Aezio (prefetto del pretorio)

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Aezio (in latino: Aetius; ... – ...; fl. 419-425) è stato un funzionario romano dell'Impero romano d'Oriente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Aezio fu Praefectus urbi di Costantinopoli. Era certamente in carica il 23 febbraio 419, quando un anziano di nome Ciriaco cercò di assassinarlo,[1] e ancora il 4 ottobre di quello stesso anno, quando ricevette una legge conservatasi nel Codex Theodosianus.[2] Ricevette anche una legge[3] datata 409, ma emendata dagli studiosi al 418/420/422, in base alla quale doveva ridurre il numero di addetti della Grande chiesa (questa riduzione è stata suggerita come causa del tentativo di assassinio).[4] Forse era ancora in ufficio nel 421, quando edificò la "cisterna di Aezio"[5] (di 152x152 m) per servire l'acquedotto di Valente a Costantinopoli.

Una legge a lui indirizzata il 5 maggio 425[6] lo designa Prefetto del pretorio: probabilmente era Prefetto del pretorio d'Oriente, meno probabilmente dell'Illirico.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chronicon Paschale, sub anno 419.
  2. ^ Codex Theodosianus, XIV, 6.5, sulle fabbriche di calce.
  3. ^ Codex Justinianus, I, 2.4 e IV, 63.5.
  4. ^ a b PLRE II.
  5. ^ Marcellinus comes, sub anno 421; 41°01′39″N 28°56′21″E / 41.0275°N 28.939167°E41.0275; 28.939167.
  6. ^ Codex Theodosianus, XV, 4.1, sulle effigi imperiali.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]