Antonio de Guevara, II conte di Potenza

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Antonio de Guevara
Conte di Potenza
Stemma
Stemma
In carica1471 –
1513
PredecessoreInnico de Guevara
SuccessoreGiovanni de Guevara
Nome completoAntonio de Guevara
Altri titoli
Nascita1454
Morte14 settembre 1513
DinastiaGuevara
PadreInnico de Guevara
MadreCovella Sanseverino
ConsorteLaura Caetani dell'Aquila d'Aragona
Figli
  • Giovanni de Guevara
  • Francesco de Guevara
  • Innico de Guevara
  • Caterina de Guevara
ReligioneCattolicesimo

Antonio de Guevara (145414 settembre 1513) è stato un politico e diplomatico spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio era il figlio secondogenito di Innico de Guevara e della sua consorte Covella Sanseverino. Dal lato paterno discendeva da un ramo della famiglia spagnola dei Guevara. Il nonno paterno era infatti Pedro Vélez de Guevara, signore di Guevara e Oñate. Un figlio di quest'ultimo, Innico (nato dal secondo matrimonio di Pedro Vélez con Costanza de Tovar), era giunto in Italia al seguito di Alfonso V d'Aragona, distinguendosi nelle operazioni di conquista del regno di Napoli da parte della corona aragonese. Antonio era imparentato con i Sanseverino attraverso il nonno materno Ruggero Sanseverino, conte di Tricarico e Chiaromonte nonché con i Ruffo tramite la nonna materna Covella, figlia del conte di Montalto Antonio Ruffo.

Alla morte del padre Innico (avvenuta durante la battaglia di Troia il 18 agosto 1462[1][2]), Antonio, come riconoscimento della fedeltà dimostrata dal padre nei confronti del sovrano, venne confermato nel 1471 da Ferdinando I di Napoli quale secondo conte di Potenza, titolo che era stato già stato concesso al padre.[3][4] Antonio rimase fedele alla corona allorquando si manifestò la congiura dei baroni. Per tale ragione a differenza del fratello maggiore Pietro non venne privato dei propri possedimenti. Antonio cercò inutilmente di rivendicare i feudi già appartenuti al fratello ricaduti nel demanio regio per la fellonia di quest'ultimo.[5]

Antonio ricoprì la carica di Gran siniscalco del Regno di Sicilia e di Napoli, della quale erano già stati titolari il fratello e il padre.[6] Nel 1491 fu designato quale ambasciatore di Ferdinando I presso la corte del re di Castiglia.[7] Nel 1496 fu Capitano della sola città di Napoli con le prerogative di Viceré.[7] Anche il successore di Ferdinando I, ovvero Federico I di Napoli ebbe stima per Antonio, nominandolo quale precettore del figlio Ferdinando, Duca di Calabria.[7][8][9]

Nel 1500 Antonio acquisì il feudo di Apice, che era stato devoluto al Fisco a causa della morte senza eredi del suo precedente titolare, il capitano Juan Cervillon (noto in italiano come Giovanni di Cerviglione), per 11000 ducati, ottenendo anche il titolo di conte su tale possedimento.[10]

Antonio de Guevara

Luogotenente generale del Regno di Napoli
Durata mandato8 ottobre 1509 –
23 ottobre 1509
MonarcaFerdinando III
PredecessoreJuan de Aragón (viceré)
SuccessoreRaimondo de Cardona (viceré)

Nel 1509 Antonio venne designato quale luogotenente generale del viceré di Napoli, nel periodo di transizione intercorso tra la partenza di Juan de Aragón e l'arrivo del suo successore Raimondo Folch de Cardona.[7][11]

Antonio morì il 14 settembre del 1513.[12][13] Altre fonti riportano quale anno di morte il 1514.[3]

Matrimonio e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Antonio sposò tra il 1478 ed il 1480 Laura Caetani d'Aragona[14], figlia di Baldassarre, conte di Traetto e della sua consorte Antonella Caracciolo. Dal matrimonio nacquero i seguenti figli[15]:

  • Giovanni, III conte di Potenza
  • Francesco, monaco benedettino
  • Innico, conte di Apice
  • Caterina, sposatasi con Pietro Caracciolo, Signore di Fiumara di Muro

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alan Ryder, GUEVARA, Iñigo, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 60 (2003)
  2. ^ Tommaso Vitale, Giuseppe Bianchi, Storia della regia città di Ariano e sua diocesi Opera di Tommaso Vitale patrizio di detta città, e giureconsulto dedicata alla sacra Real Maestà di Ferdinando 4. Re delle Due Sicilie & c, In Roma: nella stamperia Salomoni, 1794. p.92-93
  3. ^ a b Gabriele De Rosa, Antonio Cestaro, Storia della Basilicata, volume 2, Laterza, 1999, p. 682
  4. ^ Giustino Fortunato (autore), Tommaso Pedìo (a cura di), Badie, feudi e baroni della Valle di Vitalba, volume 3, P. Lacaita, 1968, p. 352
  5. ^ Alan Ryder, GUEVARA, Pietro, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 60 (2003)
  6. ^ Tommaso Pedìo, Napoli e Spagna nella prima metà del Cinquecento, Napoli, Cacucci, 1971, p. 193
  7. ^ a b c d Parrino, p. 34
  8. ^ Passero, Historie, p. 127
  9. ^ Sánchez, p. 162
  10. ^ Erasmo Ricca, La nobiltà del Regno delle Due Sicilie, parte prima, volume 1, Napoli, Stamperia di Agostino De Pascale, 1859, p. 37
  11. ^ Passero, Historie, p. 160
  12. ^ Erasmo Pèrcopo (a cura di), Le rime di Benedetto Gareth detto il Chariteo, secondo le due stampe originali con introduzione e note di Erasmo Pèrcopo, Napoli, 1892, p. 416, nota 45
  13. ^ Passero, Historie, p. 201
  14. ^ Cesare Ramadori (trascrizione), Sylvie Pollastri (a cura di), Inventarium Honorati Gaietani. L'inventario dei beni di Onorato II Gaetani d'Aragona, 1491-1493, L'Erma di Bretschneider, 2006, p. 16, nota 2
  15. ^ Erasmo Ricca, Istoria de' feudi d'Italia intorno alle successioni legali né medesimi con documenti de' pubblici archivi, volume 1, Napoli, Stamperia di Agostino De Pascale, 1861, p. 44

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Potenza Successore
Innico de Guevara 1471-1513 Giovanni de Guevara