Duel (film): differenze tra le versioni

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Versione delle 14:26, 7 ago 2022

Duel
L'autocisterna (motrice Peterbilt 281) durante l'inseguimento
Titolo originaleDuel
PaeseStati Uniti d'America
Anno1971
Formatofilm TV
Generethriller, orrore
Durata74 min (versione televisiva)
90 min (versione cinematografica)
Lingua originaleinglese
Rapporto4:3 (versione televisiva)
1,85:1 (versione cinematografica)
Crediti
RegiaSteven Spielberg
SoggettoRichard Matheson
SceneggiaturaRichard Matheson
Interpreti e personaggi
Voci e personaggi
Doppiatori e personaggi
Doppiaggio originale

Ridoppiaggio (2004)

FotografiaJack A. Marta
MontaggioFrank Morriss
MusicheBilly Goldenberg
ScenografiaRobert S. Smith
Prima visione
Prima TV originale
Data13 novembre 1971
Rete televisivaABC
Distribuzione in italiano
Data8 settembre 1973
DistributoreCIC

Duel è un film per la televisione del 1971 diretto da Steven Spielberg, qui al suo primo lungometraggio, e tratto dall'omonimo racconto di Richard Matheson, che ne curò anche la sceneggiatura.

Nel 1973 furono poi aggiunte alcune scene per i cinema europei. Divenuto un cult, lanciò Spielberg, che, due anni dopo, diresse Lo squalo (1975).

Trama

David Mann, tranquillo rappresentante di commercio, sta attraversando il deserto del mojave in auto per un viaggio di lavoro. Lungo una strada semi-deserta sorpassa una vecchia e arrugginita autocisterna. subito dopo il camion lo supera di gran carriera per poi rallentargli davanti. David di nuovo sorpassa l'autocisterna, il cui autista s'attacca alle trombe, offeso dall'oltraggio. Auto e cisterna poi si fermano nella stessa stazione di servizio per fare il pieno. L'autista del camion scende, ma David ne scorge solo gli stivali. Il benzinaio, dopo aver aperto il cofano per controllare il motore, avverte David della necessità di cambiare il manicotto del radiatore perché in pessime condizioni, ma David, evasivo, non se ne cura e fa una telefonata piuttosto tesa alla moglie: la sera prima, ad una festa a casa loro, uno degli invitati le aveva messo le mani addosso e ora lei lo accusa di essere rimasto a guardare.

David riparte e viene nuovamente raggiunto dall'autocisterna, che lo tallona senza sorpassarlo. Per liberarsene, David dà strada ma, appena superata l'auto, il camion rallenta nuovamente. David, irritato, tenta più volte di sorpassare il camionista ma non ci riesce, finché presso una curva il camionista lo invita col braccio a superarlo; appena Mann ci prova sopraggiunge dal senso di marcia opposto un furgone, che David riesce a schivare con una brusca sterzata. In discesa, su un rettilineo, Mann tenta ancora di sorpassare l'autocisterna che però procede a zigzag, impedendogli di passare. David, determinato di sorpassare il camionista, approfitta di una stradina parallela in terra battuta e riesce a superare il camion, che però, dopo aver finto di rallentare, si rimette all'inseguimento e, raggiuntolo, lo tampona più volte a velocità sempre più elevate. Per sfuggirgli, David si infila bruscamente nell'area di sosta di un ristorante danneggiando la vettura. Entrato nel locale, va esausto a rinfrescarsi in bagno. Al rientro, scorge il camion nel parcheggio e inizia a studiarsi i presenti per individuare il misterioso autista. Nota un tizio dagli stivali molto simili a quelli da lui scorti alla stazione di servizio e pensa di aver individuato il folle; lo affronta dicendo di smetterla con quel gioco assurdo. L'uomo, confuso ed offeso dalle accuse, aggredisce David dopo che quest'ultimo butta a terra il suo panino; calmato dal titolare del ristorante, l'uomo se ne va abbordo di un piccolo camion. Attimi dopo David sente accendersi il motore dell'autocisterna, il cui autista non è mai entrato nel locale.

