Wikipedia:Rassegna stampa/Corriere del Ticino

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Fonte: Corriere del Ticino 30 giugno 2005

L’enciclopedia che puoi riscrivere online

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Si chiama Wikipedia e consente a chiunque non solo di consultarla, ma persino di modificarla con contributi propri – Una realtà affascinante ma quanto è attendibile? Pagina di Francesco Vitale

Un’enciclopedia è sempre stata considerata come un punto fermo, una fonte sicura e stabile, che viene aggiornata solo dopo lunghe e mature riflessioni. Ora però questo modo di pensare è messo in discussione da un’iniziativa che da qualche anno sta trovando tanto sostenitori quanto aspri critici: si tratta dell’enciclopedia Wikipedia, con versioni in oltre 50 lingue, che via Internet consente in modo completamente libero a chiunque non solo di consultarla ma anche di contribuire a scriverla e a modificare quanto già scritto da altri. Il tutto in tempo reale. Lo sviluppo è stato rapidissimo, il dibattito sui principi che ispirano Wikipedia accesissimo.

Anche per questo dal 4 all’ 8 agosto prossimi si terrà a Francoforte sul Meno, in Germania, « Wikimania 2005 » , la prima conferenza internazionale che consentirà a chi è interessato di incontrare coloro che sono coinvolti nelle comunità Wikimedia e nello sviluppo del software « wiki » , che è alla base di Wikipedia e di altri progetti promossi dalla Wikimedia Foundation. Un’occasione da non perdere e che consentirà, forse, di abbozzare un primo bilancio sull’andamento di questa rivoluzionaria iniziativa. S tate cercando informazioni su un tema che vi interessa: andate su un’enciclopedia, poi su un’altra, trovate una serie di dati disseminati in vari testi, ma vi rendete conto che nessuna delle fonti è veramente completa. A questo punto provate altre vie, su libri, CD- Rom o via internet, acquisite ulteriori informazioni e alla fine riuscite a completare il quadro. Un bel lavoro, che però alla fine servirà solo a voi, perché chiunque altro dovesse cercare le stesse informazioni finirebbe col dover fare analoghi percorsi di ricerca, ricominciando tutto da capo.

1.700.000 ARTICOLI

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Le enciclopedie consultate verranno sicuramente aggiornate, ma non certo in tempi brevi. Perché allora non mettere subito a disposizione di tutti le conoscenze che ciascuno acquisisce grazie alle proprie ricerche? Qualcuno non solo ci ha pensato ma ha voluto provarci: è così che da poco più di tre anni è nata la possibilità di consultare e contemporaneamente contribuire a sviluppare una nuova enciclopedia in rete: si chiama Wikipedia ( www.wikipedia.org), è redatta in oltre 50 lingue, comprende attualmente più di 1.700.000 articoli e ogni giorno se ne aggiungono mediamente altri duemila. È un’idea sicuramente rivoluzionaria, che trova tanto sostenitori entusiasti quando implacabili detrattori. Premesso che la Wikipedia più grande è quella in inglese ( oltre mezzo milione di articoli), seguita da quelle in tedesco, giapponese e francese ( ma anche quella in italiano è in rapida crescita), l’aspetto più sorprendente di questa iniziativa è che tutti possono modificare, aggiungere, cancellare qualsiasi parte dell’enciclopedia in ogni momento. Non c’è bisogno di iscrizioni o registrazioni ( se non per certe funzioni particolari), non occorre nemmeno avere titoli o qualifiche per scrivere o cancellare. E gli articoli non portano firme.

