Costanza d'Antiochia: differenze tra le versioni

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* [[Baldovino d'Antiochia|Baldovino]] (?-1176), la cui paternità è incerta e potrebbe essere piuttosto figlio del secondo marito di Costanza;<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Bernard Hamilton|cid=Hamilton (2000)|anno=2000|titolo=The Leper King and His Heirs: Baldwin IV and the Crusader Kingdom of Jerusalem|editore=Cambridge University Press|isbn=978-0-521-64187-6|pp=XVIII, 40-41}}</ref><ref name="run1137">{{cita|Runciman (2005)|p. 1137, albero genealogico n. 2}}.</ref> messosi al servizio dell'imperatore bizantino, perì in combattimento durante la [[battaglia di Miriocefalo]].<ref>{{cita|Runciman (2005)|p. 633}}.</ref>
* [[Baldovino d'Antiochia|Baldovino]] (?-1176), la cui paternità è incerta e potrebbe essere piuttosto figlio del secondo marito di Costanza;<ref>{{cita libro|lingua=en|autore=Bernard Hamilton|cid=Hamilton (2000)|anno=2000|titolo=The Leper King and His Heirs: Baldwin IV and the Crusader Kingdom of Jerusalem|editore=Cambridge University Press|isbn=978-0-521-64187-6|pp=XVIII, 40-41}}</ref><ref name="run1137">{{cita|Runciman (2005)|p. 1137, albero genealogico n. 2}}.</ref> messosi al servizio dell'imperatore bizantino, perì in combattimento durante la [[battaglia di Miriocefalo]].<ref>{{cita|Runciman (2005)|p. 633}}.</ref>


Dal secondo marito, il cavaliere [[Rinaldo di Châtillon]], ebbe con certezza una figlia, [[Agnese d'Antiochia]] (1154-1184), futura moglie di re [[Béla III d'Ungheria]].<ref name="run1137"/> Altri due figli sono talvolta attribuiti a Costanza, tali Raimondo dal primo matrimonio e Giovanna dal secondo, ma la loro effettiva esistenza è assai dubbia.<ref>{{Cita web|url=https://fmg.ac/Projects/MedLands/ANTIOCH.htm#_Toc359675203|titolo=Antioch|capitolo=Chapter 2. PRINCES of ANTIOCH 1136-1268 (POITIERS)|lingua=en}}</ref> Vi è infine una terza figlia che si ritiene discendesse da Costanza, la cui esistenza è storicamente certa, a differenza degli appena citati Raimondo e Giovanna. Si tratta di [[Alice di Châtillon]], sposatasi con [[Azzo VI d'Este]] nel 1204 e il cui padre era certamente Rinaldo di Châtillon. Non è noto tuttavia se fosse la figlia di Costanza o della seconda moglie di Rinaldo, [[Stefania di Milly]].<ref>Secondo {{cita libro|Giorgi Fiori|anno=1995|titolo=I Malaspina: castelli e feudi nell'Oltrepò piacentino, pavese, tortonese|p=34|editore=Tip.Le. Co.|città=Piacenza|citazione=L['...] unica figlia ed erede [di Boemondo II e di Alice] Costanza, vedova di Raimondo di Poitiers, aveva sposato nel 1153 Rinaldo di Chatillon, cadetto spiantato di una nobile famiglia francese; essi furono genitori di Agnese, moglie di [[Béla III d'Ungheria|Bela re di Ungheria]], e di Alice, moglie di Azzo d'Este nel 1204}}. Al contrario, {{cita|Runciman (2005)|p. 1137, albero genealogico 2}} non riporta Alice tra le figlie di Costanza e Rinaldo, ma lascia intendere che fosse figlia della seconda moglie di Rinaldo, [[Stefania di Milly]].</ref>
Dal secondo marito, il cavaliere [[Rinaldo di Châtillon]], ebbe con certezza una figlia, [[Agnese d'Antiochia]] (1154-1184), futura moglie di re [[Béla III d'Ungheria]].<ref name="run1137"/> Altri due figli sono talvolta attribuiti a Costanza, tali Raimondo dal primo matrimonio e Giovanna dal secondo, ma la loro effettiva esistenza è assai dubbia.<ref>{{Cita web|url=https://fmg.ac/Projects/MedLands/ANTIOCH.htm#_Toc359675203|titolo=Antioch|capitolo=Chapter 2. PRINCES of ANTIOCH 1136-1268 (POITIERS)|lingua=en}}</ref> Vi è infine un'altra figlia di Rinaldo, la cui esistenza è storicamente certa, che alcune fonti indicano avuta da Costanza. Si tratta di [[Alice di Châtillon]], sposatasi con [[Azzo VI d'Este]] nel 1204, ma non è chiaro se la madre fosse Costanza o piuttosto la seconda moglie di Rinaldo, [[Stefania di Milly]].<ref>Secondo {{cita libro|Giorgi Fiori|anno=1995|titolo=I Malaspina: castelli e feudi nell'Oltrepò piacentino, pavese, tortonese|p=34|editore=Tip.Le. Co.|città=Piacenza|citazione=L['...] unica figlia ed erede [di Boemondo II e di Alice] Costanza, vedova di Raimondo di Poitiers, aveva sposato nel 1153 Rinaldo di Chatillon, cadetto spiantato di una nobile famiglia francese; essi furono genitori di Agnese, moglie di [[Béla III d'Ungheria|Bela re di Ungheria]], e di Alice, moglie di Azzo d'Este nel 1204}}. Al contrario, {{cita|Runciman (2005)|p. 1137, albero genealogico 2}} non riporta Alice tra le figlie di Costanza e Rinaldo, ma lascia intendere che fosse figlia della seconda moglie di Rinaldo, [[Stefania di Milly]].</ref>