David tenta invano di rincorrerlo, così ritorna in auto e riparte. Lungo la strada incontra uno scuolabus in panne. L'autista gli chiede di aiutarlo spingendo da dietro il bus con la sua automobile, ma quando Mann ci prova il paraurti gli si incastra sotto quello dell'altro e l'auto rimane bloccata; da una galleria nelle vicinanze si scorge il profilo minaccioso dell'autocisterna che, dopo un'inversione, attende David a fari ammiccanti. Preso dal panico, David intima ai bambini di allontanarsi dalla strada, libera l'auto con l'aiuto dell'autista del bus e si allontana, mentre l'autocisterna, sopraggiunta, aiuta lo scuolabus a ripartire. Poco dopo David si ferma a un passaggio a livello chiuso per il transito di un treno, ma viene tamponato: l'autocisterna lo sta lentamente spingendo verso i binari per ucciderlo. David si salva miracolosamente, fermando l'auto sul ciglio della strada e lasciando passare il camion.

Per distanziare l'autocisterna David viaggia a velocità moderata, ma presto si imbatte nuovamente nel camionista, che procede quasi a passo d'uomo per farsi raggiungere. David stavolta non lo sorpassa, ma si ferma in una stazione di servizio gestita da un'allevatrice di serpenti. Mentre la proprietaria fa il pieno, Mann chiama la polizia da una cabina telefonica per denunciare il camionista. La telefonata si dilunga e il camion piomba sulla cabina, distruggendola assieme al rettilario. David si salva appena in tempo, scappa in macchina e si nasconde dietro una collina presso un piccolo cimitero di automobili accanto alla ferrovia; decide di aspettare lì ed esausto, si addormenta.

Svegliato dal fischio di un treno di passaggio (che credeva fosse il camion), David riparte sollevato, pensando di averlo seminato, ma dopo una curva lo trova parcheggiato sul ciglio stradale, in attesa di riprendere la sfida. Mann chiede aiuto ad un'anziana coppia in macchina, che però fugge spaventata dalle manovre dell'autocisterna. David capisce che non può sottrarsi al duello: preso coraggio, si avvicina con l'auto al camion e si ferma. L'autista gli fa cenno di passare, ma una volta superato si rimette all'inseguimento.

Mann spinge sull'acceleratore, senza riuscire a distanziare l'autocisterna. Da lontano David scorge sul ciglio stradale un'auto coi colori della Highway Patrol Police, con qualcosa di rosso sul tetto che ricorda un lampeggiante. Sollevato dall'idea di essere aiutato, inchioda accanto al poliziotto per chiedere aiuto, ma è l'auto di una compagnia di disinfestazione e l'oggetto sul tetto è un insettone di gomma. Sgommando riparte, con l'autocisterna alle costole che per poco non investe l'addetto alla disinfestazione.

L'inseguimento prosegue per diversi chilometri in discesa e pianura, finché la strada inizia a inerpicarsi. L'autocisterna è rallentata dalla salita e David guadagna terreno, ma improvvisamente il logoro manicotto del radiatore cede, causando il surriscaldamento del motore e la progressiva perdita di velocità. La macchina procede a poco più di 10 miglia orarie, la temperatura oltre i 150 gradi, la spia dell'olio accesa; al contempo il camion si avvicina sempre di più. David è disperato ma fortunatamente riesce a scollinare. In discesa l'auto riacquista velocità, ed il motore in folle comincia a raffreddarsi. A oltre 60 miglia orarie e senza freno motore, su una strada sterrata David va lungo a un tornante; frena ma perde aderenza e si schianta con la fiancata contro un costone roccioso. L'autocisterna si dirige contro di lui per schiacciarlo: David prova a riavviare il motore e riesce a ripartire un attimo prima dell'impatto.

L'auto riprende l'affannosa corsa in salita, sempre sullo sterrato, tallonata dall'autocisterna. La strada finisce in uno spiazzo affacciato su di un canyon. David, stanco di scappare, compie un'inversione a U, incastra la sua ventiquattrore sull'acceleratore, punta la macchina verso il camion lanciato a tutta velocità e salta fuori un attimo prima del frontale. L'auto esplode contro il muso del camion, il cui autista accelera, non vedendo il dirupo a causa delle fiamme. Quando se ne accorge è troppo tardi: aziona i freni e suona per l'ultima volta la tromba, che si strozza in un ruggito-lamento mentre l'autocisterna si distrugge nel capitombolo assieme all'auto che l'ha sconfitta. Dalla cima del dirupo, David, trionfante, si gode un attimo di selvaggia euforia, osserva interdetto i rottami dei due veicoli e, sfinito, si siede sul ciglio del burrone a lanciar sassi, sullo sfondo di un silenzioso tramonto.

