Adra (Spagna)

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Adra
comune
Adra – Stemma
Adra – Bandiera
Adra – Veduta
Adra – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Spagna Spagna
Comunità autonoma Andalusia
Provincia Almería
Territorio
Coordinate36°45′00″N 3°01′00.12″W / 36.75°N 3.0167°W36.75; -3.0167 (Adra)
Altitudine20 m s.l.m.
Superficie90 km²
Abitanti24 670 (2015)
Densità274,11 ab./km²
Comuni confinantiAlbuñol (GR), Berja, Turón (GR)
Altre informazioni
Cod. postale04770
Prefisso(+34)...
Fuso orarioUTC+1
Codice INE04003
TargaAL
Nome abitantiabderitano/a
PatronoNicola da Tolentino
Cartografia
Mappa di localizzazione: Spagna
Adra
Adra
Adra – Mappa
Adra – Mappa
Sito istituzionale

Adra è un comune spagnolo situato nella comunità autonoma dell'Andalusia, alla foce del rio Adra sugli ultimi rilievi della Sierra de la Contraviesa.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La costa è costituita dall'alternarsi di spiagge sabbiose e formazioni rocciose che si spingono fino al mare. Nelle vicinanze della costa c'è una zona lagunare tutelata dalla "Reserva Natural de las Albuferas de Adra".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dagli scavi effettuati sulla collina di Montecristo che domina l'estuario del fiume sono emersi resti di un insediamento fenicio del IV secolo a.C. Ai Fenici che la chiamarono Abdera seguirono i Cartaginesi e a questi i Romani già nel periodo repubblicano di Roma all'epoca delle guerre puniche. Le invasioni dei barbari che passarono in Andalusia: Alani, Vandali che diedero il nome alla regione (Vandalusia), Visigoti già cristianizzati interessarono ovviamente anche Adra.

Documenti relativi al Concilio di Siviglia parlano della partecipazione di un vescovo di Adra e da ciò si deduce che Adra nel VI secolo doveva essere una località importante se era sede vescovile. Fu comunque spesso sottoposta agli assalti dei pirati Berberi che infestavano il Mediterraneo e dovette munirsi di mura e di torrioni via via modificati e rafforzati. Subì la dominazione araba e appartenne all'emirato di Almeria. Nell'XI secolo di fronte ai continui attacchi della pirateria berbera la popolazione lasciò la costa e si stabilì nella vecchia Adra e nel retroterra. Alla Reconquista passò sotto il regno di Castiglia e ne seguì le sorti.

Nel 1505 Giovanna di Castiglia edificò i torrioni delle mura a difesa dalla pirateria berbera e dalla popolazione moresca stabilitasi all'interno nell'Alpujarra. A partire dal XVI secolo e, soprattutto nel XVII, grazie alla introduzione della coltivazione della canna da zucchero divenne porto dedicato all'esportazione verso Genova e altri porti del Mediterraneo e di conseguenza registrò un aumento della popolazione.

Nel 1839 furono abbattute le mura, di cui rimangono resti, per permettere l'espansione della città.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Parroquia de la Inmaculada Concepción, chiesa-fortezza con finestre a feritoia di stile barocco dei secoli XVI-XVIII.
  • Ermita de San Sebastián, cappella del 1680 ampliata nel Settecento.
  • Ermita de San Isidro, cappella del XVIII secolo.
  • Resti delle mura della fortezza e delle torri dei secoli XIII-XV rinforzate su ordine della regina Giovanna di Castiglia (Giovanna la pazza) nel XVI secolo.
  • Iglesia de Nuestra Señora de las Angustias, del XVI secolo modificata nel XVIII.
  • Casas del Marqués de los Gnecco, gruppo di case barocche del XVIII secolo attorno ad un patio appartenenti ad una famiglia genovese qui stabilitasi per esercitare un'attività commerciale.[1]
  • Torre de Guainos, dei secoli XIII-XV.[2]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Feste[modifica | modifica wikitesto]

San Sebastian il 21 gennaio, San Marcos il 25 aprile, Cruces de Mayo il 3 maggio con concorso a premi fra i quartieri che presentano la croce di fiori più bella, Noche de San Juan il 23 giugno, Virgen del Carmen il 16 luglio e san Nicolàs de Tolentino y Virgen del carmen dal 5 al 9 settembre.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia della cittadina si basa sulla modesta attività del porto, sulla pesca, su alcuni insediamenti di medio-piccole industrie, sul turismo e sull'agricoltura delle pianure retrostanti dedicata anche alla produzione di frutta esotica come ananas e avocado.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Casas del Marqués de los Gnecco, su clubrural.com. URL consultato il 27 maggio 2018.
  2. ^ (ES) Torre de Guainos, su andaluciarustica.com. URL consultato il 27 maggio 2018.

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Controllo di autoritàVIAF (EN126686112 · LCCN (ENn82012005 · GND (DE4079630-9 · J9U (ENHE987007552733305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82012005
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