Pozzo Toscanelli[9]), portando Firenze ad occupare un ruolo storicamente importante nelle esplorazioni marinare del XV e XVI secolo.[10]

Fin da giovanissimo, secondo gli usi di molti mercanti fiorentini, si occupò anche di operazioni bancarie. Già nel 1422 era titolare di un banco ad Avignone socio con Marco Bellacci e con l'erede di Vieri de' Medici.[11]

Studio fiorentino[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo 1430-1431, ancora sotto il regime oligarchico degli Albizi ebbe l'incarico di Ufficiale per lo Studio fiorentino (con lui anche Galileo di Giovanni Galilei).[12]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Molto impegnato nella mercatura fu abbastanza disimpegnato politicamente. Era comunque assai amico con Cosimo il vecchio e nel 1449 ebbe l'onore di essere padrino di battesimo di Lorenzo de' Medici (il futuro Lorenzo il Magnifico).[13] Nel 1448 Cosimo che lo considerava un fedelissimo lo utilizzò nell'ufficio (fondamentale per il regime) di accoppiatore.[12] La sua carriera politica nonostante gli impegni mercantili è di tutto rispetto e culmina nel 1451 con l'elezione a Gonfaloniere massima carica dello Stato fiorentino.

Il suo cammino politico si può sintetizzare:

  • Console del mare nel 1436
  • Nella Balia del 1438
  • Vicario di Castro Anghiari nel 1438
  • Nella Balia del 1444
  • Console del mare nel 1446
  • Priore nel 1447
  • Gonfaloniere di giustizia nel 1451[14]

[15]

Ebbe l'onere e l'onore di accogliere come capo della Signoria, gli ambasciatori dell'imperatore bizantino Costantino XI Paleologo, quando questi essendo in viaggio verso Roma, si fermarono a Firenze per chiedere aiuti contro la continua aggressione dei Turchi.[16][17]

Nello stesso 1451 ebbe l'incarico onorifico dalla Signoria di scortare attraverso i territori della Repubblica fiorentina Federico III imperatore del Sacro romano impero di passaggio per Firenze diretto a Roma per l'incoronazione.[18][19][20][21]

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo è sepolto in santa Maria Maggiore a Firenze nella cappella da lui fondata nel 1449, ed ancor oggi esistente.[22][23]

«Nella Nave poi a tramontana la più prossima all'Altar grande è la Cappella che serve alla Comunione, fondata da Bernardo Carnesecchi nel 1449 , ed è stata dipinta tutta a grottesco nei nostri tempi. Evvi però in alto un divoto antico Crocifisso dipinto sul muro, e tenuto in venerazione con i cristalli che lo coprono. Sotto del quale vedesi la tavola, dove Maria da l'abito al Beato Stock, opera di Pisello Piselli»

Ruolo nella storia dell'arte: Tabernacolo Carnesecchi di Domenico Veneziano[modifica | modifica wikitesto]

Il suo nome è legato in modo particolare come committente di un'opera d'arte di Domenico Veneziano non più in Italia. Ora alla National Gallery di Londra il tabernacolo Carnesecchi, databile 1440 circa, è un'opera che rappresenta una Madonna in trono con il bambino e di cui sono rimasti anche altri frammenti: San Domenico e Sant'Antonio, con una prospettiva assai particolare. Decorava la volta di una nicchia sul muro esterno di uno dei palazzi Carnesecchi che delimitavano il quadrivio di vie che era denominato appunto canto dei Carnesecchi.[24][25]

È inoltre ancora esistente come già ricordato la Cappella da lui fondata in Santa Maria Maggiore a Firenze, posizionata a sinistra dell'altare maggiore e sormontata nell'arcone dallo stemma della sua famiglia (da non confondersi con la cappella di Zanobi Carnesecchi presente nella stessa chiesa).[23][26]

La sua discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ebbe diversi figli tra cui si distinsero in modo particolare Andrea, progenitore di una linea senatoriale e Cristofano che divenne Gonfaloniere della Repubblica nel 1479.