La famiglia di Costanza e il rapporto con i governanti della [[Regno di Sicilia|Sicilia]] e degli [[stati crociati]] sono riportati di seguito:<ref name="run1137"/>
La famiglia di Costanza e il rapporto con i governanti della [[Regno di Sicilia|Sicilia]] e degli [[stati crociati]] sono riportati di seguito:<ref name="run1137"/>

Versione delle 22:01, 3 nov 2023

Costanza d'Antiochia
Principessa d'Antiochia
Stemma
Stemma
In carica1130 –
1163
PredecessoreBoemondo II d'Antiochia
SuccessoreBoemondo III d'Antiochia
Nome completoCostanza d'Altavilla
Nascita1128
MorteLibano, 1163
Casa realeAltavilla
PadreBoemondo II d'Antiochia
MadreAlice di Antiochia
ConsortiRaimondo di Poitiers
Rinaldo di Châtillon
Figlida Raimondo:
Boemondo
Maria
Filippa
Baldovino
da Rinaldo:
Agnese
ReligioneCattolicesimo

Costanza d'Altavilla (1128Libano, 1163) fu principessa d'Antiochia dal 1130 fino al 1163, poco prima della sua morte.

Unica figlia del principe Boemondo II e della principessa Alice, Costanza succedette al padre alla guida dello Stato crociato di Antiochia di Siria all'età di due anni, dopo che Boemondo II cadde in battaglia. La custodia della giovane principessa fu molto contesa: inizialmente sua madre assunse la reggenza, ma i nobili della città la sostituirono con il nonno Baldovino II, re di Gerusalemme. Dopo la morte del sovrano nel 1131, Alice tentò nuovamente di assumere il controllo della regione, ma l'aristocrazia di Antiochia riconobbe il diritto del cognato Folco d'Angiò a governare in veste di reggente.

Costanza fu data in sposa al nobile Raimondo di Poitiers nel 1136. Questi ebbe da Costanza quattro figli. Quando Raimondo perse la vita durante la battaglia d'Inab, Baldovino III assunse la reggenza. Egli tentò di convincere Costanza a risposarsi, ma lei non accettò nessuno dei potenziali partiti, rifiutando anche un parente di mezza età, affine all'imperatore bizantino Manuele I Comneno. Dopo diverso tempo cambiò idea e sposò Rinaldo di Châtillon, un cavaliere francese poco avvezzo alla politica e mosso esclusivamente dalla volontà di accumulare ricchezze.

Dopo che il suo secondo marito venne fatto prigioniero nel 1160 o nel 1161, Costanza intendeva governare Antiochia da sola, ma Baldovino III dichiarò principe legittimo il figlio quindicenne di lei, Boemondo. Costanza ignorò il volere del re e assunse il controllo dell'amministrazione del principato, con l'assistenza dell'imperatore Manuele. Nel 1163 fu detronizzata e rimpiazzata dal figlio, morendo nel medesimo anno.

