Or che il dover - Tali e cotanti sono
Or che il dover - Tali e cotanti sono | |
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Compositore | Wolfgang Amadeus Mozart |
Tonalità | Re maggiore |
Tipo di composizione | Recitativo accompagnato e aria |
Numero d'opera | K 36 - K6 33i |
Epoca di composizione | Salisburgo, dicembre 1766 |
Prima esecuzione | 21 dicembre 1766 |
Autografo | Biblioteca di Stato di Berlino |
Organico | tenore, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi |
Or che il dover - Tali e cotanti sono (K 36 - K6 33i) è un'aria, introdotta da un recitativo, per tenore e orchestra, composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Salisburgo nel dicembre 1766, all'età di dieci anni.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una delle prime musiche composte da Mozart dopo il rientro a Salisburgo, al termine del lungo viaggio che lui e la sua famiglia avevano compiuto presso le corti dell'Europa occidentale a partire dal 1763. Essa fu eseguita il 21 dicembre 1766 presso la corte di Salisburgo, in occasione dei festeggiamenti per l'anniversario della consacrazione dell'arcivescovo Sigismund von Schrattenbach, il cui nome è citato nel testo dell'aria. È dunque una "licenza", ossia una composizione destinata a celebrare una persona importante, presente al momento dell'esecuzione.
La composizione è introdotta da 43 battute di recitativo accompagnato (dai soli archi). L'aria (Tali e cotanti sono) ha la struttura di un'aria con da capo in Re maggiore: la prima sezione è un Allegro in 4/4 (battute 1-95); ad essa fa seguito una brevissima sezione centrale (Se la pietà si canta), un Andantino in 3/8 (battute 96-115); la terza sezione, infine, è identica alla prima.
Testo
[modifica | modifica wikitesto]Il testo dell'aria è di un autore ignoto.
«Or che il dover m'astringe,
in scelte e corte rime
grato mostrarmi a qual onor sublime,
di cui ci ricolmaste, o prence eccelso,
ne' miei pensieri immerso
ricerco un buon concetto.
Rumino colla mente,
penso, ripenso, e poi non trovo niente.
Febo e le Muse in mio soccorso imploro;
compariscono tutte a me dinanzi,
confuse in volto e colle cetre infrante.
D'un simile scompiglio
le chiedo la ragion, tacer le miro,
e dopo mille al più sospir cocenti
una così rispose: Riv° pastor
t'accheta, e in simil giorno
non obligarci a dire il nostro scorno;
sulle rive della Salza
ogni nostro potere,
ogni saper fu crine
da quella luce onde il suo prence è cinto.
Tali e cotanti sono
di Sigismondo i merti,
che i nostri ingegni incerti,
non sanno qual Riv° cor.
Se la pietà si canta,
la giustizia non cede,
ch'ogni virtù, Riv°, siede
in trono nel suo cor.»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Hermann Abert, Mozart. La giovinezza, Milano, Il Saggiatore, 2000. ISBN 88-428-0725-7.
- Marco Murara, Bruno Bianco, Mozart. Tutti i testi delle composizioni vocali, Torino, Marco Valerio Editore, 2004. ISBN 978-88-75470-11-1.
- Stanley Sadie, Wolfgang Amadeus Mozart. Gli anni salisburghesi 1756-1781, Milano, Bompiani, 2006. ISBN 978-88-45255-79-3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Or che il dover – Tali e cotanti sono: partitura e commento critico, in Neue Mozart-Ausgabe, Stiftung Mozarteum Salzburg.
- Ascolto di Or che il dover – Tali e cotanti sono, in Mozart-Archiv, Mozart-Turm Deutschland.