Dinastia alawide
Dinastia alawide Alawidi | |
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Stato | ![]() ![]() ![]() |
Titoli | |
Fondatore | Moulay Ali Sherif |
Attuale capo | Mohammad VI |
Data di fondazione | 1631 |
Etnia | marocchina |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/99/Royal_standard_of_Morocco.svg/220px-Royal_standard_of_Morocco.svg.png)
La dinastia alawide (in arabo سلالة العلويين الفيلاليين?, Sulālat al-ʿAlawiyyīn al-Fīlāliyyīn) è una dinastia che regna in Marocco dalla morte dell'ultimo sovrano sa'adiano nel 1659.
Originari di Tafilalet, i suoi membri reclamano un'ascendenza che risale fino a Maometto. La transizione fra Sa'diani e Alawidi sembra aver preso le mosse da Sharif ibn Ali, che divenne Sultano di Tafilalet nel 1631. Suo figlio, Mulay al-Rashid, fu posto alla testa del Sultanato del Marocco ed esercitò il suo potere dal 1666 al 1672, segnando in tal modo l'avvio della dinastia alawide sceriffana del Marocco, che è ancor oggi alla testa del Regno.
Gli Alawidi sono chiamati anche Yalawi, Lalawi o ancora Alawi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/78/Flag_of_Morocco_%281666%E2%80%931915%29.svg/220px-Flag_of_Morocco_%281666%E2%80%931915%29.svg.png)
Secondo la leggenda, gli Alawidi (al-Alawiyyūn) discenderebbero da Muhammad al-Nafs al-Zakiyya («Anima Pura»), figlio di Abd Allah ibn al-Hasan ibn al-Hasan e discendente per lato paterno di al-Hasan ibn Ali, primogenito di ʿAlī ibn Abī Ṭālib e di Fāṭima al-Zahrāʾ, figlia del Profeta dell'Islam, Maometto, e per lato materno di al-Husayn ibn Ali.
Muḥammad ibn ʿAbd Allāh, detto "al-Nafs al-Zakiyya" (Anima Pura), che il padre avrebbe voluto come futuro Califfo una volta abbattuta la dinastia omayyade, morì in seguito alla sconfitta patita a Medina dal Califfo abbaside al-Manṣūr.
Gli sharīf alawidi, o hasanidi, si dicono originari di Yanbuʿ, nelle regioni tra Siria e Hijaz della penisola Arabica. Invitato da pellegrini berberi di Tafilalet nel XIII secolo, Ḥasan al-Dākhil (l'Immigrato), che si proclamava 21º discendente di Maometto e 17º discendente di Muhammad al-Nafs al-Zakiyya, si insediò nel 1266 a Sijilmassa. Il suo quinto discendente, Sharif ibn Ali, fu il padre del primo Sultano (Mulay Rashīd ben Sharīf) della dinastia alawide.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/64/Empire_de_Maroc_%28XIX_century%29.jpg/220px-Empire_de_Maroc_%28XIX_century%29.jpg)
Gli Alawidi hanno avuto come loro più famoso esponente Mulay Ismāʿīl, che governò il Paese nel corso di 55 anni (1672-1727). Egli riorganizzò il Marocco e ne garantì la pacificazione dopo aver condotto una serie di spedizioni militari contro le tribù ribelli, i Turchi ottomani e gli europei. Fece in tal modo prevalere il dominio del potere centrale, il cosiddetto makhzen (in arabo مخزن?, che significa «magazzino», «granaio», vale a dire il Tesoro reale e gli approvvigionamenti: metonimia per indicare il territorio sottomesso a imposte percepite e quindi controllate dallo Stato) in contrapposizione a bilād al-Siba, «paesi del disordine», in cui la facevano da padroni i poteri locali delle tribù, gelose della loro indipendenza ma incapaci di concepire qualcosa più del più angusto campanilismo (aṣabiyya). Sovrano costruttore, egli fondò Meknès e la elesse a propria capitale. La sua morte contrassegna l'ingresso del Marocco in un'epoca agitata: rivolte dei berberi insediati sulle montagne, opposizione religiosa delle confraternite sufi, anni di siccità e di carestia, epidemie (specialmente la peste nel periodo 1797-1800) che provocò un crollo demografico, l'ascesa dei qāʾid (capi locali) e il ripiegamento del Marocco su sé stesso.