Produzione

Girato in tredici giorni, nacque come film per la televisione. Per il grande successo e per consentirne l'uscita nei cinema, il regista ne portò la durata da 74 a 90 minuti.

Gran parte delle sequenze presentano solo il protagonista (il guidatore dell'autocisterna non si vede mai), arricchite dall'efficacia delle inquadrature e dalla bravura di Dennis Weaver.

Veicoli

La motrice dell'autocisterna è un Peterbilt 281 del 1955, scelto da Spielberg durante un vero e proprio "cast per camion"; lo scelse perché, rispetto ai camion a muso piatto il Peterbilt aveva il motore davanti; ciò gli conferiva la faccia da cattivo che Spielberg cercava, accentuata dalle mani esperte di Carey Loftin e dall'età del mezzo (il 281 era il camion più anziano del cast). Nel film sembra che raggiunga le 90 miglia all'ora (145 km/h circa), ma in realtà non era in grado di raggiungere tale velocità, non con la facilità esibita nel film. Era merito delle inquadrature veloci e, in alcune scene, della variazione della velocità della ripresa. Aveva un motore Cummins NTC-350 Twin Turbo da 350 cavalli e cambio a 15 marce; in gran parte delle scene del film però il suono del motore è quello di un Detroit Diesel 6 cilindri 2 tempi, dal particolare sound rabbioso. Il suono del "vero" motore è udibile solo nelle brevi sequenze di avviamento e in brevi passaggi. Non furono utilizzati solo 281, ma anche 351 (tali e quali al 281, ma con un secondo asse di trasmissione). Spielberg, tra i vari interventi di abbrutimento, fece montare sul camion varie targhe, anche di stati non confinanti tra loro, per rafforzare l'idea che l'autista fosse un serial killer fuggito da vari stati. Il rimorchio è una cisterna Fruehauf del 1948 a due assi con carenatura laterale, nota all'epoca per le forme tondeggianti e aerodinamiche. Nel copione originale di Richard Matheson sarebbe dovuta essere piena di carburante e nel finale sarebbe dovuta esplodere, ma ciò avrebbe reso più irrealistica la velocità folle del camion e non sarebbero state possibili le particolari inquadrature dei rottami e della cabina del camion che precedevano i titoli di coda. Nella realizzazione del primo lungometraggio per la TV, la produzione aveva solo un camion, che fu usato nella scena finale del dirupo (scena che dovettero girare in un solo ciak); per girare invece altre sequenze che avrebbero allungato il film a 90 minuti (come le sequenze dello scuolabus e del passaggio a livello), fu necessario acquistare altri camion uguali, ma non fu reso noto il numero preciso. Spielberg racconta che quando Dennis Weaver andava al trucco, anche il camion era sottoposto a tali sessioni: Weaver era curato da un solo truccatore ma il camion ne aveva sei o sette, che con spazzoloni di vernice nera diluita gli conferivano striature d'olio fuoriuscenti dalle feritoie della carrozzeria. È rimasto solo uno dei camion acquistati per girare le scene aggiuntive, un Peterbilt 351 del 1961, che ora appartiene a un collezionista di Lincolnton, nella Carolina del Nord.

Invece la macchina rossa di David Mann è una Plymouth Valiant del 1971. Spielberg disse che non importava che macchina fosse, bastava che fosse rosso vivo, in contrasto con i colori smorti delle strade del deserto. Ne furono utilizzate tre, una delle quali aveva un motore V8 318 c.i. (5,2 l) mentre le altre avevano l'originale Slant-6, un 6 cilindri 225 c.i. (3,6 l).

