Acacia phlebophylla

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Acacia phlebophylla
Foglie di Acacia phlebophylla
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaCaesalpinioideae
(clade)Mimosoide
GenereAcacia
SpecieA. phlebophylla
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineFabales
FamigliaMimosaceae
GenereAcacia
SpecieA. phlebophylla
Nomenclatura binomiale
Acacia phlebophylla
F.Muell. ex H.B.Will., 1931
Sinonimi

Acacia longifolia var. phlebophylla
F.Muell. ex Benth.
Acacia sophoraevar. montana
F.Muell.

Areale

Acacia phlebophylla F.Muell. ex H.B.Will. è una pianta della famiglia delle Fabacee originaria dell'Australia[2], ove è conosciuta come Buffalo Sallow Wattle.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta come un arbusto alto fino a 5 metri.[senza fonte]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Considerata una pianta rara, è stata individuata solamente sulle pendici del massiccio del Monte Buffalo in Victoria dove cresce al di sopra dei 350 metri in boschi e brughiere.[1]

Biochimica[modifica | modifica wikitesto]

Tramite cromatografia su strato sottile è stato identificato l'alcaloide dimetiltriptamina (0,30%) in foglie a peso secco.[3][4]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Acacia phlebophylla come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Cameron, D. & Walsh, N. 2021, Acacia phlebophylla, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 31 maggio 2023.
  2. ^ (EN) Acacia phlebophylla, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 maggio 2023.
  3. ^ Lorenzo Cambiaghi, L'insegnamento dell'arte terapeutica nella selva amazzonica tramite l'utilizzo di ayahuasca (PDF), su samorini.it, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2005. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  4. ^ Jonathan Ott, Ayahuasca e analoghi: Enteogeni universali per il nuovo millennio, su autistici.org. URL consultato il 19 gennaio 2018.

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