Lagerstätte

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Giacimento fossilifero)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lagerstätte di Solnhofen
Archaeopteryx bavarica, Calcare di Solnhofen
Diplomystus dentatus, Formazione Green River
Fossile di Archaeophis proavus Massalongo, Bolca
Spalla di Anhanguera santanae, Formazione Santana
Rhomboteuthis lehmani: calamaro con parti molli in eccezionale stato di conservazione per piritizzazione, proveniente da giacimento calloviano di La Voulte-sur-Rhône, Ardèche, Francia

Una Lagerstätte o Fossil-Lagerstätte[1] è un corpo sedimentario che offre un'eccezionale quantità di informazioni sulla vita del passato a causa dell'abbondanza degli esemplari contenuti e, nel caso dei Konservat-Lagerstätte, del loro straordinario stato di conservazione[2].

Classificazione

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Adolf Seilacher, le Lagerstätten possono essere classificate in due categorie[3]:

Konzentrat-Lagerstätten («giacimenti per accumulo»), giacimenti in cui sono presenti grandi quantità di parti dure degli organismi, per es. tessuto osseo o cartilagineo, in ottimo stato di conservazione. Sono meno spettacolari dei Konservat-Lagerstätten, ma veicolano ugualmente informazioni importanti. Per definizione, la presenza di gusci calcarei (conchiglie) non definiscono una Lagerstätte. Classici esempi di Konzentrat-Lagerstätten sono i cosiddetti bone beds, ovvero letti ossiferi, derivanti dall'accumulo di ossa di vertebrati in enorme quantità, e le coquinas, ovvero grandi quantità di conchiglie, coralli, briozoi, echinoidi e foraminiferi. Generalmente, questi resti sono mineralizzati da calcite o fosfati.

Konservat-Lagerstätten («giacimenti per conservazione»), giacimenti in cui prevalgono esemplari in eccezionale stato di conservazione, con molti resti di vertebrati ancora con le articolazioni in posa come se fossero vivi e anche con buona conservazione dei tessuti molli e più delicati sotto forma di impronte o mineralizzate. La loro importanza è enorme: ciò che sappiamo sulla storia evolutiva degli invertebrati, delle piante e degli stessi vertebrati si deve in gran parte alle Konservat-Lagerstätten. Esistono diversi tipi di depositi di conservazione:

  • Depositi di stagnazione: sono quei depositi che si formano conseguentemente all'assenza di fattori fisici (moto ondoso, escursione di marea, vento, ecc.) che possano perturbare il bacino di accumulo fossilifero. Per tanto, i resti organici si accumulano stagnando sul fondo, originando quindi un deposito caratterizzato da fossili generalmente in ottimo stato di conservazione.
  • Trappole di soffocamento: si tratta di depositi originati dal seppellimento repentino di organismi (prima della morte o immediatamente dopo), che si verifica solitamente in conseguenza di frane o correnti di torbida. Conseguenza del seppellimento è l'ottimo stato di conservazione dei fossili, che vengono sottratti immediatamente all'azione degli organismi o degli agenti in grado di decomporre il reperto.
  • Trappole di conservazione: sono così definiti i depositi in cui gli organismi viventi restano intrappolati negli ultimi istanti di vita, e dove conseguentemente ha luogo il processo di fossilizzazione. La resina degli alberi, ad esempio, è in grado di intrappolare insetti e piccoli vertebrati, per poi fossilizzare dando origine all'ambra. Laghetti caratterizzati da risalite di idrocarburi (che rendono molto viscose le acque), paludi e sabbie mobili, costituiscono invece trappole di conservazione in cui spesso si rinvengono splendidi esemplari di vertebrati, anche di considerevoli dimensioni.

Spesso, nei Fossil Lagerstätten, è possibile rinvenire un'ampia varietà di fossili, appartenenti a decine o centinaia di specie differenti, sia animali che vegetali. Proprio grazie alla scoperta di importanti depositi fossiliferi è stato possibile ricostruire, con ottima approssimazione, le caratteristiche paleo-biologiche di flora e fauna relative al periodo di formazione del deposito.