Follia? Qualcuno ne è convinto, e questo è il punto più controverso di tutta l’operazione: chi garantisce che quel che c’è scritto su Wikipedia sia attendibile? Accanto al testo di un professore universitario o di uno specialista di una materia si potrebbe infatti trovare quello di un dilettante, tanto volonteroso quanto male informato, o peggio quello di qualcuno che vuole sabotare l’enciclopedia o magari far passare messaggi di parte. I promotori di Wikipedia dedicano sul sito dell’enciclopedia ampio spazio a questo dibattito, riportando tutte le tesi e le discussioni in materia. La loro risposta all’obiezione di fondo sull’attendibilità dei contenuti è sostanzialmente questa: dal momento che tutti possono intervenire su tutto e in ogni momento, ogni errore viene subito visto e corretto rapidamente, ogni tema può essere ampliato e migliorato costantemente. E anche se qualcuno rimette errori o fa pasticci in un testo sono sempre di più coloro che « aggiustano » e migliorano le varie voci.

LA NEUTRALITÀ

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Uno degli aspetti essenziali del progetto è la « neutralità del punto di vista » . Ciò significa, secondo i promotori di Wikipedia, che idee e fatti devono essere presentati in modo da soddisfare tanto i fautori quanto i detrattori.

Si deve fare in modo di evocare ogni angolazione di un punto controverso, e l’articolo non deve in alcun modo dichiarare, sottintendere o anche solo insinuare che uno dei punti di vistaè«a priori » quello corretto. È assolutamente cruciale rispettare questa linea editoriale dicono ancora i promotori di Wikipedia, anche se – precisano – neutralità del punto di vista non significa presentare su un piano di parità le diverse opinioni: si accorderà più spazio alle tesi più diffuse, specialmente tra gli specialisti, rispetto ai punti di vista di gruppi minoritari. E se un’idea è molto minoritaria ( sostenuta per esempio solo da determinati gruppi di tendenze ideologiche specifiche), sarà descritto come tale.

Già, ma chi fa tutto questo? O meglio, chi garantisce che sia fatto veramente? È vero che esistono ad esempio le pagine di discussione, dove chi vuole inserire un contributo può prima sottoporlo alla valutazione degli altri partecipanti al progetto, ma non è obbligato a farlo. Insomma, tutto dipende sempre dall’onestà e dalla capacità ( e volontà) di autovalutazione dei singoli.

Esistono comunque degli «  amministratori » dell’enciclopedia, scelti tra i partecipanti più « anziani » e rispettati ( e registrati), che possono intervenire per rimediare a danni provocati da altri. Va anche detto che esistono strumenti di sicurezza, come un dispositivo di salvaguardia permanente che consente di tornare, in caso di necessità, a una versione precedente di un articolo.

Non solo, ma di ogni modifica esiste una traccia precisa così come è disponibile la raccolta di tutte le versioni precedenti di ogni articolo. Se poi qualcuno volesse danneggiare sistematicamente l’enciclopedia, gli può essere puramente e semplicemente bloccato l’accesso al servizio ( partendo dal suo IP).

Dal profilo della sicurezza i promotori sono consapevoli che se danni di questo tipo dovessero diventare ricorrenti ( ora non lo sono) si potrà far evolvere il programma in modo da imporre a tutti una procedura di identificazione più o meno costrittiva prima di autorizzare la scrittura di testi o la modifica di quelli esistenti. Sarebbe un peccato, ammettono i promotori, ma ciò non cambierebbe sostanzialmente la natura di Wikipedia.

IL PROBLEMA DI FONDO

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Il problema di fondo rimane sempre quello dell’attendibilità dei contenuti: una soluzione potrebbe essere quella di creare un comitato di persone di provata competenza incaricate di dare una specie di « certificato di validità » agli articoli già riletti e verificati ( ma se poi qualcuno li ricambia in peggio?). Altri preferirebbero invece che fosse una entità esterna all’enciclopedia ad occuparsene.

Gli adepti di Wikipedia ribadiscono comunque ancora che il loro sito « non è un prodotto finito ma un cantiere sempre aperto».E rispondendo a una professoressa dell’università di Rouen che in una delle pagine di discussione ha scritto di non accettare che i suoi studenti facciano uso di Wikipedia « perché non è un’enciclopedia scientifica», i promotori del progetto in fondo le danno ragione, ammettendo che non si può usare il contenuto dell’enciclopedia « senza una seria riflessione sulla fiducia – tutta relativa – che le si può accordare » . Ma subito aggiungono che questa riflessione vale anche per qualsiasi altro medium.