Biografia

Primi anni

Nata nel 1128, Costanza discendeva dalla nobile casata degli Altavilla ed era l'unica figlia del principe Boemondo II di Antiochia e di Alice, seconda figlia di re Baldovino II di Gerusalemme; il suo nome si dovette alla nonna paterna, Costanza di Francia.[1][2][3] Boemondo perse la vita nel corso di una battaglia minore combattuta sul fiume Ceyhan nel febbraio del 1130.[4][5] Dopo la sua morte, Alice assunse la reggenza per Costanza, che aveva due anni e che essendo l'unica erede di Boemondo risultava la nuova principessa.[6][3] Secondo le voci che si stavano diffondendo nel principato di Antiochia, Alice stava pianificando di mandare Costanza in un monastero o darla in sposa a un cittadino comune.[7] Ruggero II di Sicilia, cugino di Boemondo, si considerava suo legittimo successore, in quanto membro anziano della famiglia degli Altavilla.[8]

I nobili antiocheni inviarono dei messaggeri da Baldovino II esortandolo a venire nel principato, ma Alice decise di resistere al padre.[5][9] Lo storico di poco successivo Guglielmo di Tiro l'accusò altresì di aver chiesto assistenza a Zengī, atabeg (governatore) musulmano di Aleppo, e di essere quindi in combutta con gli "infedeli".[6][7] Pare che Alice intendesse dimostrare al padre di «essere in grado di rendere sicuri i confini di Antiochia» con un ponderato ricorso alla diplomazia, il quale necessariamente passava da una distensione dei rapporti con il più forte tra i signori musulmani della regione, ovvero Zengī.[6] Secondo il resoconto fornito da Guglielmo di Tiro, l'inviato del governatore musulmano fu catturato e poi ucciso dai soldati di Baldovino II, il quale nel frattempo aveva raggiunto Antiochia.[7] Nel giro di poco tempo Alice si trovò costretta a invocare la pietà di suo padre[7] e, una volta rimossa dalla reggenza, Baldovino le ordinò di lasciare Antiochia.[7][10]

Regno

Insediamento

Gli Stati crociati intorno al 1135

I nobili antiocheni riconobbero Baldovino II come reggente, giurando fedeltà a lui e a Costanza.[7] Egli nominò il conte di Edessa Joscelin I tutore della bambina, al fine di governare il principato fino al matrimonio di lei.[7][5] Baldovino II morì il successivo 21 agosto 1131, seguito da Joscelin appena una settimana più tardi, creando così un vuoto di potere nella Terrasanta cristiana.[11][12]

Alice rivendicò nuovamente la reggenza, contando di «rimanere sovrana assoluta del paese, anche se si fosse risposata».[10] Tuttavia, la maggioranza dei signori antiocheni «temeva il governo di una donna» e inviò degli ambasciatori dal successore di Baldovino, il re consorte di Gerusalemme Folco V d'Angiò, cognato di Alice e marito della nuova regina Melisenda, sorella maggiore di Alice.[13][14] Alice strinse quindi un'alleanza difensiva con Joscelin II di Edessa e Ponzio, conte di Tripoli, all'inizio del 1132.[13][15] Folco dovette recarsi ad Antiochia via mare, poiché Ponzio non gli consentì di marciare attraverso la contea di Tripoli, che collegava i due territori.[13][14] Folco sbarcò al porto di San Simeone, situato alla foce del fiume Oronte, dove i baroni antiocheni, avversi ad Alice, lo riconobbero reggente.[13][14] Egli nominò quindi Rinaldo I Masoir, conestabile di Antiochia, nuovo amministratore del principato, ottenendo quindi la sottomissione di Alice e Costanza.[6][16]

Folco inizialmente tornò a sud, ma rientrò ad Antiochia quando Zengī inviò Sawar, governatore di Aleppo, a invadere il principato nel 1132 o 1133.[17] Dopo aver sconfitto gli invasori, Folco fece il suo ingresso ad Antiochia.[18] Poiché il principato aveva bisogno di un governo stabile e di maggiore sicurezza dalle aggressioni esterne, i nobili antiocheni intrattennero dei colloqui con Folco per individuare un marito per Costanza.[19] Venne infine scelto Raimondo di Poitiers, figlio minore del potente duca d'Aquitania Guglielmo IX.[19][20] Folco non annunciò pubblicamente la decisione, volendo evitare che Alice e Ruggero II di Sicilia, principali pretendenti al principato, potessero intervenire.[21]

