Barbastella barbastellus

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Barbastello
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineLaurasiatheria
OrdineChiroptera
SottordineMicrochiroptera
FamigliaVespertilionidae
SottofamigliaVespertilioninae
GenereBarbastella
SpecieB.barbastellus
Nomenclatura binomiale
Barbastella barbastellus
Schreber, 1774

Il barbastello (Barbastella barbastellus Schreber, 1774) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso nell'Ecozona paleartica.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 45 e 60 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 31 e 43 mm, la lunghezza della coda tra 36 e 52 mm, la lunghezza delle orecchie tra 12 e 18 mm e un peso fino a 13,5 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga. Le parti dorsali variano dal marrone scuro al nerastro, con le punte dei peli sulle spalle giallo-brunastre, mentre le parti ventrali sono grigio scure. Il muso è corto, largo, tronco e con due rigonfiamenti ghiandolari densamente ricoperti di peli sui lati. Il labbro superiore è densamente frangiato, mentre le narici si aprono verso l'alto e all'infuori. Le orecchie sono grandi ma non allungate, unite alla base, rivolte in avanti e con un lobo antitragale alla base del bordo esterno. Il trago è lungo circa la metà del padiglione auricolare, appuntito e ricoperto di peli. Le membrane alari variano dal bruno-grigiastro al bruno-nerastro, sono larghe con l'estremità appuntita e attaccate posteriormente alla base dell'alluce. La punta della coda si estende leggermente oltre l'ampio uropatagio. Gli arti inferiori sono allungati. Il cariotipo è 2n=32 FNa=50.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni a basso ciclo di lavoro con impulsi di breve durata a frequenza quasi costante tra 32,6 e 34,8 kHz.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

In estate si rifugia negli edifici, talvolta cavità degli alberi e nella parte più meridionale dell'areale anche nelle grotte dove forma vivai formati da circa 5-30 femmine. In inverno preferisce grotte, cantine e miniere con temperature di 0-8 °C, ma molto spesso anche ben al disotto dello zero termico a circa -6 °C. Potendo resistere per breve tempo anche a temperature fino a -16,5 °C, questo pipistrello può cambiare i ricoveri anche in pieno inverno e disporsi vicino alle entrate in presenza di ghiaccio o neve. Entra in ibernazione da ottobre ad aprile solitariamente o in grossi gruppi fino anche a 7.800 individui, talvolta insieme ai pipistrelli nani. L'attività predatoria solitamente inizia molto presto, anche con la luce del giorno e con cattivo tempo. Stabilisce dei percorsi regolari circolari di circa 50-100 metri di diametro a circa 4-5 metri dal suolo. Il volo è agile e manovrato, lento e fluttuante. Può effettuare spostamenti fino a 290 km, ma principalmente tende ad essere sedentario.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli insetti catturati in volo o sopra rami di alberi o sul fogliame sopra specchi d'acqua, nei boschi o lungo i loro margini, nei giardini e nelle strade illuminate.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Danno alla luce un piccolo alla volta a partire da metà giugno e dopo una gestazione di 6 mesi. Il nascituro raggiunge le dimensioni adulte dopo 8-9 settimane di vita. L'aspettativa di vita è di 21 anni e 9 mesi. Le femmine diventano mature sessualmente dopo due anni di età.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in Europa ad est fino alla Bielorussia, Ucraina centrale e Crimea; nel Caucaso, in Marocco, sulle Isole Canarie, Isole Britanniche, Isole Baleari, Corsica, Sardegna e Sicilia. Si è probabilmente estinta in Belgio. In Italia è presente su tutto il territorio eccetto il versante adriatico dalle Marche alla Puglia.

Vive nelle zone boscose collinari e montane e anche in zone urbane fino a 2.260 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, nonostante abbia un vasto areale è generalmente rara, la popolazione è frammentata ed è riportato un declino della popolazione a causa della perdita del proprio habitat, costituito da alberi maturi, classifica B.barbastellus come specie prossima alla minaccia di estinzione (Near Threatened).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Hutson, A.M., Aulagnier, S. & Spitzenberger, F. 2008, Barbastella barbastellus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Barbastella barbastellus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Aulagnier & Al., 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di), Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14 (PDF), Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica, 2002.
  • Stephan Aulagnier & Al., Guide des mammiferes d'Europe, d'Afrique du Nord et du Moyen-Orient, Delachaux & Niestlé SA, Parigi, 2011, ISBN 978-88-89999-70-7.
  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

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