Pellegrinaggio buddista

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Pellegrinaggio ai luoghi sacri del Buddha
I quattro luoghi principali
Lumbini · Bodh Gaya
Sarnath · Kushinagar
I quattro ulteriori
Shravasti · Rajgir
Sankissa · Vaiśālī
Altri luoghi della vita del Buddha
Patna · Gaya
  Kosambi · Mathura
Kapilavastu · Devadaha
Kesariya · Pāvā
Nālandā · Varanasi
Altri luoghi del buddhismo indiano
Sanchi · Ratnagiri
Ellora · Ajanta
Bharhut

I quattro luoghi principali del pellegrinaggio buddista corrispondono ai luoghi in cui si svolsero i quattro momenti fondamentali della vita del Buddha Śākyamuni Siddhārtha Gautama.
Questi sono:

L'importanza di questi quattro luoghi è sottolineata dal Mahaparinibbana Sutta[1] Fin dal periodo aniconico dell'arte buddista questi quattro luoghi furono rappresentati simbolicamente rispettivamente da:

Pellegrinaggi

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Il primo pellegrino storicamente accertato fu il sovrano maurya Aśoka che negli anni attorno al 250 a.C. eresse colonne con editti multilingue[2] e rinnovò gli stūpa esistenti, oltre a suddividere le reliquie e costruendone altri in tutta l'India.

Il primo cinese a compiere il pellegrinaggio in India fu il monaco buddista Fǎxiǎn. Del suo soggiorno, dal 403 al 407, rimane memoria nella sua opera Fóguójì (佛國記, Relazione sui paesi buddisti, T.D. 2085)[3]

Dal 634 al 643 si svolse invece il soggiorno religioso in India del celebre monaco cinese, traduttore e pensatore Xuánzàng (poi divenuto a sua volta personaggio letterario col nome di Sanzang). La sua relazione tuttora esistente si intitola: Dà Táng Xīyù Jì ( 大唐西域記, Viaggio in Occidente durante la grande dinastia Tang)[4].

Dal 671 al 685 fu invece la volta del monaco cinese Yìjìng che poi scrisse il Nánhǎi jìguī nèifǎ zhuàn (南海寄歸內法傳, Relazione sul Dharma inviata dai Mari del Sud) e il Dà táng xīyù qiúfǎ gāosēng zhuàn (大唐西域求法高僧傳, Trattato sui monaci eminenti che in Occidente cercarono il Dharma)[5].

Il monaco coreano di Silla, Hyecho (704-787), discepolo in Cina dell'indiano Vajrabodhi che stava diffondendo il Buddismo Vajrayāna (che poi sarebbe divenuto la tradizione cinese Zhēnyán e quella giapponese Shingon) si recò in pellegrinaggio in India. In seguito scrisse il Wang ocheonchukguk jeon (往五天竺國傳, Relazione del viaggio ai cinque regni dell'India).

I resti attuali

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A Lumbinī esiste tuttora una colonna eretta da Aśoka che marca il punto della nascita di Gautama Buddha e le rovine del tempio dedicato alla madre Mayadevi. A 25 km di distanza, presso il villaggio di Tilaurakot sorgeva Kapilavastu, la città in cui visse Siddhārtha Gautama prima di dedicarsi alla ricerca spirituale e dove fu eretto uno stūpa contenente le reliquie.

A Bodhgayā si trova ancora il bodhidruma, un albero discendente dall'albero della Bodhi sotto il quale il Buddha raggiunse il Risveglio; il vajrasana, un trono in arenaria rossa posto nel punto dove il Buddha meditò; e il Mahabodhi Vihara.

A Sārnāth (o Saraṅganātha), presso il Parco dei Daini (sanscrito: mṛgádāva, pāli: migadāya), il Buddha predicò a cinque brahmini, i pañcavaggiyā, il Dammacakkappavattana, il primo sūtra e qui passò il primo Vassa, o periodo delle piogge monsoniche. Lo stupa Dhamekh segna il primo luogo mentre lo stupa Mulagandhakuti il secondo. Poco distante sorge lo stupa Dharmarajika che Aśoka eresse per contenere le reliquie.
Nei pressi si trovano le rovine dello stupa di Chaukhandi, dove il Buddha incontrò i Pañcavaggiyā, e una colonna eretta da Aśoka il cui capitello raffigurante quattro leoni su quattro Dharmacakra è ora l'emblema dell'India.

A Kuśīnagar (o Kuśināra o Kuśinagara o Kasia) la notte di Vesak il Buddha entrò nel Parinirvāṇa. In quel posto ora sorge il moderno Tempio del Nirvana che contiene una statua del Buddha reclinato sul fianco destro del V secolo e il Parinirvanacaitya o Stupa del Parinirvana, noto anche come Main Stupa. Il clan dei Malla si fece carico della cremazione del corpo del Buddha nel luogo dove ora sorge il Muktabandhanacaitya, o Stupa della Cremazione. Sono presenti in zona anche numerosi resti di monasteri.

Altri luoghi di pellegrinaggio

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In Cina i principali luoghi di pellegrinaggio sono rappresentati dalle Quattro Montagne Sacre (四大佛教名山), ciascuna delle quali è dedicata a un diverso Bodhisattva. Grossi complessi monastici, dotati di foresterie, sorgono in ciascuno di questi luoghi.

  1. ^ .V, 16-22 nella versione in Pāli, mentre nell'edizione cinese questa parte è mancante. Cfr.: Mahaparinirvana-sutra ovvero Il libro della totale estinzione del Buddha nella redazione cinese di Pe-fa-tsu, Carlo Puini (a cura di), Lanciano: R. Carabba, 1911
  2. ^ Gli editti di Aśoka, Giovanni Pugliese Carratelli (a cura di), Milano: Adelphi, 2003. ISBN 8845917487
  3. ^ James Legge, A record of Buddhistic kingdoms : being an account by the Chinese monk Fa-hien of his travels in India and Ceylon (A.D. 399-414) in search of the Buddhist books of discipline, Oxford: Clarendon press, 1886.
  4. ^ Xuánzàng, The Great Tang Dynasty Record of the Western Regions, Berkeley: Numata Center for Buddhist Translation and Research, 1995. ISBN 1-886439-02-8
  5. ^ Yijing, Buddhist Monastic Traditions of Southern Asia, A Recorder of the Inner Law Sent Home from the South Seas, Berkeley: Numata Center for Buddhist Translation and Research, 2000. ISBN 9781886439092
  • Charles Allen, The Buddha and Dr Führer: an Archaeological Scandal, London: Haus Publishing, 2008. ISBN 9781905791934
  • Charles Allen, The Search for the Buddha: the Men Who Discovered India's Lost Religion, New York: Carroll & Graf, 2003. ISBN 9780786711970
  • Holy places of the Buddha, Berkeley: Dharma Publishing, 1994, ISBN 0898002443
  • Where the Buddha walked, Madras: TT Maps & Publications Limited, 1990, ISBN 8170531098

Voci correlate

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Altri progetti

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