UNA FONTE FRA LE ALTRE

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Dunque un modo intelligente per utilizzare questa enciclopedia – sono ancora considerazioni dei promotori tratte dalle « risposte alle obiezioni ricorrenti » – potrebbe essere quello di considerarla una fonte di documentazione utile ma da verificare con altre fonti o sulla base delle proprie conoscenze.

La conclusione che si può trarre da tutto questo discorso è che in fondo Wikipedia è un po’ lo specchio di Internet: è aperta a tutti, vi si trova ( quasi) di tutto, anche tematiche che altrove non sono disponibili o non sono così aggiornate, ma bisogna saper valutare bene la qualità della « merce » disponibile. È un po’ quello che succede con i risultati di un motore di ricerca: se ne trovano moltissimi, ma non sempre è facile capire quali sono i migliori.

Tornando a Wikipedia, probabilmente è ancora presto per esprimere un giudizio su questa iniziativa e per capire cosa potrà diventare nei prossimi mesi o anni: forse sarà inevitabile arrivare a un maggior controllo di quanto viene scritto, per avere alla fine un prodotto sempre più attendibile e quindi utilizzabile con sicurezza. Ma il modo per riuscirci è ancor tutto da inventare: troppi vincoli rischiano di far inaridire le sorgenti stesse di questa invenzione fuori dagli schemi, troppa libertà ( o anarchia) può portare Wikipedia a un progressivo abbassamento di livello.

Lo ammettono gli stessi promotori: « Il fatto di essere un’enciclopedia evolutiva potrà portarla a un’evoluzione verso il meglio o verso il peggio. E la responsabilità di ciò che diventerà in futuro dipende esclusivamente dai partecipanti al progetto » .

Sopra e a destra i loghi di Wikipedia e del primo raduno di Wikimedia in agosto in Germania. A lato: il creatore di Wikipedia, Jimmy Wales, nato ad Huntsville, Alabama, nel 1966.

Numeri e dati Tecnici

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Wikipedia è un’enciclopedia libera, cooperativa e multilingue ( www.wikipedia.org).Esiste in oltre 50 lingue e comprende più di 1.700.000 articoli ( aprile 2005), di cui 600.000 nella versione inglese, la più grande, e circa 50.000 in quella in italiano. Può svilupparsi come progetto cooperativo grazie a un software di tipo « wiki » . Wikipedia e i suoi progetti paralleli sono dei « WikiWikiWebs » liberi. Creati in origine da comunità di sviluppatori di software « open source»,i wiki sono siti web dinamici e basati sulla collaborazione: ogni lettore può modificare la pagina che sta leggendo, in modo semplice e rapido. Il linguaggio informatico utilizzato è il « wikiwiki » , molto più semplice dell’HTML. Bastano pochi minuti per imparare i pochi comandi essenziali. Interessante anche la facilità con cui si possono creare dei link ( gli articoli ne sono pieni, sia di rimandi interni a Wikipedia sia esterni): i link con altre pagine di Wikipedia che appaiono in blu riguardano testi già esistenti, quelli in rosso rimandano a pagine vuote, ancora da scrivere, con la possibilità di inserirci anche subito qualcosa. Su un wiki il confine tra visitatore e autore tende a sparire. Creato nel 1995 da Ward Cunningham, il wiki deve il suo nome alla parola hawaiana « wikiwiki » , che significa « in fretta»,« veloce » . Partendo dall’idea di creare un sito aperto a tutti e basato sulla collaborazione di chiunque, Cunningham ha creato il Wiki Wiki Web e altre iniziative simili. Per estensione, il termine wiki significa tre cose: il concetto stesso; un sito web che offra funzionalità di tipo wiki » ; un software destinato a far funzionare un sito wiki. Wikipedia è attualmente il più grande wiki del mondo. Utilizza un software libero sotto licenza GPL chiamato MediaWiki e disponibile su: http://wikipedia.sourceforge.net/.

