Assedio di Roma (549)

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L'Assedio o Sacco di Roma del 549 fu un assalto condotto contro la città dal re ostrogoto Totila che aveva già attaccato la città tre anni prima, nel 546.

L'azione fu condotta per via della presenza dei bizantini nella città che, con il controllo su Roma, ostacolavano movimenti di truppe e rifornimenti ostrogoti attraverso la penisola. L'assalto durò poco tempo soprattutto grazie all'aiuto di una guardia delle mura della città che. pagato dagli emissari di Totila, aprì le porte della città facendo entrare gli ostrogoti. I soldati bizantini dovettero ritirarsi dalla città rifugiandosi più a sud e nelle città vicine portando con se migliaia di civili costretti a scappare per non subire le violenze degli ostrogoti. Il Senato abbandonò la città rifugiandosi a Bisanzio dove vennero accolti dall'imperatore bizantino. Durante l'occupazione Roma venne saccheggiata e i soldati rimasti in città uccisi o fatti prigionieri. Il sacco fu un gesto che l'imperatore bizantino Giustiniano I non accettò portandolo a organizzare una nuova spedizione con obbiettivi la riconquista di Roma e la totale sconfitta dei goti nella penisola. Per il raggiungimento di questi obbiettivi ci sarebbero voluti quattro anni.

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