La stagione 1989-90 è il coronamento di un sogno a lungo agognato, che porta alla prima storica promozione in Serie A del Parma. Il suo presidente Ernesto Ceresini è in precarie condizioni di salute, viene affiancato dal figlio Fulvio, morirà a febbraio, non potendo assistere alla conclusione del campionato. Con il Parma sono salite nella massima serie il Torino con 53 punti, il Pisa con 51 punti, il Cagliari con 47 punti. Il General manager parmense Gian Battista Pastorello sceglie come allenatore per questa stagione Nevio Scala che bene ha fatto a Reggio Calabria, con lui arrivano alcuni rinforzi di sostanza, quali Daniele Zoratto, Maurizio Ganz, Fausto Pizzi e Tarcisio Catanese. Il Parma inizia con decisione il campionato, staziona per tutto il girone di andata in zona promozione, e lo chiude al terzo posto con 25 punti. All'inizio del girone di ritorno la morte del presidente Ernesto Ceresini, poi la vittoria ottenuta (2-1) sul campo con la Reggina, svanita a tavolino per via di un accendino che ha colpito il calabrese Armando Cascione. Tutto sembra precipitare a Parma, con sei sconfitte su sette partite, ma il bravo e caparbio Nevio Scala ritrova la quadra, ed i crociati chiudono il torneo in crescendo, conquistando con pieno merito il quarto posto, che vale la prima storica promozione in Serie A, dopo 77 anni di storia calcistica.
Per poter coronare il sogno, si sono dimostrate decisive le reti dei due attaccanti ducali Fausto Pizzi e Alessandro Melli, dodici il primo e undici il secondo. Nella Coppa Italia che è ritornata alle eliminazioni dirette, il Parma incontra subito l'ostacolo Milan, al Tardini la gara finisce (0-0) dopo i tempi supplementari, ma passano il turno i rossoneri (6-7) ai calci di rigore.
^Risultato assegnato (0-2) su delibera del Giudice Sportivo, per un accendino lanciato dagli spalti che ha ferito il calciatore Armando Cascione dei calabresi, sul campo partita terminata (2-1).