Aulo Gabinio Secondo

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Aulo Gabinio Secondo (in latino: Aulus Gabinius Secundus; 18 a.C. circa – dopo il 41) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.

Aulo Gabinio Secondo
Console dell'Impero romano
Nome originaleAulus Gabinius Secundus
Cognomina ex virtuteChaucius
Nascita18 a.C. circa
Mortedopo il 41
FigliAulo Gabinio Secondo
GensGabinia
Consolatoluglio-dicembre 35 (suffetto)
Legatus Augusti pro praetoreGermania inferiore, 39-41

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La gens Gabinia, di origine forse campana[1][2][3][4][5] e già nota in età repubblicana[6], aveva prodotto un console nella figura del pompeiano Aulo Gabinio, che ricoprì la massima carica romana nel 58 a.C.[7] Il legame con i Gabinii repubblicani e quelli di età imperiale non è però chiaro, e incerta è persino la possibilità di una continuità gentilizia[4].

Di Secondo ben poco è noto, a partire dal suo praenomen: riconosciuto in origine come Publio sulla base di un passo di Cassio Dione[8], solo un recente ritrovamento di una delle tavolette pompeiane dell'archivio dei Sulpicii[9] ha permesso di correggere l'erronea convinzione dionea della dottrina[10] in Aulo[11]. La modifica del praenomen di Secondo ha permesso, inoltre, di riconsiderare il suo legame di parentela con il console suffetto del 43, Aulo Gabinio Secondo: se prima i due erano considerati fratelli[10], ora è invece assai forte la probabilità che il console del 43 possa essere stato il figlio di Secondo[4][11].

Della sua carriera, poi, sono noti solamente due incarichi, che però collocano Secondo al culmine della politica romana. Egli, infatti, ricoprì, forse ad un'età piuttosto avanzata[11][12], il consolato come suffetto per il secondo semestre del 35 insieme al ricco narbonese Decimo Valerio Asiatico[9][13], sostituendo a luglio gli ordinari Gaio Cestio Gallo e Marco Servilio Noniano[13].

L'ultimo incarico noto di Secondo è il suo mandato di legatus Augusti pro praetore nella provincia di Germania inferiore probabilmente dal 39[14] fino al 41[15]: le operazioni di Secondo contro la tribù germanica dei Cauci, in cui Secondo ritrovò anche il terzo e ultimo vexillum sottratto da Arminio a Varo al momento della battaglia di Teutoburgo, gli permisero di ottenere, su proposta del nuovo princeps Claudio[16], l'agnomen Chaucius[17][18], portando anche, insieme ai successi di Galba in Germania superiore, lo stesso princeps a ricevere la seconda e terza salutatio imperatoria[18].

