48º Reggimento fanteria "Ferrara"

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48º Reggimento fanteria "Ferrara"
Stemma araldico del Reggimento
Descrizione generale
Attiva1860 - 1943
1958 - 1991
NazioneBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Armata Sarda
Regio Esercito
Esercito Italiano
TipoFanteria
DimensioneReggimento
PatronoSan Martino
MottoFede e Valore
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
DecorazioniCroce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia

Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'oro al valor militare

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Il 48º Reggimento fanteria "Ferrara" è stata un'unità militare del Regio Esercito Italiano e successivamente dell'Esercito Italiano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Discende dalla Colonna Mobile delle Romagne formata in Bologna, con elementi volontari, dal Governo Provvisorio il 2 luglio 1859; divisasi in due frazioni, le stesse dal 1º ottobre sono organizzate in due reggimenti. La 2ª colonna mobile prende nome di 26º Reggimento Fanteria ed accoppiata al 25° (già 1ª colonna mobile) costituisce la nuova Brigata "Ferrara" nell'Esercito della Lega dell'Italia Centrale.

Nella prima guerra mondiale (1915-1918)[modifica | modifica wikitesto]

Nella seconda guerra mondiale (1939-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Con l'attuazione della legge 11 marzo 1926 sull'ordinamento dell'esercito, viene sciolto il 30 settembre 1926.

Il 48º reggimento Fanteria "Ferrara" viene ricostituito il 1º luglio 1937 ed è assegnato alla III Brigata di Fanteria. Costituite le divisioni binarie, il 28 marzo 1939 il reggimento entra nella Divisione di Fanteria "Murge" assieme al 47º Reggimento Fanteria e 14º Reggimento Artiglieria per d.f.; la G. U. il 24 maggio dello stesso anno cambia il proprio nominativo in quello di Divisione di Fanteria "Ferrara" (23ª) e come tale prende poi parte al secondo conflitto mondiale. Il 15 aprile 1939 la Divisione, inviata in Albania, partecipa alla occupazione del territorio.

Guerra 1940-43

1940/41 - Il 10 giugno 1940 il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando, tre battaglioni fucilieri, compagnia mortai da 81, batteria armi di accompagnamento da 65/17 e risulta schierato sul fronte greco-albanese. Combatte nelle battaglie di Kalibaki, Makricampos, Sella Radati, Tepeleni, Golico.

1942/43 - È dislocato in Montenegro con compiti di presidio e compie numerose operazioni di controguerriglia. Viene sciolto l'8 settembre 1943 a seguito degli eventi che determinarono l'armistizio.

La storia recente[modifica | modifica wikitesto]

Fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano (usato per la Fanteria di Linea)

Riorganizzato come battaglione, ha avuto sede presso la caserma "Milano" a Bari, fino al riordinamento generale dell'Esercito italiano avvenuto nel 1991.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Decorazioni alla Bandiera di Guerra[modifica | modifica wikitesto]

Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
«Conferita con R.D. il 5 giugno 1920 Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.»
— Guerra 1915-18[1][2]
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 31 dicembre 1947

Falange temprata, traeva dalle auree insegne della passata guerra, motivo di nuova gloria. in giorni di epica lotta, i suoi fanti, degni del loro motto "Fede e Valore", travolgevano di slancio il nemico fino ad affrontarlo in un formidabile campo trincerato (Borgo Tellini - Kalibaki), che attaccavano con tenacia e notevoli sacrifici di sangue, conquistando posizioni saldamente e tenacemente contese (lago Zerovina - quota 1201 - Burtopa - fiume Kalibaki - quota 935 - fiume Kormos - quota 899 (profeta Elia) - Ripitisti - Gribiani). Di fronte a violenti contrattacchi nemici, condotti con forze soverchianti, contendevano il terreno palmo a palmo, facendo dei loro petti valido baluardo contro cui l’avanzata nemica s’infranse e si arrestò con perdite rilevanti. Nell’offensiva di aprile, con mirabile slancio travolgevano le resistenze accanite ed ostinate opposte dal nemico e il 17 raggiungevano Argirocastro, catturando prigionieri ed ingente bottino (Doliana - Vesane - Makricampos - Cippo 21 - M. Bureto - Quota 1640 - Sella Radati - Tepeleni - Lekeli). Fronte greco, 28 ottobre 1940 - 23 aprile 1941

.[3]»
Il cippo sul Monte San Michele
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto 5 giugno 1920 In epiche lotte a S. Martino del Carso e sul Monte S. Michele (novembre 1915, giugno 1916) diede sublimi prove di ardimento, di tenacia e di spirito di sacrificio, riconfermando le stesse sue belle qualità guerriere nelle aspre mischie sull’altipiano della Bainsizza (agosto 1917). Nell’offensiva austriaca del giugno 1918 sul Piave, esempio inarrivabile di valore e di spirito di sacrificio, dopo aver infranto il formidabile urto nemico a C. Cappellini ed a C. Gasparinetti, riconquistando l’argine di S. Marco, opponeva eroicamente, pur con forze assottigliate dalla lotta, lunga e sanguinosa, la sua ultima e decisiva resistenza a S. Pietro Novello, sicuro che la vittoria e la salvezza dell’onore d’italia riposavano nel suo sacrificio. Il primo battaglione circondato nell’Ansa di Lampol, dopo aver seminato con poche eroiche mitragliatrici superstiti, per tre giorni, la strage nelle schiere nemiche, si apriva leoninamente un varco. Piave, 15 - 17 giugno 1918 .[4]»

Decorati[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Scudo Partito: nel primo troncato di nero e d'argento; nel secondo partito di rosso e d'argento, al destrocherio armato d'argento tenente un ramoscello d'ulivo di verde posto in palo; al capo d'oro carico di un palo d 'azzurro.

Corona turrita.

Ornamenti esteriori: lista bifida: d'oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l'alto, riportante il motto: "FEDE E VALORE"

onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l'insegna dell'Ordine Militare d'Italia pendente al centro del nastro con i colori della stessa.

nastri rappresentativi delle ricompense al Valore:

Insegne e Simboli[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Reggimento indossa il fregio della Fanteria (composto da due fucili incrociati sormontati da una bomba con una fiamma dritta). Al centro nel tondino è riportato il numero "48".
  • Le mostrine del reggimento sono rettangolari di colore azzurro con due bande laterali rosse. Alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.

Motto del Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Fede e Valore

Persone legate al Reggimento[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L'ordine militare venne assegnato a quasi tutte le unità di fanteria che parteciparono alla prima guerra mondiale.
  2. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 18 ottobre 2010.
  3. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 3 febbraio 2012.
  4. ^ Scheda dal sito del Quirinale - visto 3 febbraio 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]