Benedetti (famiglia)

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I Benedetti (talvolta anche Benedetto) furono una famiglia patrizia veneziana, annoverata fra le cosiddette Case Nuove.

Stemma Benedetti

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Operanti nel settore del credito e considerati una famiglia nuova nel XIII secolo[1], i Benedetti sono di provenienza assai incerta; le fonti paiono concordare, tuttavia, nel farli molto antichi a Venezia[2].

Furono presenti nell'antico Maggior Consiglio fin dagli anni Sessanta e Settanta del Duecento; per i periodi 1293-1295 e 1296-1297 è attestata la presenza di un Nicolò Benedetti da Cannaregio[1]. Dopo la serrata del 1297, invece, è un Pietro Benedetti da Cannaregio a chiedere l'approvazione da parte del Consiglio dei Quaranta (ma dopo l'aprile di quell'anno, dal momento che la famiglia non è menzionata nella Cronaca Trevisana)[1]. Un ramo secondario del casato, stabilitosi ad Acri e ritornato in patria dopo la serrata, fu aggregato al patriziato nel 1303[1].

Questa famiglia si estinse nella prima metà del secolo XVII, forse nel 1624 in un Vincenzo Benedetti, «ucciso da Ladri sicari»[2], o forse poco più avanti, tra il 1632 e il 1640[3].

Membri illustri[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Benedetti (1370 ca. - 1437), ecclesiastico, fu vescovo di Treviso dal 1418 alla sua morte;
  • Benedetto Benedetti (XVII secolo), ecclesiastico, fu vescovo di Caorle dal 1609 al 1629.
  • Alberto Benedetti (1870-1920), medico di corte dei Savoia, che sposò Vittoria De Domenicis (1868-1933), figlia illegittima di re Vittorio Emanuele II di Savoia dalla quale ebbe ben 3 figlie: Laura Benedetti, Maria Benedetti e suor Emilia Benedetti (1904-1952).[chiarire il collegamento con la famiglia patrizia veneziana]

Luoghi e architetture[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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