Colonna sonora

In origine la colonna sonora del film era monofonica. Per l'uscita in dvd, l'audio fu sottoposto a remixaggio su 6 canali (Dolby Digital 5.1). Tra le due versioni c'è una grandissima differenza. In origine, mentre l'autocisterna precipita, il regista aveva sostituito il suono della tromba del camion con un effetto sonoro preso da un B-movie su mostri genere Godzilla: un lamento, distorto e metallico, l'urlo d'agonia di un mostro. Spielberg, in un documentario incluso nel dvd, spiega che "rubò" quel suono dal verso di un dinosauro di un vecchio film degli anni '30. Nel documentario l'urlo è udibile. Nel nuovo audio è scomparso. Nello stesso documentario (come in quello contenuto nel dvd di Lo squalo), Spielberg spiega che, 3 anni dopo, girando Lo squalo, decise di utilizzare ancora quel lamento mentre l'animale muore, un modo per ringraziare il suo Duel per averlo portato al successo.

Home video

Per la versione in DVD sono state apportate modifiche al montaggio del film: è stato utilizzato il formato televisivo 4:3 e alcune scene sono state accorciate o allungate portando il film ad una durata (NTSC) di 89 minuti e 9 secondi. Nel 2014 è stata pubblicata una versione Blu-ray con formato cinematografico.

Citazioni

  • Nel film 1941 - Allarme a Hollywood di Spielberg compare la stessa stazione di servizio.
  • Nell'albo di Dylan Dog 153 il protagonista è perseguitato da un misterioso camion simile a quello di Duel (anche se molto più "nuovo" e pulito).
  • Nel secondo episodio di una storia di Topolino intitolata Paperino Paperotto e la strada per Appaloosa appaiono numerose citazioni e riferimenti al film, anche se il camion insegue lo scuolabus dei ragazzi.
  • Nell'episodio 2x27 Non toccate la memoria di Jeff (prima parte) dell'anime City Hunter, i protagonisti, a bordo di una Mini Cooper, vengono aggrediti da un grosso autoarticolato, che cerca di mandarli fuori strada. Lo stesso protagonista esclama "Questo deve pensare di trovarsi in un film di Spielberg".
  • L'inizio del film horror Jeepers Creepers - Il canto del diavolo vede i due ragazzi protagonisti essere tamponati anch'essi ferocemente, da un furgone vecchio e arrugginito per poi, analogamente al film di Spielberg, finire fuori strada e da lì a poco fermarsi in un'area di servizio per riprendersi dallo shock.
  • Il film Radio Killer del 2001 si ispira anch'esso dichiaratamente a quello di Spielberg. Due ragazzi decidono di fare uno scherzo via radio ad un camionista, il quale si rivelerà essere uno psicopatico estremamente pericoloso: questi li braccherá senza sosta a bordo del suo camion, con l'intento di vendicarsi.
  • In un episodio della serie di telefilm L'incredibile Hulk vengono impiegati gli stessi veicoli e alcune sequenze del film di Spielberg, inclusa la scena catastrofica, ma con i ruoli invertiti. La proprietaria dell'autoarticolato è inseguita da un'autovettura per motivi che ella ignora.
  • Il brano Duel dall'album Till We Have Faces del 1984 di Steve Hackett è chiaramente ispirato al film di Spielberg.
  • La Warner Bros., dopo il successo del film, decise di realizzare un cortometraggio/parodia di Duel coi personaggi in versione "baby" dei Looney Tunes, intitolato "Fuel". I personaggi protagonisti sono i cuccioli di Wile E. Coyote e il Road Runner ("Beep-Beep") rispettivamente nei ruoli di David Mann e il camionista; lo svolgimento dell'azione e i veicoli utilizzati rispecchiano pressoché fedelmente il film.
  • Nella serie di manga Le bizzarre Avventure di JoJo: Stardust Crusaders la prima parte dello scontro tra i protagonisti e l'assassino ZZ (dotato del potere Stand "Wheel Of Fortune" che prende forma di un'auto), è un'ovvia citazione dal film, con molte delle azioni compiute dai personaggi e le inquadrature riprese direttamente dalla pellicola.
  • A Duel è ispirato il film Il giorno sbagliato (2020), in cui una madre e suo figlio fanno i conti con un uomo psicopatico che, oltre a uccidere varie conoscenze della famiglia, si mette a inseguire la loro auto minacciando di ucciderli; anziché nei deserti della California, le vicende sono ambientate in Louisiana, a New Orleans.

Locandine e manifesti

La realizzazione dei manifesti del film fu affidata al pittore cartellonista Mario De Berardinis.

Bibliografia

  • Andrea Denini, Automobili e film nella storia del cinema americano, Recco, Le Mani, 2008. ISBN 978-88-8012-423-8.

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