La regina Melisenda convinse infine il marito a consentire ad Alice di fare ritorno ad Antiochia nel 1135.[18] Alice voleva migliorare i rapporti tra il principato e l'impero bizantino per emanciparsi dal dominio di Gerusalemme, ragion per cui offrì la mano di Costanza a Manuele, figlio dell'imperatore bizantino Giovanni II Comneno.[18] Allo scopo di impedire il matrimonio con un personaggio di spicco di Costantinopoli, Folco inviò un suo emissario in Francia da Raimondo di Poitiers per esortarlo a venire ad Antiochia, cosa che il nobile aquitano fece viaggiando sotto mentite spoglie, dato che Ruggero II di Sicilia, la cui flotta controllava il mar Mediterraneo, aveva tentato di farlo prigioniero.[22][20]

Primo matrimonio

Raimondo di Poitiers arrivò ad Antiochia nell'aprile del 1136.[23] Rodolfo di Domfront, patriarca latino di Gerusalemme, fece credere ad Alice che Raimondo fosse giunto per sposare lei e non la figlia, che allora aveva otto anni.[20][24] Tuttavia Costanza venne presto rapita dal nobile e costretta a sposarlo, col patriarca stesso che officiò l'unione tra i due.[20][25] In virtù del suo matrimonio, Raimondo divenne il sovrano del principato e «la sconsolata» Alice, completamente tratta in inganno, si ritirò a Laodicea.[20][25]

All'inizio del 1147, Ruggero II di Sicilia chiese a Luigi VII di Francia se avesse bisogno di navi da trasporto che potessero condurre i guerrieri francesi in Terra Santa in occasione della seconda crociata.[26] Temendo che Ruggero intendesse prestare assistenza soltanto allo scopo di far valere le sue pretese su Antiochia (e gli storici ne sono assolutamente convinti), Luigi VII e sua moglie Eleonora d'Aquitania, di cui Raimondo di Poitiers era lo zio, declinarono la sua offerta.[26] Nel marzo del 1148, Luigi e i crociati francesi arrivarono a seguito di un turbolento viaggio nel territorio del principato.[27] Raimondo di Poitiers e i suoi uomini di convincere l'indeciso re francese a lanciare una campagna contro Aleppo, la principale città musulmana controllata dall'atabeg Norandino, secondogenito e successore di Zengī, poiché essa costituiva la porta per la città cristiana di Edessa.[28] Tuttavia, quando Raimondo e Luigi giunsero sotto le mura nemiche il re francese esitò, e per mascherare la sua indecisione addusse come pretesto la sua volontà di compiere prima un pellegrinaggio religioso verso Gerusalemme.[29] Nel frattempo, la regina Eleonora apprezzò molto il periodo trascorso ad Antiochia, ma nel giro di poco tempo tra i crociati si diffusero voci su una presunta relazione amorosa tra la nobildonna e Raimondo.[30] Ciò destabilizzò la coesione cristiana e costrinse il re francese Luigi ad abbandonare velocemente Antiochia per recarsi a Tripoli, in Libano.[31]

Vedovanza

Morte del primo marito di Costanza, Raimondo di Poitiers, nella battaglia d'Inab (illustrazione tratta dal Passaggio d'oltremare)

Raimondo perse la vita durante la battaglia d'Inab, nel corso di una spedizione contro Norandino il 29 giugno 1149.[32] Poiché i quattro figli di Raimondo e Costanza erano ancora minorenni, secondo Guglielmo di Tiro non c'era nessuno che «svolgesse i compiti di un principe e sollevasse il popolo dalla disperazione».[33] Norandino ne approfittò ed invase il principato, conquistando tutti i territori antiocheni a est del fiume Oronte.[34] Aimerio di Limoges, patriarca latino di Antiochia, diresse la difesa del principato, ma i suoi sforzi furono vani poiché il grosso dei nobili dimostrava di preferire come guida un laico.[34][35] Dopo aver appreso del destino di Raimondo, il cugino di Costanza Baldovino III di Gerusalemme raggiunse Antiochia in tutta fretta e assunse la reggenza.[34][36] A quel punto, constatata la difficile situazione, giunse a una tregua con Norandino, ma il principato risultava ormai fortemente ridotto, circoscritto «alla sola pianura circostante la città e alla costa da Alessandretta a Laodicea».[36]