Il regno sceriffano di Muhammad III (1757-1790) vede l'avvio di scambi commerciali meno episodici con l'Europa. Nel XIX secolo, l'economia entra in crisi e il disordine regna. Il sultano Mulay 'Abd al-Rahman, che aveva delle mire sull'ovest algerino, corre in soccorso dell'Emiro Abd el-Kader che lottava contro i francesi impegnati all'epoca nella conquista dell'Algeria, realizzata nel 1830. Il Sultano perde nel 1844 la battaglia di Isly mentre gli spagnoli s'impadroniscono di Tétouan nel 1860. Ḥasan I (1873-1894) riesce tuttavia a mantenere l'indipendenza politica del Paese, ma l'indebolimento del potere centrale, il dissidio con numerose tribù e gli effetti della crisi finanziaria obbligano lo Stato marocchino a contrarre prestiti sempre più onerosi; quello del 1904 comporta l'installazione nei porti marocchini di Ispettori francesi.
Elenco dei monarchi alawidi
[modifica | modifica wikitesto]Dinastia alawide a Tafilalet
[modifica | modifica wikitesto]Sultani del Marocco (1666-1957)
[modifica | modifica wikitesto]- 1664-1672: Rashīd (sultano nel 1666)
- 1672-1727: Ismāʿīl
- 1727-1728: Aḥmad (I regno)
- 1728-1728: ʿAbd al-Malik
- 1728-1729: Aḥmad (II regno)
- 1729-1735: ʿAbd Allāh (I regno)
- 1735-1736: ʿAlī
- 1736: ʿAbd Allāh (II regno)
- 1736-1738: Muḥammad II
- 1738-1740: al-Mustadi'
- 1740-1745: ʿAbd Allāh (III regno)
- 1745-1745: Zayn al-ʿĀbidīn
- 1745-1757: ʿAbd Allāh (IV regno)
- 1757-1790: Muḥammad III
- 1790-1792: Yazid
- 1792-1822: Sulaymān
- 1822-1859: ʿAbd al-Raḥmān
- 1859-1873: Muḥammad IV
- 1873-1894: Ḥasan I
- 1894-1908: ʿAbd al-ʿAzīz
- 1908-1912: ʿAbd al-Ḥāfiẓ
- 1912-1927: Yūsuf
- 1927-1953: Muḥammad V (futuro re Muḥammad V)
- 1953-1955: Muḥammad ben Arafa (imposto dalle autorità francesi dopo l'esilio comminato a Muḥammad V: non è peraltro riconosciuto come sovrano legittimo dai marocchini)
- 1955-1957: Muḥammad V (II regno)
Re del Marocco
[modifica | modifica wikitesto]- 1957-1961: Muḥammad V
- 1961-1999: Ḥasan II
- 1999-oggi: Muḥammad VI
Albero genealogico dei monarchi alawidi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (CA) Tunísia ; Marroc, su cartotecadigital.icgc.cat. URL consultato il 18 giugno 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- J. Brignon, A. Amine, B. Boutaleb, G. Martinet, B. Rosenberger, M. Terrasse, Histoire du Maroc, Hatier, Paris, Librairie Nationale, Casablanca, 1967
- Henri Terrasse, Histoire du Maroc des origines à l'établissement du Protectorat français, Éditions Atlantides, Casablanca, 1949; réédition Éditions Frontispice, Casablanca, 2005
- Jacques Benoist-Méchin, Histoire des Alaouites (1268-1971), Perrin, 1994.
- Aḥmad ibn Khālid al-Nāṣirī, Kitāb al-istiqsāʾ li-akhbār duwal al-Maghrib al-Aqṣā, trad. E. Fumey: Histoire du Maroc, Quatrième partie, Chronique de la dynastie alaouie au Maroc, Archives marocaines, Vol. 9, 1906 Kitab el-istiqça li akhbar doual el-Maghrib el-Aqça: (Histoire du Maroc) : Aḥmad ibn Khālid Salāwī : Free Download, Borrow, and Streaming: Internet Archive Vol. 10, 1907 Kitab el-istiqça li akhbar doual el-Maghrib el-Aqça: (Histoire du Maroc) : Aḥmad ibn Khālid Salāwī : Free Download, Borrow, and Streaming: Internet Archive
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dinastia alawide
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Généalogie très détaillée (avec des erreurs) sur le site The Royal Ark, su royalark.net.
- (EN) Genealogical gleanings, su genealogical-gleanings.com.
- (EN) Freepages.genealogy.rootsweb.ancestry.com.
- (EN) worldstatesmen.org.
- (EN) Historyfiles.co.uk.
- (EN) My.raex.com. URL consultato il 20 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2009).
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