Va ancora precisato che la base del funzionamento di Wikipedia è la licenza GNU GFDL ( GNU Free Documentation License – www.gnu.org/copyleft/fdl.html# SEC1), che consente a chiunque di riutilizzare liberamente e gratuitamente il contenuto dell’enciclopedia per qualunque scopo, semplicemente citando la fonte.

Quegli argomenti così delicati... IL CASO DEL GENOCIDIO ARMENO

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Se è vero che Wikipedia è un’enciclopedia dove ognuno può aggiungere, togliere e modificare testi, vi sono però alcuni argomenti delicati che possono spingere gli amministratori del sito a bloccare la possibilità di intervenire su quel determinato tema: vuoi perché è in corso una « guerra » tra opposti gruppi di lettori-autori che cercano di far prevalere una tesi su un’altra, vuoi perché quel tema è bersaglio di continui vandalismi, vuoi perché c’è chi continua a ricreare una pagina che dopo discussione è stato deciso di eliminare dal sito. Un esempio di pagina bloccata ( al 21 giugno 2005 solo sulla versione inglese) è quella dedicata al delicato tema del genocidio armeno.

Come si legge nell’intestazione della pagina, « la neutralità e l’accuratezza dei fatti riportati nell’articolo è controversa » e quindi « questa pagina è protetta da ogni ulteriore intervento fintanto che le dispute in corso non saranno state risolte nella pagina di discussione » . Proprio la pagina di discussione, che accompagna ogni articolo di Wikipedia, è uno degli aspetti più interessanti di questa enciclopedia online: serve per sollecitare un dibattito su un tema delicato ( come in questo caso), ma può anche essere utilizzata più semplicemente da chi vuole pubblicare un proprio contributo su un determinato argomento e, prima di farlo, preferisce sottoporre il suo testo alla valutazione di altri utenti. E quanto sia controverso ad esempio il tema sul genocidio degli armeni lo dice da sola la lunghezza della relativa pagina di discussione: 166 pagine in for- mato A- 4! Mentre l’articolo vero e proprio è di dieci pagine A- 4 nella versione inglese e francese, sei in quella tedesca e tre in quella in italiano. Fermo restando però che le pagine in realtà diventano poi molte di più perché in quasi ogni frase vi sono diversi link che rimandano ad altri articoli correlati. Articoli che ad esempio rinviano – nel caso armeno – a pagine di sostenitori dell’una o dell’altra tesi ( tesi armena e tesi turca) e a numerosi altri aspetti della vicenda ( ricostruzioni storiche, fatti precedenti e successivi, prese di posizione ufficiali di altri paesi, trattati internazionali, elenco di fonti, ecc.). Ma come si vede anche una trattazione ampia e più o meno controversiale di un tema può suscitare scontri tali tra le diverse posizioni al punto da far « congelare » un articolo in attesa di sviluppi. C’è da dire che proprio questo aspetto della realtà di Wikipedia è uno dei più interessanti perché consente di sviluppare un dibattito ampio e potenzialmente capace di portare all’elaborazione di testi il più possibile completi e condivisibili da parte della maggioranza dei lettori. I temi controversi non sono moltissimi ma neppure pochi ( ci riferiamo però alla versione in inglese, quella più ampia e seguita anche da persone di lingue e paesi diversi). Nel link di Wikipedia ( inglese) che elenca le pagine momentaneamente protette troviamo le tematiche più diverse: tra le altre anarchia, stalinismo, jihad, terrorismo, articoli su diversi Stati e personalità, oltre a argomenti di interesse più circoscritto. Insomma Wikipedia è sicuramente un’enciclopedia dove gli autori discutono parecchio! In ogni caso è opportuno che chi si avvicina per la prima volta a questa enciclopedia consulti, prima di iniziare a utilizzarla, le pagine di aiuto dove è indicato sinteticamente cosa è e cosa non è Wikipedia, cosa vi si può inserire e cosa non va pubblicato. E anche come farlo in pratica e dove esercitarsi ( ci sono pagine apposite) per evitare di creare problemi inutili negli articoli in rete.