Cloruro di titanio(II)

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Cloruro di titanio(II)
Struttura dello ioduro di cadmio, analoga a quella del dicloruro di titanio
Struttura dello ioduro di cadmio, analoga a quella del dicloruro di titanio
Nome IUPAC
cloruro di titanio(II)
Nomi alternativi
dicloruro di titanio
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareTiCl2
Massa molecolare (u)118,79
Aspettosolido nero
Numero CAS10049-06-6
Numero EINECS233-164-9
PubChem66228 e 10290777
SMILES
Cl[Ti]Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)3,13[1]
Solubilità in acquareazione violenta
Temperatura di fusione1035 °C (1308 K)[1]
Temperatura di ebollizione1500 °C (1773 K)
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)-515,5[2]
ΔfG0 (kJ·mol−1)-465,8[2]
S0m(J·K−1mol−1)87,4[2]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
facilmente infiammabile corrosivo
pericolo
Frasi H250-314
Consigli P222-231-280-305+351+338-310-422[1]

Il cloruro di titanio(II) o dicloruro di titanio è il composto inorganico con formula TiCl2. In condizioni normali è un solido nero piroforico che reagisce violentemente in acqua.

Il composto fu descritto per la prima volta nel 1875 da Charles Friedel,[3] che lo ottenne per riscaldamento di TiCl3 in corrente di idrogeno. In queste condizioni si ha una reazione di disproporzione e si formano TiCl4 e TiCl2.

Allo stato solido il composto cristallizza con la stessa struttura a strati dello ioduro di cadmio, con gli ioni Ti(II) coordinati ottaedricamente a sei leganti cloruro.[4]

TiCl2 può essere ottenuto per disproporzione del tricloruro di titanio a 500 °C. Il TiCl4 che si forma è volatile e ciò facilita l'avanzamento della reazione. Tuttavia il TiCl2 formato disproporziona a sua volta formando TiCl4 e titanio metallico; per questo motivo il TiCl2 prodotto in questo modo non è puro e contiene il 2-3% di titanio metallico.[5]

2TiCl3 → TiCl2 + TiCl4

Alternativamente si possono far reagire ad alta temperatura titanio metallico e TiCl4:[5]

Ti + TiCl4 → 2TiCl2

TiCl2 in forma molto pura e finemente polverizzata si può ottenere riducendo TiCl4 con idrogeno con una scarica elettrica senza elettrodi.[5]

TiCl2 è un riducente molto forte. È piroforico: si infiamma spontaneamente all'aria formando TiO2. Con l'acqua reagisce violentemente formando TiCl3 e idrogeno gassoso.[2]

Il TiCl2 è coinvolto nel processo Kroll e in altri processi per la purificazione del titanio metallico.[2]

Tossicità / Indicazioni di sicurezza

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TiCl2 è disponibile in commercio. Va conservato in atmosfera inerte dato che si infiamma spontaneamente all'aria. Reagisce con l'acqua liberando idrogeno gassoso (infiammabile). Per contatto provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari. Non ci sono evidenze di effetti cancerogeni. Non ci sono dati su danni all'ambiente.[6]

  • N. C. Baenziger e R. E. Rundle, The structure of TiCI2, in Acta Cryst., vol. 1, n. 5, 1948, pp. 274–274, DOI:10.1107/S0365110X48000740. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  • (EN) G. Brauer, Handbook of preparative inorganic chemistry, vol. 2, 2ª ed., New York, Academic Press, 1965, ISBN 0-323-16127-8.
  • (EN) T. A. Egerton, Titanium compounds, inorganic, in Kirk-Othmer Encyclopedia of Chemical Technology, 4ª ed., John Wiley & Sons, 1998.
  • C. Friedel e J. Guérin, Sur quelques combinaisons du titane, in C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., vol. 81, 1875, pp. 889-892. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  • GESTIS, Dimethyl zinc, su Pagina del dimetilzinco nel data base GESTIS. URL consultato il 15 febbraio 2014.
  • Sigma-Aldrich, Scheda di dati di sicurezza del cloruro di titanio(II).
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