Dopo il suo mandato germanico, Secondo scompare dalla storia, ma i suoi successi e la sua recente nobiltà dovettero spianare la strada al figlio omonimo, che sarebbe diventato console suffetto nel 43[4][11]. Non è invece chiara la parentela dei due Gabinii Secundi con il proconsole di rango pretorio e prefetto dell'erario di Saturno Quinto Asconio Gabinio Modesto: considerato l'ampia datazione dell'iscrizione[19] che ne attesta esistenza e incarichi tra 56 e 95[20], è possibile che egli fosse o un Gabinio - figlio o nipote dei Gabinii Secundi - adottato da un Quinto Asconio (forse il grammaticus Quinto Asconio Pediano)[21] oppure un Quinto Asconio avente come madre una Gabinia - figlia o nipote dei Gabinii Secundi[22].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ RE VII.1 (1910), s.v. Gabinius (Münzer), col. 422.
  2. ^ L. Ross Taylor, The Voting Districts of the Roman Republic, Roma 1960, p. 217.
  3. ^ T. P. Wiseman, New Men in the Roman Senate (139 B.C. - A.D. 14), Oxford 1971, p. 4.
  4. ^ a b c d A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 507-508.
  5. ^ Contraria ad un'origine della zona di Capua e Cales degli Auli Gabinii è invece M. Cébeillac-Gervasoni, Ascesa al senato e rapporti con i territori d'origine. Italia: Regio I (Campania: la zona di Capua e Cales), in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, pp. 59-99, in particolare p. 85.
  6. ^ Tra gli Auli Gabinii, v. il tribuno della plebe del 139 a.C. (T. R. S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, I, New York 1951, p. 482, e Aulo Gabinio (trib. pl. 139 a.C.) su Digital Prosopography of the Roman Republic, su romanrepublic.ac.uk.), il questore del 101 a.C. e padre del console (T. R. S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, I, New York 1951, p. 572 e Aulo Gabinio (quaest. 101 a.C.) in Digital Prosopography of the Roman Republic, su romanrepublic.ac.uk. ), il legato defunto nella guerra sociale (T. R. S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, II, New York 1952, p. 36 e Aulo Gabinio (leg. 89 a.C.) in Digital Prosopography of the Roman Republic, su romanrepublic.ac.uk.), e il legato sillano (T. R. S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, II, New York 1952, p. 78, e Aulo Gabinio (legato 81 a.C.) in Digital Prosopography of the Roman Republic, su romanrepublic.ac.uk.)
  7. ^ T. R. S. Broughton, The Magistrates of the Roman Republic, II, New York 1952, p. 193 e Aulo Gabinio (cos. 58 a.C.) in Digital Prosopography of the Roman Republic, su romanrepublic.ac.uk.
  8. ^ Storia Romana, LX, 8, 7. Dione non è estraneo a scambi erronei di praenomina: cfr. la confusione sul prefetto d'Egitto Publio Petronio chiamato da Dione (Storia Romana, LIV, 5, 4) Gaio Petronio (cfr. R. S. Bagnall, Publius Petronius, Augustan Prefect of Egypt, inYale Classical Studies 28, 1985, pp. 85-93). Nel medesimo passo del libro LX, inoltre, Dione sbaglia nel riportare la denominazione della tribù germanica sconfitta da Secondo: cfr. Svetonio, Vita di Claudio, XXIV, 3.
  9. ^ a b TPSulp 50 = AE 1974, 271.
  10. ^ a b Cfr. ad esempio PIR2 G 9 (Groag, 1952), e ancora W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 114-115.
  11. ^ a b c d G. Camodeca, Novità sui fasti consolari delle tavolette cerate della Campania, in Epigrafia. Actes du colloque international d'épigraphie latine en mémoire de Attilio Degrassi pour le centenaire de sa naissance. Actes de colloque de Rome (27-28 mai 1988), Rome 1991, pp. 45-74, in particolare pp. 46-48.
  12. ^ R. Syme, Roman Papers, III, Oxford 1984, p. 1434.
  13. ^ a b Fasti Ostienses, frgm. Cg (Vidman).
  14. ^ PIR2 G 9 (Groag); W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 114-115, predilige un mandato annuale tra 40 e 41, ma, come lui stesso afferma, il mandato di Secondo sembra essere stato parallelo a quello di Galba in Germania superiore, che però iniziò nel 39 in sostituzione del decaduto Gneo Cornelio Lentulo Getulico (cfr. lo stesso Eck, pp. 13-14).
  15. ^ W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 114-115.
  16. ^ R. Syme, Roman Papers, III, Oxford 1984, p. 1215.
  17. ^ Svetonio, Vita di Claudio, XXIV, 3.
  18. ^ a b Cassio Dione, Storia Romana, LX, 8, 7.
  19. ^ CIL V, 2820.
  20. ^ G. Alföldy, in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, p. 338.
  21. ^ M. Corbier, L'aerarium saturni et l'aerarium militare. Administration et prosopographie sénatoriale, Rome 1974, pp. 110-111.
  22. ^ R. Syme, Roman Papers, IV, Oxford 1988, p. 379.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • PIR2 G 9 (Groag)
  • W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 114-115.
  • G. Camodeca, Novità sui fasti consolari delle tavolette cerate della Campania, in Epigrafia. Actes du colloque international d'épigraphie latine en mémoire de Attilio Degrassi pour le centenaire de sa naissance. Actes de colloque de Rome (27-28 mai 1988), Rome 1991, pp. 45-74, in particolare pp. 46-48.
Predecessore Console dell'Impero romano Successore
Marco Servilio Noniano luglio-dicembre 35 Quinto Plauzio
con Gaio Cestio Gallo con Decimo Valerio Asiatico I con Sesto Papinio Allenio