L'armeggeria di Bartolomeo Benci messa in rima da Filippo Lapaccini[27] importante episodio in cui l'oligarchia medicea lancia un segnale di disaccordo alla famiglia Medici) ne presenta alcuni:

E così stando tanta compagnia, senti' nuovo romor dell'altro amante, che novel Ganimede par che sia;
vago, leggiadro, bel, fermo e costante era Andrea Carnesecchi alto levato ritto in istaffe sopra 'l suo afferrante,
e da' suo be' sergenti è circundato:da Giulian Carnesecchi in sul sentiero, Giovan Ginor non l'ha dimenticato,
Pier Carnesecchi e Francesco di Piero che non era al seguirlo pigro o tardo, Filippo di Bernardo tanto altiero.
Era Andrea Carnesecchi più gagliardo col paggio innanzi e col caval coperto, adorno sì ch'a dir parrei bugiardo.[senza fonte][28]

Spesso Andrea di Bernardo viene confuso con Andrea di Paolo.[29]

Omonimi[modifica | modifica wikitesto]

Bernardo era uno della ristretta gamma di nomi utilizzati dai Carnesecchi fiorentini. Altri Bernardo Carnesecchi che possono esser ricordati e con cui non confonderlo sono:

  • Bernardo di Francesco, che fu seguace del Savonarola e uno dei firmatari la petizione al Papa in favore del frate.
  • Bernardo di Andrea, fatto conte da papa Leone X de Medici poi successivamente senatore del Granducato toscano.
  • Da rammentare anche un Bernardo Carnesecchi di cui non si conosce la paternità, nel 1564 disegnò l'impianto primitivo dei giardini delle Tuileries, su ordine della regina Caterina di Francia.[30]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vedi p.e. sito Brown University sul catasto fiorentino del 1427: portata di Bernardo Carnesecchi
  2. ^ Michael Edward Mallett, The florentine galleys in the fifteenth century
  3. ^ Rivista storica italiana dell'istituto fascista di cultura di Torino, ristampa 1958, pag.
  4. ^ Lauro Martines, The social world of the florentine humanists
  5. ^ Michael Edward Mallett, The florentine galleys in the fifteenth century; Els mercaders catalans i l'expansio de la corona catalano aragonesa al segle XV; Rivista storica italiana; Cristobal Colon y el descubrimiento de America
  6. ^ vedi sito Archiviato il 31 luglio 2009 in Internet Archive.
  7. ^ Susan Rose, The medieval sea
  8. ^ Università di Firenze, La carta perduta Paolo Dal Pozzo Toscanelli...
  9. ^ Carlo Carnesecchi "Paolo Toscanelli e gli ambasciatori del Re di Portogallo nel 1459".
  10. ^ Niccolò Rinaldi "Oceano Arno i navigatori fiorentini": La vecchia Fiorenza seppur città dell'entroterra, rivesti insieme a Lisbona e a Siviglia un ruolo determinante nelle esplorazioni marinare dei secoli XV e XVI. I mercanti ed i banchieri fiorentini, con alle spalle una consolidata fortuna secolare, furono in qualche modo i sostenitori delle avventure oceaniche dell'età delle grandi scoperte geografiche, tanto che proprio a Firenze nel corso del Quattrocento, sulla scia della rinascita di lettere, scienze, arti, attecchì un fervore del tutto particolare nel contesto della formazione cosmografica, che fece emergere figure di spicco della levatura di Paolo Del Pozzo Toscanelli, alla cui scuola fecero riferimento tanto Cristoforo Colombo quanto Amerigo Vespucci.Fulcro di questo fermento di studi cosmografici e cartografici fu il monastero di Santa Maria degli Angeli.
  11. ^ Dale Kent, The rise of the Medici. Faction in Florence 1424-1434
  12. ^ a b Jonathan Davies, Florence and Its University During the Early Renaissance
  13. ^ Ricordanze dal 1433 al 1483, a cura di Fulvio Pezzarossa.
  14. ^ Il Gonfaloniere di giustizia era la più alta carica della Repubblica fiorentina
  15. ^ Per le cariche vedi Brown University: FLORENTINE RENAISSANCE RESOURCES: Online Tratte of Office Holders 1282-1532.http://www.stg.brown.edu/projects/tratte/
  16. ^ episodio narrato in vari "Prioristi"
  17. ^ vedi Scipione Ammirato, Istorie fiorentine
  18. ^ Prioristi vari
  19. ^ Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane.
  20. ^ Matteo Palmieri, Liber de temporibus
  21. ^ Gamurrini, Istoria genealogica delle famiglie toscane ed umbre
  22. ^ È evidentemente un errore da parte di Oddone Ortolani il collocarla in Santa Maria del Fiore nel suo saggio "Pietro Carnesecchi" edito in Firenze da Felice Le Monnier 1963.
  23. ^ a b Copia archiviata, su panoramicearth.com. URL consultato il 1º dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
  24. ^ Hugh Hudson, Paolo Uccello: Artist of the Florentine Renaissance Republic, 2008
  25. ^

