Assedio del Monte Hiei

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Assedio del Monte Hiei
parte del Periodo Sengoku
Uomini di Nobunaga all'assalto del monte
Data29 settembre 1571
Luogomonte Hiei, vicino a Kyoto
Esitovittoria di Oda Nobunaga
Schieramenti
forze di Oda Nobunagamonaci guerrieri del Monte Hiei
Comandanti
Effettivi
30.000 circa.1.000-4.000
Perdite
Sconosciute1.500 - 4.000
Voci di guerre presenti su Wikipedia

L'assedio del monte Hiei (比叡山の戦い?, Hiei-zan no Tatakai) fu, secondo molti storici, un attacco unilaterale mediante il quale Oda Nobunaga guidò circa 30.000 uomini nella distruzione di villaggi e templi sulla montagna.[1] Circa 300 strutture furono date alle fiamme. Questi eventi portarono alla fine del potere dei monaci guerrieri del monte Hiei.

I monaci Tendai del monte Hiei erano grandi nemici di Oda Nobunaga, sia per il loro potere indipendente dal clan Oda, sia per la loro alleanza con i clan Azai e Asakura i quali erano stati precedentemente sconfitti nella battaglia di Anegawa.

Il 29 settembre 1571 gli uomini di Nobunaga attaccarono il villaggio di Sakamoto, il quale era situato ai piedi della montagna, prima di muoversi verso i templi Tendai. Distrussero successivamente il santuario Hiyoshi dedicato al kami della montagna, Sannō. Le numerose forze di Nobunaga circondarono la montagna e gradatamente si mossero verso l'alto uccidendo e distruggendo tutto quello che incontravano. Infine raggiunsero il potente e famoso tempio sulla summità della montagna, l'Enryaku-ji, e lo rasero al suolo. Alla fine gli uomini di Nobunaga cercarono tutti i sopravvissuti e li uccisero.[2]

George Sansom scrisse: "Tutta la montagna era un grande mattatoio, e la vista era di un orrore insopportabile".[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Conrad Totman, Early modern Japan, 1. pbk. print., Berkeley, University of California Press, 1995, p. 43, ISBN 978-0-520-20356-3.
  2. ^ Stephen Turnbull, The Samurai Sourcebook, London, Cassell & C0, 2000, p. 221, ISBN 1-85409-523-4.
  3. ^ George Sansom, A History of Japan 1334-1615, Stanford, Stanford University Press, 1961, p. 284, ISBN 0-8047-0525-9.