Bartłomiej Sienkiewicz

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bartłomiej Sienkiewicz

Ministro della Cultura e
del Patrimonio nazionale
Durata mandato13 dicembre 2023 –
10 maggio 2024
Capo del governoDonald Tusk
PredecessoreDominika Chorosińska
SuccessoreHanna Wróblewska

Ministro dell’Interno della Polonia
Durata mandato25 febbraio 2013 –
22 dicembre 2014
Capo del governoDonald Tusk
PredecessoreJacek Cichocki
SuccessoreTeresa Piotrowska

Dati generali
Partito politicoPiattaforma Civica
UniversitàUniversità Jagellonica

Bartłomiej Sienkiewicz (Kielce, 1961) è un politico, pubblicista e imprenditore polacco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi alla Facoltà di Filosofia e Storia dell'Università Jagellonica presto si coinvolse cella creazione dell'Urząd Ochrony Państwa (UOP), nuovo servizio segreta dello Stato polacco post-comunista, di cui rimase ufficiale fino al 2000. Il decennio seguente lo vide svolgere le attività economica nel settore consulenze. Il secondo decennio Sienkiewicz si avvolse nella carriera politica che lo condusse alla funzione del Ministro degli interni e dell'amministrazione (2013-14) e al Sejm (dal 2019).

Il 13 dicembre 2023 nominato Ministro della Cultura e del Patrimonio Nazionale.[1]

Pochi giorni dopo il suo insediamento, il 19 dicembre, in seguito all’approvazione di una risoluzione sul ristabilimento dell’imparzialità dei Mass media da parte del Sejm, attua, non senza difficoltà e resistenze, un enorme licenziamento dei vertici di Telewizja Polska (TVP), Polskie Radio (PR) e Polska Agencja Prasowa (PAP), contestualmente ad una ristrutturazione delle aziende[2]. I programmi vengono dunque sospesi, riprendendo gradualmente a partire dalla tarda serata del 20 dicembre.[3]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È il pronipote del premio Nobel per la letteratura, Henryk Sienkiewicz.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PL) Bartłomiej Sienkiewicz - Kancelaria Prezesa Rady Ministrów - Portal Gov.pl, su Kancelaria Prezesa Rady Ministrów. URL consultato il 21 marzo 2024.
  2. ^ Il governo polacco ha licenziato i dirigenti di televisioni e radio pubbliche, Il Post, 20 dicembre 2023.
  3. ^ Lo scontro in Polonia sul controllo dei media pubblici, Il Post, 27 dicembre 2023.
  4. ^ www.pap.pl, https://www.pap.pl/aktualnosci/bartlomiej-sienkiewicz-nowy-minister-kultury-kim-jest. URL consultato il 21 marzo 2024.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN13546189 · ISNI (EN0000 0000 2237 1372 · LCCN (ENn00092852 · GND (DE1175467545