    «Ma per dire alcuna cosa di Domenico, prima che venghiamo all'opera della cappella, avanti che venisse a Firenze, egli aveva nella sagrestia di S. Maria di Loreto, in compagnia di Piero della Francesca, dipinto alcune cose con molta grazia, che l'avevano fatto per fama, oltre quello che aveva fatto in altri luoghi, come in Perugia una camera in casa de' Baglioni, che oggi è rovinata, conoscere in Fiorenza. Dove essendo poi chiamato, prima che altro facesse, dipinse in sul canto de' Carnesecchi, nell'angolo delle due vie che vanno l'una alla nuova, l'altra alla vecchia piazza di S. Maria Novella, in un tabernacolo a fresco una Nostra Donna in mezzo d'alcuni santi. La qual cosa, perché piacque e molto fu lodata dai cittadini e dagl'artefici di que' tempi.»

  26. ^ Giuseppe Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentineLezione XXIII Della chiesa di Santa Maria Maggiore.
  27. ^ Treccani Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 63 (2004)consultabile in http://www.treccani.it/enciclopedia/filippo-lapaccini_(Dizionario-Biografico)
  28. ^ Il testo è consultabile integralmente in: L'armeggeria di Bartolomeo Benci - [Invitto trïonfante e sacro Amore], su bibliotecaitaliana.it, Biblioteca Italiana - Università degli Studi di Roma "La Sapienza". URL consultato il 30 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2021).
  29. ^ Dizionario Biografico degli Italiani voce «Carnesecchi Andrea» di Michele Luzzati, in cui si parla anche dell'errore del Passerini di attribuzione di discendenza tra Andrea di Bernardo e il senatore Andrea di Paolo, emino di Costantinopoli tra il 1500 e il 1504, importante mediceo e padre dell'eretico Pietro(on-line)
  30. ^ Bernardo, gentilhomme servant de la reine-mère, était en 1570 intendant des plans du jardin des Tuileries (Léon de Laborde, Comptes des batiments du roi, II, 1880 p-348 ;Boislisle, in: Memoires de la Societé de l'histoire de Paris, III, 1876 p.254)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Scipione Ammirato, Le storie fiorentine
  • Jonathan Davies, Florence and Its University During the Early Renaissance
  • Richa Giuseppe, Notizie istoriche delle chiese fiorentine
  • Michael Edward Mallett, The florentine galleys in the fifteenth century
  • Mario Del Treppo, Els mercaders catalans i l'expansio de la corona catalano aragonesa al segle XV
  • AAVV, Rivista storica italiana.
  • Antonio Ballesteros Beretta, Cristobal Colon y el descubrimiento de America
  • Raymond de Roover, The rise and decline of the Medici bank, 1397-1494, Washington (DC), Beard Books, 1999 (3ª ed.). ISBN 978-1-893122-32-1. Trad. it. di Gino Corti: Il banco Medici dalle origini al declino (1397-1494), Firenze, La Nuova Italia, 1970. ISBN 978-88-221-0627-8.
  • Archivio di Stato di Firenze, Carteggi delle magistrature dell'età repubblicana, Firenze, L.S. Olschki, 1987
  • Gabriele Morolli, Cristina Acidini, L'Architettura di Lorenzo il Magnifico, Silvana, 1992 ISBN 88-366-0362-9 ISBN 978-88-366-0362-6
  • Paola Ventrone, "Cerimonialità e spettacolo nella festa cavalleresca fiorentina del quattrocento" consultabile in https://web.archive.org/web/20060514144616/http://eprints.unifi.it/archive/00000494/02/05-Ventrone-cerimonialita.pdf
  • Niccolò Rinaldi "Oceano Arno i navigatori fiorentini" Firenze Libri 2012
  • Oddone Ortolani "Per la storia religiosa italiana nel cinquecento, Pietro Carnesecchi" edito a Firenze da Felice Le Monnier 1963
  • Carlo Carnesecchi "Paolo Toscanelli e gli ambasciatori del Re di Portogallo nel 1459"

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]