Babesia caballi

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Babesia caballi
Immagine di Babesia caballi mancante
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoProtista
SottoregnoBiciliata
SuperphylumAlveolata
PhylumMyzozoa
SubphylumApicomplexa
ClasseAconoidasida
OrdinePiroplasmida
FamigliaBabesiidae
GenereBabesia
SpecieB. caballi
Nomenclatura binomiale
Babesia caballi
(Nuttall & Strickland, 1910)

Babesia caballi (Nuttall & Strickland, 1910) è un protozoo parassita trasmesso dalle zecche.[1]

La specie colpisce prevalentemente i cavalli, ma anche altri equini come gli asini, i muli e le zebre[2]. La B. caballi provoca una malattia parassitaria il cui quadro clinico è caratterizzata da febbre, emoglobinuria, anemia ed ittero[3], con un periodo di incubazione di circa 10 - 30 giorni[2].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il ciclo riproduttivo di B. caballi, così come per le altre specie del genere Babesia, è caratterizzato da due fasi alterne. Nella prima fase, asessuata, il protozoo infetta gli eritrociti dell'animale nei quali si moltiplica per scissione binaria. La seconda fase, sessuata, avviene invece all'interno delle zecche, cioè i vettori dell'infezione; per cui, affinché la fase possa avere inizio, è necessario che la zecca venga a contatto diretto col sangue del cavallo infetto, cibandosene. Nel corpo dell'insetto il parassita si riproduce molto rapidamente, infestandolo. B. caballi, attraverso l'intestino della zecca, raggiungono le ovaie e successivamente le ghiandole salivari[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Babesia caballi, in Taxonomy Browser, National Center for Biotechnology Information (NCBI).
  2. ^ a b (EN) Equine babesiosis, su spc.int, Sito ufficiale del Segretariato della comunità del Pacifico. URL consultato il 31 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2014).
  3. ^ a b Babesia o Babesiella, su sapere.it, Enciclopedia Sapere.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]