Meccanismi di formazione

[modifica | modifica wikitesto]

Di norma, dopo la morte, gli animali privi di guscio sono soggetti a totale distruzione da parte di animali predatori o necrofagi, a causa dei processi tanatologici putrefattivi o per opera dei fattori fisico-ambientali. I fattori che hanno favorito la formazione delle Konservat-Lagerstätte non sono del tutto noti, ma possono essere ipotizzati. È molto probabile che il deterioramento degli esemplari sia stato impedito dall'essersi depositati, subito dopo la morte, sul fondo marino, un ambiente ostile a predatori e necrofagi e in grado di rallentare i processi putrefattivi. Altri fattori favorenti la conservazione possono essere stati le proliferazioni di alghe tossiche, l'impoverimento dell'ossigeno nell'acqua e l'ipersalinità.

Esempi di Konservat-Lagerstätten

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Nella lingua tedesca il vocabolo die Lagerstätte, di genere femminile, significa "giacimento"; al plurale è Lagerstätten
  2. ^ Della Vecchia, F.M., Vita e morte nei mari del Cretaceo., in Le Scienze, n. 418, giugno 2003, pp. 86-93.
  3. ^ Seilacher, A., Begriff und Bedeutung der Fossil-Lagerstätten: Neues Jahrbuch fur Geologie und Paläontologie., in Monatshefte, LXII, 1970, pp. 34–39.
  4. ^ Martill, David M., Bechly, Günter und Loverridge, Robert F. (Hrsg.) (2007): The Crato Fossil Beds of Brazil: Window into an Ancient World, Cambridge: Cambridge University Press, ISBN 978-0-521-85867-0
  5. ^ Stephen Jay Gould, La vita meravigliosa - I fossili di Burgess e la natura della storia, Feltrinelli, 1990 (Universale Economica 1995-2007, ISBN 9788807813504), traduzione italiana di Wonderful Life: Burgess Shale and the Nature of History, Vintage, 1989-2000. ISBN 0099273454
  6. ^ Chen, P., Dong, Z., Zhen, S., An exceptionally well-preserved theropod dinosaur from the Yixian Formation of China., in Nature, vol. 391, 1998, pp. 147-152, DOI:10.1038/34356.
  7. ^ Leonard Krishtalka, In the Grube in the Eocene., in Nature, vol. 355, 23 gennaio 1992, pp. 296-297, DOI:10.1038/355296a0.
  • Dalla Vecchia F.M., Arduini P. e Kellner A.W.A., The First Pterosaurfrom the Cenomanian (Late Cretaceous) Lagerstdtten of Lebanon., in Cretaceous Research, vol. 22, n. 2, 2001, pp. 219-225.
  • Dalla Vecchia F.M., Venturini S. e Tentor M., The Cenomanian (Late Cretaceous) Konservat-Lagerstdtte of en-Nammoûra (Kesrouane Province), Northern Lebanon., in Bollettino della Società Paleontologica Italiana, vol. 41, n. 1, 2002, pp. 51-68.
  • Dalla Vecchia F.M. e Chiappe L. M., First Avion Skeleton from the Mesozoic of Northern Gondwana., in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 22, n. 4, 2002, pp. 856-860.
  • Butterfield, N. J., Exceptional Fossil Preservation and the Cambrian Explosion, in Integrative and Comparative Biology, vol. 43, n. 1, 2003, pp. 166-177, DOI:10.1093/icb/43.1.166.
  • Redazioni Grandi Opere dell'Istituto Geografico De Agostini (a cura di), Il magico mondo dei fossili: guida pratica per conoscerli e collezionarli, volume 1, sezione Giacimenti, prima edizione, Istituto Geografico de Agostini, 1994, p. 1.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Giacimenti fossiliferi, su paleoantropo.net. URL consultato il 5 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2009).
  • Lagerstätten [collegamento interrotto], su keyobs.be.
Controllo di autoritàGND (DE1052756603