Arma di sostituzione

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In araldica, si definiscono «armi di sostituzione» quelle assunte per evitare la scomparsa del blasone di una famiglia che si è estinta: chi le porta, quindi, le ha prese in sostituzione delle proprie.[1][2]

Come esempio si può citare la famiglia Ginanni-Maroncelli che assunse come arma uno scudo partito con l'arma dei Ginanni nel 1° e quella dei Maroncelli (di rosso, a tre aquilotti spiegati d'argento) nel 2°.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guelfi Camajani, p. 670.
  2. ^ Marc'Antonio Ginanni, Arme di sostituzione o d'adozione, in L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, p. 35.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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