In quel frangente, come riferiscono le fonti coeve, Costanza «aveva già fin troppo provato la noia di dover sottostare al potere di un marito e la scarsa libertà che viene lasciata alle donne quando sono accompagnate dal loro signore».[37] Per questa ragione, fece sapere al re di Gerusalemme che non aveva alcuna intenzione di risposarsi.[37] Baldovino III tornò ad Antiochia nell'estate del 1150, desideroso di dissuadere Costanza proponendo tre candidati (Yves II conte di Soissons, il principe di Galilea Gualtiero di Saint-Omer e Rodolfo di Merle), tutti però rifiutati.[38] Sollecitata da Baldovino III, Costanza andò a Tripoli all'inizio del 1152 per incontrare lui e le sue due zie, Melisenda e Hodierna.[39] Le due nobildonne cercarono di convincere Costanza a scegliere uno tra i tre candidati e la rimproverarono, ma lei tornò ad Antiochia avendo a tutti gli effetti rifiutato di prendere una decisione.[37][39][40] Secondo Guglielmo di Tiro, il patriarca Aimerio persuase Costanza a non cambiare idea, in quanto voleva conservare una posizione di privilegio nel governo del principato.[40][41] L'imperatore bizantino Manuele I Comneno mandò allora suo cognato vedovo, un uomo di mezza età di nome Giovanni Ruggero Dalasseno, ad Antiochia per sposare Costanza.[39][40] Tuttavia, a causa della sua età, ella «lo guardava con disprezzo» secondo il contemporaneo Giovanni Cinnamo, motivo per cui, nonostante la potenziale alleanza tra le corti di Antiochia e Costantinopoli, si rifiutò infine di sposarlo.[39][42]

Lo storico Steven Runciman afferma che Costanza potrebbe aver rifiutato i candidati proposti da Baldovino III e Manuele I perché si era invaghita di Rinaldo di Châtillon, un giovane cavaliere francese appena sbarcato nel Vicino Oriente.[37][43] Anche se Guglielmo di Tiro descrive Rinaldo come un «cavaliere qualunque», Costanza si persuase a sposarlo lo stesso;[44] il loro fidanzamento fu tenuto segreto poiché Costanza voleva ottenere il permesso per il matrimonio direttamente da re Baldovino III senza che altri fossero coinvolti.[45]

Secondo matrimonio e morte

La tortura di Aimerio di Limoges, patriarca latino di Antiochia, compiuta dal secondo marito di Costanza, Rinaldo di Châtillon

Baldovino era ormai esasperato dall'atteggiamento di Costanza e fu stupito quando seppe che sua cugina aveva cambiato idea in merito alla possibilità di risposarsi.[37] Benché non fosse uno dei partiti da lui presentati, Baldovino si convinse che il forte temperamento di Rinaldo avrebbe garantito al principato di Antiochia un uomo di spessore al potere.[37] Approvate in tal modo le nozze, Costanza e Rinaldo celebrarono il matrimonio all'inizio del 1153.[42][45] Rinaldo assunse così l'amministrazione del principato, ma si dimostrò presto impopolare agli occhi dei suoi sudditi perché considerato un ribelle dalle origini misteriose, inferiori alla sua sposa.[43][46] Era inoltre un amministratore rapace e disonesto, «privo di qualsiasi finezza politica in quanto a scrupoli».[37] Durante gli anni successivi, i suoi frequenti tentativi di incamerare nuove entrate lo portarono in conflitto con il patriarca Aimerio e l'imperatore Manuele I Comneno.[45] Il primo fu esautorato, torturato con crudeltà e costretto a concedere del denaro, oltre a dover accettare l'incarico assunto da Rinaldo e da Costanza.[47] Il basileus invece costrinse la controparte a rendergli omaggio nella primavera del 1159.[48] Rinaldo fu catturato e imprigionato da Majd ed-Din, governatore nominale di Aleppo e fratello di latte di Norandino, durante un'incursione di saccheggio nei territori arabi, avvenuta nel novembre 1160 o 1161.[44][49]

