Arnaldo Bonaventura

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Arnaldo Bonaventura fotografato da Mario Nunes Vais

Arnaldo Bonaventura (Livorno, 28 luglio 1862Firenze, 7 ottobre 1952) è stato un musicologo e saggista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli studi privati di violino, armonia e contrappunto e la laurea in legge all'università di Pisa, Bonaventura iniziò una intensa attività di ricerca e divulgazione in campo musicologico.[1] Durante la sua carriera pubblicò oltre seicento testi, svolse un'intensa attività di conferenziere, collaborò alla compilazione di alcune voci di ambito musicale dell'Enciclopedia Italiana e del Vocabolario della Crusca, fu (con lo pseudonimo Labronio) critico musicale per La Nazione, scrisse articoli per riviste italiane ed estere.[1] Di particolare interesse furono i suoi saggi sulla correlazione tra letteratura e musica.[1]

Fu professore emerito, vice-direttore e, tra il 1923 e il 1925, direttore a interim del Conservatorio Luigi Cherubini.[1] Ebbe numerosi altri incarichi pubblici, tra cui vicepresidente dell'Associazione dei musicologi italiani e socio effettivo dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.[1] A causa delle leggi razziali del 1939 fu costretto a rinunciare a tutte le sue cariche e sostanzialmente a porre fine alla sua carriera.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Liliana Pannella, Bonaventura, Arnaldo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 11, Treccani, 1969. URL consultato il 2 marzo 2020.

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