Aplu

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monetazione di Populonia: Aplu
AR, 10 assi, 4,21 g

Aplu o Apulu è il dio etrusco della malattia, delle arti mediche, del tuono e del fulmine. Patrono della divinazione e del Sole, aveva anche caratteristiche infere (vedi Mantus e Soranus).

Equivalenti in altre religioni[modifica | modifica wikitesto]

Equivalente greco-romano[modifica | modifica wikitesto]

Ha molte analogie con il dio greco Apollo (Apollon), in arte è rappresentato con una corona e dei rami di alloro. Il nome di Aplu o Apulu non arrivò direttamente dalla Grecia ma attraverso la mediazione di un centro latino, probabilmente Preneste.[1][2][3]

In Etruria, come a Roma, Apollo era soprattutto una divinità di Delfi.[1] La sua rappresentazione etrusca più celebre è l'Apollo di Veio attribuito a Vulca.

Viene citato come figlio di Tinia e Semla, fratello di Fufluns e fratello gemello di Aritimi.

Tuttavia non compare nel Fegato di Piacenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (IT) Mauro Cristofani (a cura di), Apulu/Aplu, in Etruschi: una nuova immagine, Firenze, Giunti Editore, 2000, pp. 161-162, ISBN 9788809017924.
  2. ^ (IT) Mauro Cristofani (a cura di), Aplu, in Dizionario illustrato della civiltà Etrusca, Firenze, Giunti Editore, 1985, pp. 12-13, ISBN 978-88-09-21728-7.
  3. ^ (EN) Nancy Thomson de Grummond, Erika Simon (a cura di), The Religion of the Etruscans, Austin (USA), University of Texas Press, 2009, ISBN 9780292782334.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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