Alluvione del Pakistan del 2010

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Area interessata dall'alluvione del 2010

L'alluvione del Pakistan del 2010 è una grande alluvione che ha colpito il Pakistan.

Causata da copiose piogge monsoniche, l'alluvione si manifestò nel bacino del fiume Indo tra la fine di luglio e gli inizi di agosto 2010, allagando circa un quinto dell'intero territorio del Pakistan e colpendo circa 20 milioni di persone, anche a causa delle frane e delle epidemie dovute alla mancanza di acqua potabile[1][2]. Incredibilmente, il numero di morti documentati è relativamente basso (sotto i 2000), ma il numero di sfollati è stato altissimo.

Cause[modifica | modifica wikitesto]

L'alluvione è stata causata da un'anomalia documentata nella piovosità della regione. Nella mappa fornita dalla NASA per i primi nove giorni di agosto 2010[3] è indicato un forte eccesso di piovosità per tutto il Pakistan, a fronte di carenze di piovosità in alcune zone dell'India; e ciò viene espressamente attribuito al fenomeno detto La Niña, che ebbe luogo proprio nel 2010[4][5] e che notoriamente produce un incremento della piovosità estiva nel nordovest del subcontinente indiano. La temperatura più elevata del normale raggiunta dalle acque del Mare Arabico[6] è indicata dalla NASA come causa secondaria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Unicef - Emergenza Pakistan, la situazione aggiornata, su unicef.it, 1º ottobre 2010. URL consultato il 19 giugno 2011.
  2. ^ Sky - Tg24, su tg24.sky.it, 5 settembre 2010. URL consultato il 19 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2010).
  3. ^ Nasa - Earth Observatory - Unusually Intense Monsoon Rains - Mappa e commento [1] (in inglese, consultato il 19/06/2011)
  4. ^ Nasa - Earth Observatory - Adios El Nino, Hello La Nina? - Mappa e commento [2] (in inglese, articolo del 24/06/2010, consultato il 19/06/2011)
  5. ^ Nina 2010!, su meteoscienze.it, 10 luglio 2010. URL consultato il 19 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2010).
  6. ^ Nasa - Earth Observatory - Sea Surface Temperature Anomaly - Mappa animata dal giugno 2002 in poi [3] (consultata il 19/06/2011)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]