Artale de Luna

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Artale de Luna
Conte di Caltabellotta
Stemma
Stemma
Nome completoArtale de Luna e Ruiz de Azagra
TrattamentoDon
Mortepost 1421
DinastiaDe Luna d'Aragona
PadreFernando López de Luna e Altura
MadreEmilia Ruiz de Azagra
ConsorteMargherita Peralta d'Aragona
FigliAntonella
Antonio
ReligioneCattolicesimo

Artale de Luna e Ruiz de Azagra, noto semplicemente come Artale de Luna (in spagnolo Artal de Luna y Ruiz de Azagra; ... – post 1421), è stato un nobile, militare e politico spagnolo naturalizzato italiano, conte di Caltabellotta.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo dell'Aragona, era il secondo di tre figli di Fernando Lopez de Luna, 1º signore di Ricla, e della di lui consorte Emilia Ruiz de Azagra, 3ª signora di Villafeliche[1][2]. Il padre era il figlio naturale del nobile Lope de Luna (figlio a sua volta di Artale de Luna y Urrea, 8º signore di Luna), e fratellastro di Maria de Luna, prima consorte del Re Martino I di Aragona[1][2][3].

Giunto in Sicilia agli inizi del XV secolo, qui contrasse matrimonio dapprima con la nobile Giovanna Peralta d'Aragona, 4ª contessa di Caltabellotta, figlia di Nicola, e morta costei poco dopo il 1399, ottenne in seguito la dispensa e il 17 giugno 1400 sposò la sorella Margherita, erede della Contea di Caltabellotta[4]. Oltre al predetto Stato feudale, il matrimonio con la Peralta gli portò in dote un considerevole patrimonio immobiliare e feudale, quest'ultimo costituito anche dalle terre e dai castelli di Bivona, Gristia e San Bartolomeo, tutti situati nei dintorni di Sciacca, dove il De Luna fissò la propria dimora e in cui vi risiedeva la potente famiglia Perollo[5][6]. Con quest'ultima famiglia nacquero contrasti poiché Giovanni Perollo, barone di Pandolfina, non aveva dato il consenso alle sue nozze con la Peralta[7]. Il Perollo era stato designato quale sposo di Margherita – di cui era suo pretendente – da parte della nonna paterna di costei, la contessa Eleonora d'Aragona, ma il De Luna grazie all'appoggio della Corona poté compiere il maritaggio con la Peralta[8].

Dopo la morte di Re Martino, avvenuta nel 1410, il trono della Corona d'Aragona a seguito del Compromesso di Caspe passò al nipote, il principe Ferdinando di Trastámara, figlio della sorella Eleonora, Regina consorte di Castiglia, e il De Luna passò alla fedeltà a questi. Nel 1420 seguì il Re Alfonso V d'Aragona nelle sue spedizioni in Sardegna, in Corsica e per la conquista del Regno di Napoli, in cui si distinse fra i comandanti della flotta aragonese che vi combatté[3].

Ignota è la data del suo decesso, probabilmente avvenuto dopo il 1421. Francesco Savasta nella sua opera Il famoso caso di Sciacca del 1843 ritiene che il De Luna sia morto il 5 giugno 1412, avvelenato ai bagni per opera di Giovanni Perollo[9], ma tale data è evidentemente errata, considerata la sua partecipazione alle suddette guerre del 1420-1421.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Artale de Luna e Ruiz de Azagra, nobile dei signori di Ricla, dal matrimonio con Margherita Peralta d'Aragona, 5ª contessa di Caltabellotta, ebbe due figli, Antonella e Antonio, 6º conte di Caltabellotta[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Los LUNAS (Almonacid de la Sierra y Pola) (TXT), su uv.es. URL consultato il 26 luglio 2020.
  2. ^ a b Francesco Savasta, p. 73.
  3. ^ a b LUNA, Antonio de, conte di Caltabellotta, su treccani.it. URL consultato il 26 luglio 2020.
  4. ^ a b M. A. Russo, p. 252, nota 15.
  5. ^ Francesco Savasta, pp. 136-141.
  6. ^ M. A. Russo, pp. 251-253.
  7. ^ Francesco Savasta, p. 143.
  8. ^ F. Milo Guggino, Luna e Perollo, ovvero il Caso di Sciacca. Storia siciliana del sec. XVI, Stamperia Carini, 1845, p. 198.
  9. ^ Francesco Savasta, pp. 155-157.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Savasta, Il famoso caso di Sciacca, a cura di Girolamo Di Marzo Ferro, Palermo, 1843.
  • (ES) F. de Moxó y Montoliu, La casa de Luna (1276-1348). Factor político y lazos de sangre en la ascensión de un linaje aragonés, Münster, Aschendorffsche Verlagsbuchhandlung, 1990, ISBN 3-402-05825-1.
  • M. A. Russo, Gli inventari post mortem specchio delle ricchezze e delle miserie familiari. Il caso dei Luna (XV secolo), in Mediterranea. Ricerche Storiche, n. 20, Palermo, Associazione no profit "Mediterranea", dicembre 2013.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]