Dopo che suo marito finì in catene, Costanza annunciò la sua intenzione di amministrare infine in autonomia il principato,[50] ma la maggioranza dei nobili antiocheni preferiva il quindicenne figlio di Costanza, Boemondo.[51] Inoltre, essi temevano che Antiochia potesse continuare a rimanere nell'area d'influenza bizantina, poiché il principato aveva in passato riconosciuto la signoria nominale di Costantinopoli.[50][52][nota 1] Benché Norandino non rappresentasse una minaccia in quel preciso momento storico, Baldovino III di Gerusalemme si affrettò a raggiungere Antiochia, convinto nella necessità di fornire maggiore stabilità ad Antiochia.[51] Una volta giunto dichiarò il giovanissimo Boemondo, figlio di Costanza, come legittimo principe, nominando il patriarca Aimerio suo tutore e reggente.[51][53] Costanza non accettò la decisione di Baldovino e protestò contro di essa rivolgendosi all'imperatore Manuele.[51]

Manuele inviò suo nipote, Alessio Briennio Comneno, affiancato dal sebastos Giovanni Camatero, ad Antiochia per avviare i negoziati relativi al suo matrimonio con la figlia di Costanza, Maria.[54] Una volta firmato il contratto di matrimonio, i delegati dell'imperatore confermarono la posizione di Costanza come sovrana del principato.[55] Baldovino III, anch'egli giunto ad Antiochia per incontrare gli emissari imperiali, in un primo momento si adirò fortemente, ma in seguito non protestò verso tale decisione.[56]

Il figlio di Costanza, Boemondo, raggiunse la maggiore età nel 1163.[57][58] Per rafforzare la sua posizione contro il figlio, impaziente di ottenere il potere, Costanza si rivolse in cerca di assistenza a Costantino Colomanno, il governatore bizantino di discendenza ungherese della Cilicia.[58] Tuttavia gli aristocratici antiocheni, decisi a sbarazzarsi dell'autorità di Costanza, strinsero a loro volta un'alleanza con Teodoro II d'Armenia e costrinsero la principessa a lasciare la città.[53] Dopo la rimozione di Costanza Boemondo III assunse definitivamente il controllo del principato, divenendone il legittimo principe.[53] Qualche tempo dopo Costanza morì, probabilmente a Laodicea o a Biblo, come sostiene Steven Runciman, lasciando quindi il dominio del figlio senza oppositori.[59]

Discendenza

Il primo marito di Costanza, Raimondo di Poitiers, nato nel 1099 o nel 1105, era il secondo figlio di Guglielmo IX d'Aquitania e della sua seconda moglie, Filippa di Tolosa.[60][61] Secondo Guglielmo di Tiro, Costanza rimase con «due figli e altrettante figlie ancora minorenni» quando suo marito morì nel 1149.[62][63] Essi erano:

Dal secondo marito, il cavaliere Rinaldo di Châtillon, ebbe con certezza una figlia, Agnese d'Antiochia (1154-1184), futura moglie di re Béla III d'Ungheria.[66] Altri due figli sono talvolta attribuiti a Costanza, tali Raimondo dal primo matrimonio e Giovanna dal secondo, ma la loro effettiva esistenza è assai dubbia.[68] Vi è infine un'altra figlia di Rinaldo, la cui esistenza è storicamente certa, che alcune fonti indicano avuta da Costanza. Si tratta di Alice di Châtillon, sposatasi con Azzo VI d'Este nel 1204, ma non è chiaro se la madre fosse Costanza o piuttosto la seconda moglie di Rinaldo, Stefania di Milly.[69]

La famiglia di Costanza e il rapporto con i governanti della Sicilia e degli stati crociati sono riportati di seguito:[66]

Tancredi d'Altavilla
Fresenda
Isabella di Montlhéry
Melisende di Montlhéry
Ugo I di Bethel
Alberada di Buonalbergo
Roberto il Guiscardo
Ruggero I di Sicilia
Joscelin I di Edessa
Baldovino II di Gerusalemme
Morfia di Melitene
Costanza di Francia
Boemondo I di Antiochia
Ruggero II di Sicilia
Joscelin II di Edessa
Melisenda di Gerusalemme
Folco V d'Angiò
Alice Di Gerusalemme
Boemondo II d'Antiochia
Hodierna di Tripoli
Ponzio di Tripoli
Baldovino III di Gerusalemme
Amalrico I di Gerusalemme
Raimondo di Poitiers
Costanza d'Antiochia
Rinaldo di Châtillon
Raimondo III di Tripoli
Boemondo III d'Antiochia
Maria
(m. Manuele I Comneno)
Filippa
(m. Umfredo II di Toron)
Baldovino
Agnese
(m. Béla III d'Ungheria)

