Antonio Cavicchioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Antonio Cavicchioni

Ministro plenipotenziario in Afghanistan
Durata mandato1924 - 1926

Ministro plenipotenziario in Venezuela
Durata mandato1926 - 1934

Ministro plenipotenziario in Siam
Durata mandato1934 -  ?

Antonio Corrado Cavicchioni (San Felice sul Panaro, 10 ottobre 1879San Felice sul Panaro, ...) è stato un diplomatico e imprenditore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Cavicchioni nacque a San Felice sul Panaro il 10 ottobre 1879, figlio di Antonio e Luisa Buffetti. Dal 1889 al 1896 fu alunno del Collegio San Carlo a Modena. Si laureò in giurisprudenza all'Università di Torino ed intraprese quindi la carriera giornalistica ne Il Resto del Carlino di Bologna. Nel contempo iniziò ad interessarsi al mondo dell'aviazione e fu tra i fondatori della Società anonima di aviazione (Sada), la seconda scuola di aviazione aperta in Italia, con la collaborazione Rambaldo Jacchia presso il Campo di aviazione di Taliedo. Successivamente, con la collaborazione degli ingegneri Riccardo Etro e Luigi Querini e del conte Umberto Cattaneo, aprì il campo di volo della Comina, presso Pordenone, ove contribuì alla fondazione della prima scuola di aviazione civile italiana.

Su interesse del ministero degli esteri del Regno d'Italia, dal 23 settembre 1914 venne inviato in missione diplomatica a Nairobi (all'epoca capitale dell'Africa Orientale Britannica); nel 1923 venne trasferito come console generale a Calcutta, in India e nel 1924 divenne ministro plenipotenziario in Afghanistan, riuscendo a risolvere con la sua abilità un incidente diplomatico intercorso tra i due governi relativamente al caso dell'ingegnere italiano Dario Piperno, arrestato e giustiziato con l'accusa di aver ucciso un gendarme afghano. Su mandato di Mussolini, Cavicchioni venne incaricato di chiedere riparazione al governo dell'Afghanistan per l'applicazione della legge del taglione, legge ritenuta contraria sia ai costumi italiani che a quelli britannici che avevano regolato la legislazione in territorio afghano sino a poco tempo prima.[1]

Nel 1926 venne trasferito con la qualifica di ministro plenipotenziario in Venezuela e nel 1934 passò in Siam.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Grand'ufficiale dell’Ordine della Corona d’Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne d'Africa - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'ordine della Corona della Thailandia (Siam) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine del Dragone di Annam (Cambogia) - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine di Leopoldo II (Belgio) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con Placca dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (Santa Sede) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Legion d'onore (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M. Schinasi, Italie-Afghanistan 1921-1942, Napoli, 1992

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Schinasi, Italie-Afghanistan 1921-1942, Napoli, 1992
  • Beltrami, Vanni. Italia d'oltremare: storie dei territori italiani dalla conquista alla caduta. Publisher Edizioni Nuova Cultura. Roma, 2011 ISBN 8861347029
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie