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Invasione russa dell'Ucraina del 2022: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Crisi diplomatica russo-ucraina del 2021-2022}}
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Il conflitto è iniziato con un grande ammassamento militare, inizialmente nella primavera 2021 e poi da ottobre 2021 a febbraio 2022. Durante questo secondo periodo, la Russia ha inoltrato richieste agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e alla [[NATO]], avanzando due progetti di trattati che contenevano richieste per quelle che definiva «garanzie di sicurezza», tra cui una promessa legalmente vincolante che l'Ucraina non avrebbe mai aderito alla NATO, nonché una riduzione delle truppe e dei mezzi della NATO stanziati nell'[[Europa centro-orientale|Europa orientale]],<ref>{{cita news|url= https://www.reuters.com/world/russia-unveils-security-guarantees-says-western-response-not-encouraging-2021-12-17/|titolo= Russia demands NATO roll back from East Europe and stay out of Ukraine|pubblicazione= [[Reuters]]|data= 17 dicembre 2021|lingua= en|accesso= 24 febbraio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220222081106/https://www.reuters.com/world/russia-unveils-security-guarantees-says-western-response-not-encouraging-2021-12-17/}}</ref> e ha minacciato una risposta militare non specificata se l'Alleanza Atlantica avesse continuato a puntare su una linea che definiva aggressiva.<ref>{{cita news|url= https://www.theglobeandmail.com/world/article-putin-warns-of-unspecified-military-response-if-us-and-nato-continue/|titolo= Putin warns of unspecified military response if U.S. and NATO continue 'aggressive line'|pubblicazione= [[The Globe and Mail]]|data= 21 dicembre 2021|lingua= en|accesso= 24 febbraio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220115165246/https://www.theglobeandmail.com/world/article-putin-warns-of-unspecified-military-response-if-us-and-nato-continue/}}</ref>
Il conflitto è iniziato con un grande ammassamento militare, inizialmente nella primavera 2021 e poi da ottobre 2021 a febbraio 2022. Durante questo secondo periodo, la Russia ha inoltrato richieste agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e alla [[NATO]], avanzando due progetti di trattati che contenevano richieste per quelle che definiva «garanzie di sicurezza», tra cui una promessa legalmente vincolante che l'Ucraina non avrebbe mai aderito alla NATO, nonché una riduzione delle truppe e dei mezzi della NATO stanziati nell'[[Europa centro-orientale|Europa orientale]],<ref>{{cita news|url= https://www.reuters.com/world/russia-unveils-security-guarantees-says-western-response-not-encouraging-2021-12-17/|titolo= Russia demands NATO roll back from East Europe and stay out of Ukraine|pubblicazione= [[Reuters]]|data= 17 dicembre 2021|lingua= en|accesso= 24 febbraio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220222081106/https://www.reuters.com/world/russia-unveils-security-guarantees-says-western-response-not-encouraging-2021-12-17/}}</ref> e ha minacciato una risposta militare non specificata se l'Alleanza Atlantica avesse continuato a puntare su una linea che definiva aggressiva.<ref>{{cita news|url= https://www.theglobeandmail.com/world/article-putin-warns-of-unspecified-military-response-if-us-and-nato-continue/|titolo= Putin warns of unspecified military response if U.S. and NATO continue 'aggressive line'|pubblicazione= [[The Globe and Mail]]|data= 21 dicembre 2021|lingua= en|accesso= 24 febbraio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220115165246/https://www.theglobeandmail.com/world/article-putin-warns-of-unspecified-military-response-if-us-and-nato-continue/}}</ref>

Secondo quanto riferito dal [[The Wall Street Journal]], il 19 febbraio il [[Cancelliere federale della Germania|cancelliere tedesco]] [[Olaf Scholz|Scholz]] avrebbe telefonato a Zelensky chiedendo di scongiurare un aggravamento della crisi accettando la rinuncia all'adesione alla NATO e ad assumere la neutralità come parte di un più ampio accordo di sicurezza nella regione europea. Il presidente dell'Ucraina avrebbe respinto la proposta, sostenendo che non ci si poteva fidare di Putin.<ref>{{Cita web|url=http://www.askanews.it/esteri/2022/04/05/wsjscholz-propose-a-zelensky-rinuncia-a-nato-a-5-giorni-da-guerra-pn_20220405_00022|titolo=Wsj:Scholz propose a Zelensky rinuncia a Nato a 5 giorni da guerra|sito=Askanews|data=2022-04-05|lingua=it-IT|accesso=2022-04-14}}</ref>


=== Accuse russe ===
=== Accuse russe ===

Versione delle 09:42, 14 apr 2022

Voce principale: Crisi russo-ucraina.
Invasione russa dell'Ucraina del 2022
parte della crisi russo-ucraina
Bombardamento russo alle antenne di telecomunicazioni di Kiev
Data24 febbraio 2022 – in corso
LuogoUcraina
Causa
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Bandiera della Russia Russia

Bandiera della RP di Doneck RP di Doneck

Bandiera della RP di Lugansk RP di Lugansk

  • 14 000[6]
  • Totale: ~ 234 000 uomini, con 1 200 carri armati e 550 aerei
Bandiera dell'Ucraina Ucraina
  • 209 000 (forze armate dell'Ucraina)
  • 102 000 (forze paramilitari)
  • ~ 800 carri armati
  • ~ 200 aerei
  • Voci di guerre presenti su Wikipedia
    Progressione dell’invasione dal 24 Febbraio.

    L'invasione russa dell'Ucraina del 2022 è l'offensiva militare iniziata dalle Forze armate della Federazione Russa il 24 febbraio 2022, invadendo il territorio ucraino e segnando così una brusca escalation della crisi russo-ucraina in corso dal 2014.

    La guerra ha provocato la maggiore crisi per l'accoglienza di rifugiati in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale.[7][8]

    L'intervento armato è stato preceduto da un prolungato ammassamento militare russo iniziato nella primavera 2021, motivato dal presidente russo Vladimir Putin sulla base del timore di un'adesione dell'Ucraina alla NATO[9][10][11] e seguito da esercitazioni militari.[12] Pochi giorni prima dell'invasione, la Russia ha riconosciuto l'indipendenza di due stati autoproclamatisi nella regione del Donbass, all'interno dei confini dell'Ucraina, la Repubblica Popolare di Doneck e la Repubblica Popolare di Lugansk, e il 21 febbraio, in violazione del Memorandum di Budapest sulle garanzie di sicurezza dell'Ucraina,[13] vi ha inviato le proprie forze armate a presidiarne il territorio. L'indomani il Consiglio della Federazione ha autorizzato all'unanimità il presidente Vladimir Putin a usare la forza militare fuori confine.

    Numerosi avvertimenti su un'imminente invasione erano già stati diramati dai media a partire dall'ottobre 2021, ma gli alti funzionari russi avevano costantemente negato di starla pianificando.[14]

    Cause

    Lo stesso argomento in dettaglio: Crisi russo-ucraina.

    La guerra scoppiata fra Russia e Ucraina ha le sue radici in una lunga crisi diplomatica e militare fra i due paesi. Secondo Kissinger la situazione geografica della Russia, senza confini naturali eccetto l'Artico e l'oceano Pacifico, le ha permesso di sviluppare per molti secoli una politica estera, consistente nell'espandere lo stato in ogni direzione, come fu descritta da Afanasy Ordin-Nashchokin ministro di Alessio I;[15] questa ha alimentato negli anni la volontà di riguadagnare la sfera di influenza persa con lo scioglimento dell'Unione sovietica e di assicurarsi posizioni strategiche come la Crimea,[16][17] che affaccia sul Mar Nero.

    La rivoluzione ucraina del 2014, conclusasi il 23 febbraio con la fuga a Sebastopoli di Viktor Janukovyč e la sua esautorazione e il conseguente il passaggio da un esecutivo filo russo a uno filo occidentale, aveva determinato due fatti fondamentali: l'avvicinamento dell'Ucraina ai paesi occidentali (UE, NATO), tramite una sempre più stretta cooperazione militare [18] come l'adesione all'EOP program[19] [20]nel 2020 che ha esasperato la "sindrome di accerchiamento" della Russia[21] e, a partire dal 28 febbraio, l'occupazione militare della Crimea inizialmente con forze non identificate e la veloce annessione della penisola alla Russia a cui seguì il 6 aprile la secessione armata della regione del Donbass e numerosi scontri nella ucraina orientale fra le comunità russofone e ucraine. I contrasti più gravi sono avvenuti il 2 maggio nella città di Odessa tra filorussi, gruppi nazionalisti ucraini appartenenti al partito Pravyj Sektor e neonazisti legati anche ai gruppi ultras del Metalist, e culminati nell'incendio doloso appiccato alla casa dei sindacati, con la morte di almeno 42 militanti filorussi.[22]

    Antefatti

    Ammassamento delle forze russe

    Lo stesso argomento in dettaglio: Crisi diplomatica russo-ucraina del 2021-2022.

    Il conflitto è iniziato con un grande ammassamento militare, inizialmente nella primavera 2021 e poi da ottobre 2021 a febbraio 2022. Durante questo secondo periodo, la Russia ha inoltrato richieste agli Stati Uniti e alla NATO, avanzando due progetti di trattati che contenevano richieste per quelle che definiva «garanzie di sicurezza», tra cui una promessa legalmente vincolante che l'Ucraina non avrebbe mai aderito alla NATO, nonché una riduzione delle truppe e dei mezzi della NATO stanziati nell'Europa orientale,[23] e ha minacciato una risposta militare non specificata se l'Alleanza Atlantica avesse continuato a puntare su una linea che definiva aggressiva.[24]

    Secondo quanto riferito dal The Wall Street Journal, il 19 febbraio il cancelliere tedesco Scholz avrebbe telefonato a Zelensky chiedendo di scongiurare un aggravamento della crisi accettando la rinuncia all'adesione alla NATO e ad assumere la neutralità come parte di un più ampio accordo di sicurezza nella regione europea. Il presidente dell'Ucraina avrebbe respinto la proposta, sostenendo che non ci si poteva fidare di Putin.[25]

    Accuse russe

    Manifestazione filo occidentale a Odessa (9 febbraio 2014)

    Da tempo la Russia denunciava i supposti tentativi del governo ucraino di mettere in atto processi per l'assimilazione forzata della minoranza russa.[26][27][28]

    Nell'aprile 2014, dopo l'annessione della Crimea, venne vietata l'importazione in Ucraina di film russi prodotti dopo gennaio 2014 e di quei film post 1991 in cui i soldati russi erano positivamente rappresentati, e nell'agosto venne proibita l'importazione di 38 libri, e compilata una lista di persone: cantanti, attori, russi, estesa nel settembre a blogger e giornalisti anche di altre nazionalità, a cui è stato vietato l'ingresso nel paese causa la loro posizione verso la Guerra del Donbass, nel giugno fu anche messa fuorilegge la simbologia nazista e comunista e migliorato il sostegno ai movimenti LGBT e identità di genere.[29]

    Nel 2019 il Parlamento ucraino ha approvato una legge che toglieva al russo lo status di lingua di Stato.[30] Il giorno precedente l'approvazione di tale legge il presidente Putin ha approvato la semplificazione delle procedure per l'ottenimento del passaporto russo da parte dei residenti ucraini nelle regioni secessioniste del bacino del Donec[31] dove è in corso una guerra dal 2014.

    Nelle settimane precedenti l'invasione, Vladimir Putin si è più volte spinto a dichiarare che, in particolare nella regione del Donbass, i russofoni erano vittime di una discriminazione che assumeva sempre più la forma del genocidio.[32][33][34] Tali dichiarazioni non trovavano conferma nei report delle organizzazioni internazionali, tra le quali l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani,[35][36] la missione speciale di osservazione dell'OSCE in Ucraina[37] e il Consiglio d'Europa[38] né nei fact checking dei principali organi di stampa.[39] Le affermazioni di Putin sul genocidio dei russofoni non hanno trovato credito neanche nelle cancellerie occidentali, venendo addirittura ritenute dagli Stati Uniti una «falsità riprovevole»[40] pretestuosamente agitata per preparare l'invasione dell'Ucraina.[34]

    Il 21 febbraio, in un discorso televisivo dalle forti tinte nazionalistiche, Putin ha dichiarato che la società ucraina fosse neonazista e che pertanto la Russia si era posta l'obiettivo di «smilitarizzare e denazificare» il Paese:[41][42][43][nota 1] in realtà, nelle elezioni parlamentari del 2019, i partiti di destra ultranazionalisti non sono riusciti a conquistare nessun seggio nel parlamento ucraino[43][49]. Secondo le testate giornalistiche occidentali, la denuncia russa della politica nazista in atto in Ucraina è «infondata» e «falsa».[50][51]

    Guerra

    Primi scontri

    I combattimenti nel Donbass sono aumentati in modo significativo il 17 febbraio 2022. Mentre il numero giornaliero di attacchi nelle prime sei settimane del 2022 era variato da due a cinque,[52] l'esercito ucraino ha riportato 60 attacchi il 17 febbraio. I media statali russi hanno anche riferito di oltre 20 attacchi di artiglieria a posizioni secessioniste lo stesso giorno.[52] Il governo ucraino ha accusato i secessionisti russofoni di aver bombardato un asilo nido a Stanytsia Luhanska usando l'artiglieria, ferendo tre civili.

    Il giorno successivo, la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Luhansk hanno ordinato l'evacuazione obbligatoria dei civili dalle rispettive capitali, il cui completamento avrebbe però richiesto alcuni mesi.[53][54][55][56] I media ucraini hanno riportato un forte aumento dei bombardamenti di artiglieria da parte dei militanti a guida russa nel Donbass come tentativi di provocare l'esercito ucraino.[57][58]

    Escalation (21-23 febbraio)

    Vladimir Putin firma i decreti presidenziali di riconoscimento della RDP e della RPL e relativi trattati di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca. Mosca, 21 febbraio 2022
    Vladimir Putin annuncia l'attacco
    Primo giorno dell'invasione: bus in fiamme tra Charkiv e Kiev

    Il 15 febbraio la Duma aveva approvato una risoluzione richiedente al presidente Putin il riconoscimento delle repubbliche secessioniste di Donetsk e Luhansk; la risoluzione, proposta dal Partito Comunista della Federazione Russa, era stata approvata con 351 voti favorevoli, 16 contrari (14 parlamentari di Nuova Gente e 2 su 325 di Russia Unita) e un astenuto, mentre 82 deputati non avevano partecipato al voto[59]. Il 21 febbraio successivo Putin ha quindi riconosciuto formalmente l'indipendenza delle due repubbliche e ordinato l'invio di truppe (comprese le forze meccanizzate) nel Donbass, annunciando l'avvio di una "missione di mantenimento della pace".[60][61]

    Nello stesso giorno, il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) ha dichiarato che i bombardamenti ucraini avevano distrutto una struttura di confine dell'FSB a 150 m dal confine tra Russia e Ucraina nell'oblast di Rostov.[62] Inoltre, il distretto militare meridionale russo ha denunciato l'incursione di cinque sabotatori ucraini, annunciandone l'uccisione presso il villaggio di Mityakinskaya (Oblast di Rostov) e la distruzione dei loro veicoli da combattimento di fanteria.[63] Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha smentito entrambi gli incidenti, definendoli false flag.[64][65]

    Più tardi, sempre il 21 febbraio, diversi media indipendenti hanno confermato che le forze russe stavano entrando nel Donbass.[66][67][68][69] Questo intervento militare è stato condannato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.[70]

    Il 23 febbraio, il parlamento ucraino ha proclamato lo stato di emergenza nazionale di 30 giorni (entrato in vigore a mezzanotte), con esclusione dei territori occupati nel Donbass, e ha ordinato la mobilitazione di tutti i riservisti delle forze armate ucraine.[71][72][73] Lo stesso giorno, la Russia ha iniziato a evacuare la sua ambasciata a Kiev.[74] I siti web del parlamento e del governo ucraini, insieme ai siti web bancari, sono stati colpiti da attacchi DDoS.[75]

    24 febbraio

    Il 24 febbraio 2022, in un discorso alla nazione, Vladimir Putin[76] ha ribadito l'accusa agli Stati Uniti e all'Occidente di perseguire l'espansione aggressiva della NATO fino ai confini della Russia. Questa tesi è considerata un argomento essenziale di sicurezza geostrategica dalla Russia, che da tempo percepiva un senso di accerchiamento e ridimensionamento dei propri spazi a seguito della caduta dell'Unione Sovietica.[21] Nelle settimane precedenti all'attacco, la Russia aveva richiesto garanzie scritte di un non allargamento della NATO in Ucraina, senza tuttavia raggiungere alcuna forma di accordo.[77] La Russia, nel febbraio 2022, deteneva la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite con Vasily Nebenzya.[78][79]

    Nelle prime ore del 24 febbraio, il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj ha tenuto un discorso televisivo, rivolgendosi ai cittadini russi in lingua russa e supplicandoli di evitare la guerra,[80][81][82] unendosi in questo modo all'appello del segretario generale dell'ONU António Guterres che aveva dichiarato: "Date una possibilità alla pace".[78]

    Invasione

    All'alba del 24 febbraio, Putin ha annunciato un'"operazione militare speciale" nell'Ucraina orientale finalizzata a garantire la sicurezza dei cittadini russi e minacciando che i paesi che fossero intervenuti avrebbero fronteggiato conseguenze mai viste prima;[83] la dichiarazione è stata immediatamente seguita da attacchi aerei e missilistici verso obbiettivi strategici[84] che hanno colpito località in tutta l'Ucraina, inclusa la capitale Kiev e i posti di frontiera ucraini con Russia e Bielorussia.[85][86] Due ore dopo, le forze di terra russe sono entrate nel Paese.[11] Durante le prime 24 ore del conflitto la Russia ha effettuato contro l'Ucraina 160 lanci di missili (balistici e da crociera) e 75 incursioni aeree[84].

    Il presidente Zelens'kyj ha risposto promulgando la legge marziale,[87] interrompendo i rapporti diplomatici con la Russia e annunciando la mobilitazione generale.[88] Poco dopo sono iniziate le operazioni belliche. L'esercito russo è penetrato in territorio ucraino da nord, da est e da sud.

    Da nord l'ingresso nel Paese è avvenuto sia dal confine russo-ucraino sia da quello tra l'Ucraina e la Bielorussia. Il 24 febbraio le truppe russe hanno preso controllo delle città fantasma di Chernobyl e Pripyat, compresa la centrale nucleare,[11][89][90] per poi puntare verso la capitale Kiev con l'obiettivo di accerchiarla. L'avanzata è stata però rallentata dalla resistenza delle truppe ucraine,[79] che non sono tuttavia riuscite a difendere l'aeroporto Antonov di Hostomel', perso tra il 24 e il 25 febbraio a causa dell'intervento di paracadutisti russi elitrasportati.[91][92]

    Struttura a Kiev distrutta da un attacco missilistico
    Scene nell'Ucraina orientale durante l'invasione (video del 24 Febbraio)
    Condominio a Kiev colpito da un missile il 26 febbraio

    A est, l'esercito russo è inoltre avanzato nel territorio delle autoproclamate repubbliche di Lugansk e Donetsk, nel Donbass.

    A sud, il 24 febbraio la marina russa ha preso il controllo della strategica isola dei Serpenti, a circa 45 km dalle coste di Odessa e della Romania.[93] Il maggior avanzamento delle forze russe si è però registrato a partire dalla Crimea[78] e ha consentito loro di prendere il controllo del canale della Crimea settentrionale, della città di Cherson[94][95] e dell'importante centrale nucleare di Zaporižžja, conquistata il 4 marzo.[96] Sempre dalla Crimea, le truppe russe si sono spinte verso est seguendo la costa, fino a ricongiungersi con quelle penetrate dal Donbass e ad accerchiare Mariupol'.[97]

    Il 27 febbraio Putin ha ordinato l'attivazione dei sistema di allerta nucleare, corrispondente allo stato di pre-allarme difensivo basato sui missili nucleari.[98]

    L'invasione russa ha ricevuto un'ampia condanna internazionale e pesanti sanzioni economico-finanziarie, oltre a scatenare una serie di proteste della popolazione russa nelle principali città, conclusesi con arresti di massa.[99][100]

    Il 6 marzo l'azione di Putin ha ricevuto il sostegno della Chiesa ortodossa russa il cui patriarca Cirillo I nella recita del sermone della Domenica del Perdono si è espresso violentemente contro lo svolgersi dei gay pride nei paesi occidentali sostenendo che "Stiamo parlando di qualcosa di molto più importante della politica. Parliamo della salvezza umana... siamo entrati in una guerra che non ha significato fisico ma metafisico ... Per otto anni si è cercato di distruggere quanto esisteva nel Donbass, dove vi è un fondamentale rifiuto dei cosiddetti valori offerti da chi rivendica il potere mondiale", giudicando l'appoggio all'invasione "un test della fedeltà al Signore".[101]

    Il 20 marzo il Consiglio di sicurezza ucraino, in vigenza della legge marziale, ha sospeso l'attività di 11 partiti politici considerati filorussi, compresi i due rappresentati in parlamento: "Piattaforma di Opposizione - Per la Vita", con 43 deputati, e "Blocco di Opposizione", con 6 deputati.[102][103] Nello stesso tempo sono state bloccate le trasmissioni di televisioni che non accettano di trasmettere attraverso un'unica piattaforma. Le due decisioni hanno suscitato polemiche in Ucraina, sia con l'accusa al governo di voler raccontare gli eventi con una sola voce e sia comprendendola nella logica della legge marziale e della lotta alla disinformazione, ma riaffermando l'importanza della libertà di parola e della necessità dello stato di diritto.[104]

    Dal 25 marzo le truppe ucraine lanciano una serie di contrattacchi nelle aree vicine alla capitale[105] riottenendo nei giorni successivi il controllo di diversi centri tra cui Irpin' e Buča e accusando nel contempo le forze russe di aver perpetrato uccisioni di massa di civili e torture nel corso dell'occupazione di tali aree.[106][107]

    Il ruolo delle altre nazioni

         Russia

         Ucraina

         Paesi che forniscono armi all'Ucraina

         Russia

         Ucraina

         Paesi che inviano aiuti, inclusi gli aiuti umanitari all'Ucraina

    Dal 2014, Regno Unito, Stati Uniti, UE e NATO hanno fornito all'Ucraina aiuti militari per lo più non letali.[108]  Il supporto militare letale è stato limitato, con gli Stati Uniti che hanno iniziato a vendere armi tra cui missili anticarro Javelin a partire dal 2018,[108] e l'Ucraina che ha accettato di acquistare droni da combattimento TB2 dalla Turchia nel 2019.[109] Dopo che la Russia ha iniziato a ammassare equipaggiamenti e truppe ai confini dell'Ucraina, nel gennaio 2022 gli Stati Uniti hanno approvato il trasferimento di armi prodotte dagli Stati Uniti in Ucraina da parte alcuni degli stati membri della NATO.[110]  Il Regno Unito iniziò anche a fornire armi anticarro NLAW e Javelin. Dopo l'invasione, gli stati membri della NATO, inclusa la Germania, hanno accettato di fornire armi, ma la NATO come organizzazione no.[111][112][113] La NATO, con i suoi stati membri, ha rifiutato l'invio truppe in Ucraina per evitare il rischio di una guerra su larga scala,[114][115]  una decisione che alcuni esperti hanno etichettato come una politica di pacificazione[116][117].

    Il 26 febbraio, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato di aver autorizzato 350 milioni di dollari in assistenza militare letale, compresi i sistemi anti-corazzati e antiaerei.[118] [119] Il giorno successivo l'UE ha dichiarato che avrebbe acquistato 450 milioni di euro in assistenza letale e altri 50 milioni di euro in forniture non letali da fornire all'Ucraina, con la Polonia che funge da centro di distribuzione.[120] [121] [122] Durante la prima settimana dell'invasione, gli stati membri della NATO hanno fornito più di 17.000 armi anticarro all'Ucraina;[123]  a metà marzo si stimava che il numero fosse più di 20.000. [124]

    Il capo della politica estera dell'UE Josep Borrell ha dichiarato che l'UE intende fornire all'Ucraina aerei da combattimento. Bulgaria, Polonia e Slovacchia avevano MiG-29 e la Slovacchia aveva anche i Su-25, velivoli su cui l'Ucraina già volava e che potevano essere trasferiti senza addestramento del pilota.[125]  Tuttavia, i proprietari degli aerei erano riluttanti a donare armi fondamentali per le proprie difese territoriali e temevano che la Russia potesse considerarlo un atto di guerra se i jet dovessero volare dalle loro basi aeree per combattere sull'Ucraina.[126][127]

    Anatoly Bibilov, presidente dello stato separatista georgiano dell'Ossezia meridionale, ha annunciato il 26 marzo che le truppe dell'Ossezia meridionale sono state inviate in Ucraina.[128][129]  Successivamente, è stato chiarito che Bibilov si riferiva agli osseti con cittadinanza russa o che prestano servizio nell'esercito russo presso la quarta base militare della 58a armata russa, dispiegata nell'Ossezia meridionale.[130] [131] Il 16 marzo è iniziata la ridistribuzione delle truppe dalla base.[132][133]  Gli iraniani hanno inviato le loro armi sviluppate internamente e Bavar 373 per lo sforzo bellico russo. [134]

    Volontari stranieri

    L'Ucraina ha cercato attivamente volontari da altri paesi. Il 1° marzo, l'Ucraina ha temporaneamente revocato l'obbligo del visto per i volontari stranieri che desideravano unirsi alla lotta contro le forze russe. La mossa è arrivata dopo che Zelenskyy ha creato la Legione internazionale di difesa territoriale dell'Ucraina e ha invitato i volontari a "unirsi nella difesa dell'Ucraina, dell'Europa e del mondo".[135]  Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che al 6 marzo circa 20.000 cittadini stranieri provenienti da 52 paesi si sono offerti volontari per combattere.[136] [137]

    Il 3 marzo, il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha avvertito che i mercenari non hanno diritto alla protezione ai sensi delle Convenzioni di Ginevra e che i combattenti stranieri catturati non sarebbero stati considerati prigionieri di guerra, ma perseguiti come criminali.[138]  L'11 marzo Mosca annunciò che 16.000 volontari provenienti dal Medio Oriente erano pronti a unirsi ad altri combattenti stranieri filorussi insieme ai separatisti del Donbas.[139]  Un video caricato online mostrava paramilitari armati dell'Africa centrale che chiamavano alle armi per combattere in Ucraina con le truppe russe.[140]

    Oltre 66.200 uomini ucraini sono tornati in Ucraina dall'estero per combattere. [141]

    Conseguenze

    Rifugiati

    Rifugiati ucraini che lasciano Užhorod per la Slovacchia, il 10 marzo 2022

    Secondo i dati dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dal 24 febbraio al 15 marzo oltre 3 milioni di ucraini hanno lasciato il proprio paese.[142] La maggior parte (1,86 milioni) ha raggiunto la Polonia, mentre gli altri sono transitati in Romania (468 000), Moldavia (344 000), Ungheria (273 000), Slovacchia (221 000) e altri Paesi, inclusa la Russia (156 000).[142] Per poter gestire velocemente l'imponente afflusso di rifugiati e garantirne la protezione, il 3 marzo 2022 i ministri dell'UE hanno approvato all'unanimità[143] la proposta del commissario europeo per gli affari interni Ylva Johansson di applicare la direttiva di protezione temporanea dei rifugiati, in vigore dal 2001 ma mai attivata.[144] Molti paesi dell'area Schengen, tra i quali Polonia, Germania e Svizzera, hanno annunciato che non avrebbero richiesto più il passaporto per gli ucraini provenienti dalla zona di guerra.[145]

    In risposta all'elevata necessità di alloggi per i rifugiati, l'organizzazione internazionale Global Citizen, così come altre organizzazioni e iniziative (tra cui Airbnb, UkraineTakeShelter.com, Host A Sister, Accommodation, Help & Shelter for Ukraine, Ukraine Now, Welcome.US, Homes for Ukraine, Refugees At Home) hanno messo in atto delle attività di informazione e facilitazione affinché chi abbia a disposizione un alloggio libero possa ospitare i rifugiati in fuga dall'Ucraina.[146]

    Reazioni

    Lo stesso argomento in dettaglio: Sanzioni internazionali durante la crisi russo-ucraina.

    ONU

    Il 25 febbraio 2022 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stato convocato per votare una proposta di deplorazione dell'invasione, ma la Russia ha posto il veto.[147] Il 2 marzo l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, riunitasi in sessione di emergenza, ha discusso e approvato a larga maggioranza[nota 2] la risoluzione ES‑11/1 di condanna dell'invasione.[148][149][150]

    Il 16 marzo la Corte internazionale di giustizia ha condannato le operazioni militari russe, ordinandone l'immediata cessazione.[151][152] Nell'ambito dello stesso pronunciamento la Corte ha ritenuto infondate e pretestuose le affermazioni russe - poste a giustificazione dell'invasione - circa un presunto genocidio in atto nelle repubbliche secessioniste del Donbass.[153]

    Unione Europea

    Lo stesso argomento in dettaglio: § Rifugiati.

    Il 28 febbraio il Consiglio dell'UE ha adottato due misure di assistenza per rafforzare le capacità militari dell’Ucraina[154][155], queste, per un valore totale di 500 milioni di euro, finanziano la fornitura di attrezzature alle forze armate ucraine, includendo, per la prima volta nella storia dell'Unione europea, armamenti letali.[156][157] La UE per la prima volta è stata applicata la direttiva di protezione temporanea per accogliere i rifugiati ucraini.

    Consiglio d'Europa e Corte europea dei diritti dell'uomo

    Il 25 febbraio il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, organizzazione non appartenente all'Unione europea, ha sospeso la Federazione Russa.[158][159] Con questa decisione la Russia, pur rimanendo membro del Consiglio d'Europa e parte della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, non può votare o associarsi nella presa di decisioni nel Comitato dei ministri e nell'Assemblea parlamentare di quell'organizzazione. Nei giorni seguenti la Corte europea dei diritti dell'uomo ha adottato alcune misure provvisorie nei confronti della Russia, chiedendo al governo russo di astenersi dal lanciare attacchi militari contro i civili e di garantire l'accesso della popolazione civile ai corridoi di evacuazione, alle cure mediche, alle risorse essenziali e agli aiuti umanitari.[160] La federazione russa ha risposto annunciando il ritiro dal Consiglio d'Europa[160] confermato ufficialmente il 15 marzo dal ministro degli esteri russo Lavrov assieme alla recessione dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.[161]

    Censura e propaganda

    Il 25 febbraio Roskomnadzor ha limitato l'utilizzo di Facebook in Russia[162] e il 4 marzo ha chiuso la radio “Eco di Mosca” per i suoi servizi sull'invasione dell'Ucraina,[163] minacciando anche di bloccare l'accesso alla Wikipedia russa in Russia che nella sua voce sull'invasione ha riportato vittime tra il personale militare russo e i civili ucraini.[164] Due giorni dopo la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen annuncia il blocco delle trasmissioni del canale RT (ex Russia Today) e dell’agenzia di stampa Sputnik,[165] affermando che: In questi tempi di guerra le parole hanno la loro importanza. Siamo testimoni di atti di propaganda e di disinformazione su grande scala. Non lasceremo i difensori del Cremlino rovesciare le loro menzogne tossiche per giustificare la guerra condotta da Putin, non li lasceremo seminare i semi della discordia nella nostra Unione e il blocco ai contenuti di RT è stato applicato anche dalle piattaforme Youtube, Facebook e altre.[166] Il 5 marzo è entrata in vigore in Russia una legge che punisce fino a 15 anni di carcere chi viene giudicato colpevole di aver diffuso notizie false sulle attività militari russe, causando il ritiro dal paese di corrispondenti di media occidentali.[167] In particolare nella nazione diviene proibito riferirsi alla operazione speciale russa con il termine invasione.[168] Nel contempo le autorità russe dichiarano di aver valutato la possibilità dell'uscita della nazione dall'internet globale, consentendo sul proprio territorio unicamente l'utilizzo di un intranet nazionale sul modello di quello cinese.[169] L'11 marzo Meta annuncia un cambio temporaneo delle politiche consentendo agli utenti di Facebook e Instagram abitanti nelle nazioni in conflitto e circostanti[170] di inserire contenuti contro l'esercito russo e ha allentato la censura dei post che incitano all'uccisione degli invasori e dei loro capi; la Russia ha definito questa decisione un "incitamento all'odio razziale".[171] Il 12 marzo anche YouTube ha annunciato il blocco di media sostenuti dallo stato russo, in base alla sua politica sugli eventi violenti.[172]

    Impatto sul mercato globale delle materie prime

    La guerra in Ucraina e le sanzioni su larga scala contro la Russia hanno portato a una riduzione del volume del commercio mondiale e a un forte aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia.[173]

    C'è stato un forte aumento dei prezzi del gas e del petrolio. Il 2 marzo i prezzi del gas nell'UE hanno raggiunto un massimo storico.[174] Gli esperti rilevano l'elevato grado di dipendenza dell'UE dalle forniture di energia dalla Russia e l'impatto negativo sulla sua economia di un forte aumento dei prezzi del petrolio e del gas.[175][176]

    I prezzi del grano sono saliti al livello più alto dal 2008.[177] L'Ucraina è il quarto maggiore esportatore di mais e grano e il più grande esportatore mondiale di olio di girasole, con Russia e Ucraina che insieme esportano il 29% della fornitura mondiale di grano e il 75% delle esportazioni mondiali di olio di girasole. Il 25 febbraio, il contratto future di riferimento per il grano sul Chicago Mercantile Exchange ha raggiunto il prezzo più alto dal 2012, mentre anche i prezzi del mais e della soia sono aumentati notevolmente. Il ripristino della capacità di produzione delle colture può richiedere anni anche dopo la cessazione delle ostilità.[178] L'aumento dei prezzi del grano causato dal conflitto ha accresciuto le tensioni in paesi come l'Egitto, che dipendono fortemente dalle esportazioni di grano dalla Russia e dall'Ucraina, e ha provocato timori di disordini sociali.[179] Nel frattempo, il 24 febbraio, la Cina ha annunciato che avrebbe revocato tutte le restrizioni sul grano russo, che, secondo il South China Morning Post, potrebbe essere una "ancora di salvezza" per l'economia russa.[180]

    Il 3 marzo è stato interrotto il pompaggio di gas dalla Russia alla Germania attraverso il gasdotto Yamal-Europa, su iniziativa della Polonia, la sua sezione polacco-tedesca è stata commutata in modalità inversa.[181] Di conseguenza, i prezzi del gas in Germania hanno iniziato a salire rapidamente a livelli inaccettabili per i consumatori industriali. Un rappresentante della compagnia petrolifera e del gas statale polacca PGNiG ha rifiutato di commentare la situazione, affermando che le informazioni sul gas inverso dalla Germania sono un segreto commerciale.[182] Poche ore dopo, il ministero dell'Energia ucraino ha vietato l'esportazione di gas dagli impianti di stoccaggio del gas ucraino.[183]

    Implicazioni macroeconomiche

    Kristalina Georgieva, amministratore delegato del Fondo monetario internazionale, ha avvertito che il conflitto rappresenta un rischio economico sostanziale per la regione e a livello internazionale. Ha aggiunto che il Fondo potrebbe aiutare altri paesi colpiti dal conflitto, in aggiunta a un pacchetto di prestiti da 2,2 miliardi di dollari in preparazione per assistere l'Ucraina. David Malpass, presidente del Gruppo della Banca Mondiale, ha affermato che il conflitto avrebbe effetti economici e sociali di vasta portata e ha riferito che la banca stava preparando opzioni per un significativo sostegno economico e fiscale agli ucraini e alla regione.[184]

    Nonostante le sanzioni internazionali senza precedenti contro la Russia, i pagamenti per le materie prime energetiche sono stati ampiamente risparmiati da queste misure, così come le forniture alimentari a causa del potenziale impatto sui prezzi alimentari mondiali. Russia e Ucraina sono i principali produttori di grano che viene esportato attraverso il Bosforo nei paesi del Mediterraneo e del Nord Africa.[185][186]  Si prevede che l'espulsione di alcune banche russe dallo SWIFT influirà sulle esportazioni del paese.[187]  Poiché la Russia è il principale partner commerciale ed economico per gli stati post-sovietici dell'Asia centrale e una delle principali destinazioni per milioni di lavoratori migranti della CSI, l'Asia centrale è stata particolarmente colpita indirettamente dall'effetto delle sanzioni a cui la Russia è stata sottoposta.[188]I principali produttori di armi hanno registrato forti aumenti dei ricavi e dei profitti intermedi.[189][190][191]

    Russia

    Per lenire le conseguenze delle sanzioni e crisi di liquidità in Russia conseguente alle sanzioni internazionali, la banca centrale russa guidata da Ėl'vira Nabiullina ha intrapreso azioni straordinarie a sostegno dell'economia e del rublo,oltre alla pretesa dei pagamenti delle esportazioni di gas dai paesi ostili in rubli[192] e il forte aumento dei tassi di interesse,l'introduzione della convertibilità fissa dell'oro[193], con l'obiettivo di creare un nuovo sistema monetario a standard fisso similare a quello che era presente negli Stati Uniti prima della fine degli accordi di Bretton Woods.

