Argiolas

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Disambiguazione – Se stai cercando il cognome italiano, vedi Argiolas (cognome).
Argiolas
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1938
Fondata daAntonio Argiolas
Sede principaleSerdiana
SettoreAlimentare
Prodotti
  • vini
  • distillati
  • olio
  • sapa
Slogan«L'arte, la Vigna, il Vino»
Sito webwww.argiolas.it

Argiolas, spesso citata come Cantine Argiolas, è un'azienda vitivinicola e agricola italiana a conduzione familiare, fondata nel 1938 da Antonio Argiolas. Ha sede a Serdiana, nella provincia del Sud Sardegna, nella regione storica del Parteòlla.

Produce alcuni tra i più famosi e premiati vini sardi.[1] Per la «continuità profusa nella ricerca della massima qualità e nella promozione dei vini del territorio»[1] le Cantine Argiolas sono considerate uno dei più rappresentativi produttori vinicoli in Sardegna.[2][3][4][5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda è stata fondata nel 1938 a Serdiana da Antonio Argiolas, il cui padre aveva acquistato la prima vigna già nel 1918.

Negli anni settanta del XX secolo, quando la CEE incoraggiava l'espianto delle vigne per ridurre la produzione, Argiolas ha invece iniziato un processo di espansione, di investimenti e di radicale cambiamento nei metodi di coltivazione e nel tipo di vini prodotti.

Grazie anche al coinvolgimento dell'enologo Giacomo Tachis, questa trasformazione ha dato vita a vini di qualità, che si sono aggiudicati importanti premi internazionali e hanno ottenuto alti punteggi e riconoscimenti da esperti e riviste di settore, tra i quali la Gran Medaglia d'Oro vinta dal Turriga annata 1988 al Vinitaly di Verona del 1997[6] e diversi riconoscimenti "tre Bicchieri" da parte del Gambero Rosso.[7]

La cantina è gestita dai fratelli Franco e Giuseppe Argiolas, figli del fondatore, mentre l'enologo della cantina è Mariano Murru.

Vigne e territorio[modifica | modifica wikitesto]

Vitigni[modifica | modifica wikitesto]

I vini prodotti nascono dai vitigni tradizionali sardi, come Bovale, Cannonau, Carignano, Malvasia nera, Monica di Sardegna, Nuragus di Cagliari, Vermentino. Argiolas porta avanti un progetto di selezione e conservazione dei vitigni autoctoni sardi. Il progetto tutela 11 vitigni: Vermentino, Cannonau, Monica, Bovaleddu, Malvasia, Carignano, Nuragus, Nebbiolo, Moscato, Caricagiola e Nasco. Il campo collezione conta circa 5000 piante provenienti da 499 piante capostipiti selezionate.

Tenute[modifica | modifica wikitesto]

Le vigne Argiolas si trovano in cinque fattorie, per un totale di circa 250 ettari.

  • La tenuta di Serdiana, nei pressi della sede della cantina, si estende nella regione storica del Parteòlla, in prossimità della chiesa di Santa Maria di Sibiola. In questa tenuta, Argiolas coltiva anche circa 5000 piante di olivo.
La venere o "turriga" di Senorbì (III millennio a.C., Museo archeologico di Cagliari) è stata rinvenuta nel 1935 vicino a Selegas e per questo orna l'etichetta del vino Turriga.
  • Le tenute di Sisini, e Selegas (Selegas Sa tanca e Selegas Bingias Beccias) si trovano nella regione storica della Trexenta.
  • La tenuta di Porto Pino si trova nella regione storica del Sulcis e si estende per circa 15 ettari lungo la fascia litorale che si affaccia sul golfo di Palmas ed ospita prevalentemente le vigne del Carignano.

Vini[modifica | modifica wikitesto]

Linea Prestigio[modifica | modifica wikitesto]

È costituita in buona parte da vini IGT, indicazione geografica tipica, prodotti a partire da vitigni tradizionali della zona, come Cannonau, Carignano, Bovale Sardo e Malvasia Nera, Monica, Nasco, Vermentino, ma con uvaggi e vinificazioni differenti da quelli previsti per la produzione di vini DOC. Questa scelta ha consentito di produrre a partire questi vitigni alcuni grandi vini da invecchiamento. Molti dei vini della Linea Prestigio Argiolas hanno ottenuto importanti premi e riconoscimenti internazionali.[8][9]

Linea Tradizione[modifica | modifica wikitesto]

È costituita prevalentemente da vini DOC, prodotti dai vitigni Nuragus di Cagliari DOC, Vermentino di Sardegna DOC, Monica di Sardegna DOC, Cannonau di Sardegna DOC.

Altri prodotti[modifica | modifica wikitesto]

Oltre la produzione di vino, Argiolas produce:

  • grappa, ottenuta dalla distillazione delle vinacce Cannonau, Bovale, Carignano e Malvasia nera della vinificazione di uno dei vini più famosi della cantina.
  • sapa, un prodotto da cucina della tradizione sarda, ottenuto dalla cottura lenta del mosto.
  • olio extravergine di oliva, da olive delle varietà Tonda di Cagliari e Pitz'e Carroga provenienti dall'agro del Parteolla e dalla zona di Sibiola.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b "Corona di platino per i vini Argiolas. Il premio per la cantina di Serdiana", in L'Unione sarda Archiviato il 10 marzo 2014 in Internet Archive., del 18 novembre 2012.
  2. ^ Vino, Argiolas entra nei Grandi Marchi. Anche la Sardegna tra i top brand dell'enologia Italiana da lestradedelvino.com, 15 luglio 2011
  3. ^ Ecco le 100 cantine migliori d'Italia per Wine Spectator Archiviato il 10 marzo 2014 in Internet Archive. da divini.corriere.it, 28 febbraio 2013
  4. ^ (EN) Argiolas Archiviato il 23 luglio 2013 in Internet Archive. su TopWines.com
  5. ^ (EN) A Tasting of Red Wines from Sardinia da Winewordswisdom.com
  6. ^ A "Vinitaly", Verona, sono stati premiati 16 vini sardi Archiviato l'8 luglio 2013 in Internet Archive. da sardimondo.com
  7. ^ Scheda di Argiolas sul sito del Gambero Rosso
  8. ^ Turriga '95, capatosta d'un campidanese... Archiviato il 12 febbraio 2011 in Internet Archive. winereport.com, 11 novembre 2003
  9. ^ Turriga, vent'anni di successo - Medaglia d'oro a Perpignano Archiviato il 10 marzo 2014 in Internet Archive., unionesarda.it, 26 gennaio 2013

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enzo Biondo, Vino amore mio, Editore Svisa, 2007, ISBN 8890282878.
  • Luigi Corda, 100 centenari, testimoni del XX secolo, Silvana editoriale, 2009, ISBN 9788836614950.
  • Vincenzo Santoni (a cura di), Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, Amilcare Pizzi Editore, 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]