Battaglia di Dandanqan

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Coordinate: 37°23′30.96″N 61°20′43.27″E / 37.391933°N 61.345353°E37.391933; 61.345353
Battaglia di Dandanqan
La battaglia in un manoscritto selgiuchide
Data23 maggio 1040
Luogovicinanze di Merv, odierno Turkmenistan
Esitovittoria dei Selgiuchidi
Schieramenti
Comandanti
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La battaglia di Dāndanqān (in arabo معركة داندقان?, Maʿrakat Dāndanqān) ebbe luogo il 23 maggio 1040 tra le forze selgiuchidi e quelle ghaznavidi, a circa 50 km a sud-ovest di Merv (Turkmenistan attuale).

L'esito dello scontro fu favorevole ai Selgiuchidi e Mas'ud di Ghazna fu respinto in Afghanistan e in India dal Sultano Tughril Beg, che occupò così il Khorasan.

Preparativi[modifica | modifica wikitesto]

L'Impero dei Grandi Selgiuchidi nel 1092, con l'indicazione del sito della battaglia di Dandanqan del 1040

Quando il Sultano selgiuchide Tughril e suo fratello Chaghri Bey presero a costituire un forte esercito, crebbe anche la minaccia sui territori ghaznavidi. Dopo che incursioni selgiuchidi avevano colpito varie cittadine di confine, il Sultano Mas'ud I (figlio di Mahmud di Ghazna) decise di affrontare in armi i Selgiuchidi, per costringerli ad abbandonare i suoi territori.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Durante la marcia delle forze del Sultano Mas'ud verso Sarakhs, gli incursori selgiuchidi misero in difficoltà l'esercito ghaznavide con la tattica del "mordi e fuggi". Gli irregolari selgiuchidi distrussero anche le linee di rifornimento ghaznavidi, tagliandoli fuori dai pozzi d'acqua necessari al loro rifornimento. La disciplina e il morale delle forze ghaznavidi ne risentirono gravemente. Infine, il venerdì 23 maggio del 1040, 20.000 soldati selgiuchidi impegnarono in battaglia i 50.000 soldati ghaznavidi a Dāndanqān, tra Merv e Sarakhs.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Masʿūd fuggì senza vergogna dal campo di battaglia con 100 cavalieri di scorta. I Selgiuchidi occuparono il Khorasan persiano e le città della regione, stabilendo un impero che sarà più tardi chiamato dei Grandi Selgiuchidi.

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