Albatros L 72

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Albatros L 72
Descrizione
Tipoaereo da trasporto
Equipaggio1
CostruttoreBandiera della Germania Albatros
Data primo volo1926
Data entrata in servizio1926
Utilizzatore principaleBandiera della Germania LuftHansa (DLH)
Esemplari4
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza10,50 m
Apertura alare13,00 m
Altezza3,60 m
Superficie alare44,50
Peso a vuoto1 345 kg
Peso carico2 090 kg
Passeggeri4
Propulsione
Motoreun BMW IV
Potenza300 PS (221 kW)
Prestazioni
Velocità max160 km/h
Velocità di crociera148 km/h
Tangenza3 100 m

i dati sono estratti da Уголок неба[1]

voci di aerei civili presenti su Wikipedia

L'Albatros L 72 era un monomotore da trasporto biplano realizzato dall'azienda tedesca Albatros Flugzeugwerke GmbH negli anni venti ed utilizzato sia nei voli di linea che in quelli di trasporto merci.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Come altri velivoli tedeschi ideati nel periodo, l'L 72 non venne progettato ad uso esclusivamente civile ma in funzione di una possibile veloce trasformazione militare, presumibilmente come bombardiere.

Tuttavia, a causa delle restrizioni imposte dal Trattato di Versailles come conseguenza della sconfitta dell'Impero tedesco nella prima guerra mondiale, venne ufficialmente presentato sul mercato come aereo civile da trasporto passeggeri, pur se in realtà venne approntato per il trasporto veloce di prodotti editoriali, inizialmente richiesto dalla rivista tedesca Ullstein-Verlag.[2][3]

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

L'L 72 manteneva un aspetto piuttosto convenzionale per l'epoca; monomotore, biplano, carrello fisso.

La fusoliera era realizzata in tecnica mista, con telaio in tubi d'acciaio saldati ricoperti di pannelli in legno e tela, e presentava un abitacolo di pilotaggio aperto collocato superiormente dal quale si poteva manovrare un ingegnoso sistema per la consegna in volo delle riviste imballate. I giornali venivano caricati imballati in apposite scaffalature ricavate nella parte posteriore e tramite un meccanismo, comandato dagli stessi piloti, veniva scelto il pacco da consegnare che veniva espulso, a ridotta velocità ed altitudine, da un portello situato sotto la fusoliera stessa. Posteriormente terminava in un impennaggio caratterizzato da un unico piano orizzontale posto davanti al piano verticale completamente mobile che riuniva in sé sia le funzioni di deriva, sia quelle di timone.

La configurazione alare era biplana, caratterizzata dall'ala superiore montata a parasole e l'inferiore bassa, di forma e dimensioni identiche, collegate tra loro da singoli montanti tubolari integrati da tiranti in filo d'acciaio mentre la superiore era fissata centralmente alla fusoliera tramite un castello tubolare. Il carrello d'atterraggio era fisso, di costruzione molto semplice, collegato tramite una struttura tubolare alla parte inferiore della fusoliera integrato posteriormente da un pattino d'appoggio. la propulsione è affidata ad un BMW IV, un motore aeronautico a 6 cilindri in linea raffreddato ad acqua capace di erogare 250 CV (184 kW) ed abbinato ad un'elica bipala in legno.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

L 72a
prototipo.[3]
L 72b
versione realizzata in due esemplari, matricola D-888 e D-890, approntati per il trasporto e la consegna in volo dei giornali. Consegnati alla Ullstein-Verlag l'8 aprile 1926 sull'aviosuperfice di Johannisthal, Berlino.[3]
L 72c Albis
versione rivista approntata nel 1927 per il quotidiano Hamburger Fremdenblatt. L'unico esemplare realizzato, matricola D-1140, entrò in servizio nel 1928.[3]

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Germania Germania
nel 1937 acquisisce i tre esemplari integrandoli nella sua flotta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Albatros L.72 in Уголок неба.
  2. ^ Taylor 1989, p. 55.
  3. ^ a b c d Albatros L 72 in German Aviation 1919-1945.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Michael John H. Taylor, Jane's encyclopedia of aviation, 2nd Edition, London, Studio Editions, 1989, ISBN 0-517-10316-8.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]