    Le sanzioni economiche hanno colpito la Russia dal primo giorno dell'invasione, con il mercato azionario in calo fino al 39% (indice RTS). Il rublo russo è sceso ai minimi storici, poiché i russi si sono affrettati a cambiare valuta.[194][195]  Le borse di Mosca e San Pietroburgo sono state sospese almeno fino al 18 marzo[196], rendendo la chiusura più lunga nella storia della Russia.[197] Il 26 febbraio, S&P Global Ratings ha declassato il rating del credito del governo russo a "spazzatura", facendo sì che i fondi che richiedono obbligazioni investment grade scarichino il debito russo, rendendo molto difficile per la Russia ulteriori prestiti.[198] L'11 aprile, S&P Global ha posto la Russia in "default selettivo" sul suo debito estero per aver insistito sui pagamenti in rubli. [199] Dopo una perdita nella del suo valore, il rublo è però riuscito a recuperare tornando ai livelli pre-invasione.[200] Inoltre il primo trimestre del 2022 segna un surplus commerciale che raggiunge i livelli del 1994, essendosi drasticamente ridotte le importazioni a causa delle sanzioni.[201]

    Implicazioni geopolitiche

    A causa dell'invasione, i rapporti amichevoli verso la Russia esistenti nei Balcani e nei paesi dell'Europa centrale (tra cui Ungheria e Repubblica Ceca) sono stati notevolmente indeboliti. Ad esempio, il presidente ceco Milos Zeman, che è stato a lungo uno dei più fedeli sostenitori di Vladimir Putin, lo ha definito "pazzo" a seguito dell'invasione e ha chiesto che la Russia fosse tagliata fuori dal sistema SWIFT.[202]

    In risposta all'invasione, l'Unione Europea ha annunciato una maggiore integrazione con la NATO, dei piani per rafforzare significativamente la difesa comunitaria[203] e aiutare la sicurezza e la difesa di quei paesi come Ucraina, Moldavia e gli altri partner orientali che sono decisi a muoversi verso un cammino europeo.[204] In particolare, il 3 marzo l'UE ha accolto le domande ufficiali di adesione di Ucraina, Moldavia e Georgia.[205] L'UE ha inoltre annunciato il varo di un piano per rendere gli Stati membri completamente indipendenti dalle forniture russe di combustibili fossili entro il 2030.[206]

    La Germania ha annunciato il potenziamento del suo bilancio militare che potrebbe arrivare al 2% del suo PIL nel 2024[207] e ha anche notevolmente accelerato i suoi piani per la transizione dell'economia verso le fonti di energia rinnovabile al fine di ridurre la dipendenza dall'importazione di gas russo.[208]

    In Svezia e Finlandia, paesi neutrali verso la Russia per decenni e non aderenti alla NATO, l'invasione ha portato al rafforzamento dei sostenitori della NATO. Per la prima volta dal 1939, la Svezia ha deciso di intervenire in un conflitto militare fornendo armi all'Ucraina;[209] lo stesso è avvenuto in Finlandia e in Norvegia, che ha abolito la politica di non fornitura di armi ai paesi non NATO in guerra che era in vigore sin dagli anni '50.[210] Anche la Svizzera, tradizionalmente neutrale, che in precedenza aveva evitato conflitti con la Russia, si è schierata a sostegno dell'Ucraina e, per la prima volta dalla dichiarazione di neutralità al Congresso di Vienna, ha aderito alle sanzioni[211] militari, rimanendo tuttavia, insieme anche a Austria, Ungheria, Bosnia-Erzegovina e Bulgaria[212][213], tra le nazioni europee non fornitrici di armi all'Ucraina.

    In sede ONU e nelle dichiarazioni ufficiali l'India si è astenuta dal condannare l'invasione russa distaccandosi dalle posizioni occidentali[214] così come la Cina, la quale si è mantenuta formalmente neutrale ritenendo ambiguamente "legittime tutte le preoccupazioni in materia di sicurezza dietro al conflitto", comprese quelle della Russia, e offrendosi come mediatore,[215] pur tuttavia spedendo in Europa forniture militari per la Serbia, nazione che storicamente ha sempre mantenuto posizioni fortemente filorusse.[216]

    Note

    Annotazioni

    1. ^ Il Battaglione Azov è una milizia della Guardia nazionale dell'Ucraina ideologicamente prossima all'estrema destra[44] e con molti elementi neonazisti[45][46][47][48]
    2. ^ Con 141 voti favorevoli, 5 contrari (Corea del Nord, Bielorussia, Eritrea, Russia e Siria), 35 astenuti e 12 assenti.

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