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Roberto il Guiscardo Tancredi d'Altavilla  
 
Fredesenda  
Boemondo I d'Antiochia  
Alberada di Buonalbergo  
 
 
Boemondo II d'Antiochia  
Filippo I di Francia Enrico I di Francia  
 
Anna di Kiev  
Costanza di Francia  
Berta d'Olanda Fiorenzo I d'Olanda  
 
Gertrude di Sassonia  
Costanza d'Antiochia  
Ugo I di Rethel Manasse III di Rethel  
 
Giuditta di Lorena  
Baldovino II di Gerusalemme  
Melisenda di Montlhéry Guido I di Montlhéry  
 
Hodierna di Gometz  
Alice di Antiochia  
Gabriele di Melitene  
 
 
Morfia di Melitene  
principessa d'Armenia Costantino I d'Armenia  
 
 
 

Note

Annotazioni

  1. ^ Prima di venire catturato, Rinaldo di Châtillon aveva incontrato di persona l'imperatore romeo Manuele e, invocando la sua comprensione dopo un grande attacco condotto alla bizantina isola di Cipro, fu perdonato dopo aver effettuato tre importante concessioni: «In qualsiasi momento gli venisse richiesta, [Rinaldo] doveva consegnare la cittadella di Antiochia a una guarnigione imperiale; doveva fornire un contingente di uomini all'esercito bizantino; e doveva accettare un patriarca di Antiochia greco invece di uno latino»: Runciman (2005), pp. 580-585.

Fonti

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  2. ^ Murray (2016), pp. 81, 83-84.
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  5. ^ a b c Nicholson (1969), p. 431.
  6. ^ a b c d Jones (2022), p. 167.
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  8. ^ Murray (2016), p. 85.
  9. ^ Runciman (2005), pp. 435-436.
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  15. ^ Runciman (2005), pp. 440, 442.
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  17. ^ Runciman (2005), pp. 444-445.
  18. ^ a b c Runciman (2005), p. 447.
  19. ^ a b Grousset (1998), p. 75.
  20. ^ a b c d e Runciman (2005), p. 448.
  21. ^ Barber (2012), p. 153.
  22. ^ Norwich (2022), pp. 139-140.
  23. ^ Runciman (2005), pp. 449-450.
  24. ^ Jones (2022), p. 174.
  25. ^ a b Grousset (1998), p. 76.
  26. ^ a b Norwich (2022), p. 140.
  27. ^ Runciman (2005), p. 514.
  28. ^ Richard (1999), p. 266.
  29. ^ Runciman, 2005, pp. 514-515.
  30. ^ Runciman (2005), p. 515.
  31. ^ Richard (1999), p. 267.
  32. ^ Jones (2022), p. 222.
  33. ^ Hodgson (2007), pp. 182-183.
  34. ^ a b c Baldwin (1969), p. 533.
  35. ^ Runciman (2005), pp. 559, 561-562.
  36. ^ a b Runciman (2005), p. 560.
  37. ^ a b c d e f g Grousset (1998), p. 90.
  38. ^ Runciman (2005), p. 562.
  39. ^ a b c d Runciman (2005), p. 563.
  40. ^ a b c Barber (2012), p. 208.
  41. ^ Runciman (2005), p. 562, nota 1.
  42. ^ a b Richard (1999), p. 278.
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  69. ^ Secondo Giorgi Fiori, I Malaspina: castelli e feudi nell'Oltrepò piacentino, pavese, tortonese, Piacenza, Tip.Le. Co., 1995, p. 34.
    «L['...] unica figlia ed erede [di Boemondo II e di Alice] Costanza, vedova di Raimondo di Poitiers, aveva sposato nel 1153 Rinaldo di Chatillon, cadetto spiantato di una nobile famiglia francese; essi furono genitori di Agnese, moglie di Bela re di Ungheria, e di Alice, moglie di Azzo d'Este nel 1204»
    . Al contrario, Runciman (2005), p. 1137, albero genealogico 2 non riporta Alice tra le figlie di Costanza e Rinaldo, ma lascia intendere che fosse figlia della seconda moglie di Rinaldo, Stefania di Milly.

Bibliografia

Voci correlate

Predecessore Principessa d'Antiochia Successore
Boemondo I 11311163 Boemondo III