Confetteria Pietro Romanengo fu Stefano: differenze tra le versioni

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L'azienda è passata da padre in figlio sino a giorni nostri. Il negozio storico di via Soziglia è vincolato dalla Soprintendenza per i beni Ambientali e Architettonici.<ref>{{Cita web|url=http://www.storienogastronomiche.it/da-romanengo-lantica-tradizione-della-confetteria-a-genova/ |titolo=Da Romanengo, l’antica tradizione della confetteria a Genova |autore= |sito=storienogastronomiche.it |data= |accesso=29 novembre 2018}}</ref>
L'azienda è passata da padre in figlio sino a giorni nostri. Il negozio storico di via Soziglia è vincolato dalla Soprintendenza per i beni Ambientali e Architettonici.<ref>{{Cita web|url=http://www.storienogastronomiche.it/da-romanengo-lantica-tradizione-della-confetteria-a-genova/ |titolo=Da Romanengo, l’antica tradizione della confetteria a Genova |autore= |sito=storienogastronomiche.it |data= |accesso=29 novembre 2018}}</ref>

Notizie e pagina di carattere localistiche


== Note ==
== Note ==

Versione delle 10:45, 14 giu 2021

Pietro Romanengo fu Stefano
StatoBandiera dell'Italia Italia
Fondazione1780 a Genova
SettoreAlimentare
Prodotticonfettura, confetti, cioccolato, pasticceria
Sito webwww.romanengo.com/it/home-page/

La Confetteria Pietro Romanengo fu Stefano è una confetteria nata nel 1780 a Genova. Nel 1814 fu aperto il primo locale in via Soziglia e negli anni trenta del Novecento un secondo in via Roma.

Storia

La ditta fu creata nel 1780 da Antonio Maria, un commerciante di spezie e generi coloniali, nato a Voltaggio nel 1751.[1] Due dei suoi quattro figli, Stefano e Francesco iniziarono a specializzarsi nella produzione di frutta candita e confetti. Grazie al successo ottenuto fu aperto un laboratorio e due botteghe. Nel 1850 Stefano Romanengo, che nel frattempo si era separato dal fratello, cedette la ditta al figlio Pietro e da qui nacque la denominazione attuale.

Pietro fu colui che diede carattere all'azienda di famiglia, a lui si deve il logo della colomba con il ramo d'ulivo (auspicio di pace) e la carta blu utilizzata ancora oggi per imballare i prodotti. Fu lui che introdusse nella produzione familiare il cioccolato. La produzione era di qualità così elevata che presto la ditta poté fregiarsi di clienti illustri come la famiglia Doria, la famiglia Grendi, la Duchessa di Galliera, la Duchessa di Parma e Giuseppe Verdi. Il prestigio era tale che nel 1868 fornì frutti canditi e confetti per le nozze del principe Umberto I e Margherita di Savoia.[2]

L'azienda è passata da padre in figlio sino a giorni nostri. Il negozio storico di via Soziglia è vincolato dalla Soprintendenza per i beni Ambientali e Architettonici.[3]

Notizie e pagina di carattere localistiche

Note

  1. ^ L'antica Confetteria Romanengo di Genova ha aperto le porte al pubblico [collegamento interrotto], su lavoce.be. URL consultato il 29 novembre 2018.
  2. ^ Seduto ad un tavolino con la storia da Romanengo, su liguriaedintorni.it. URL consultato il 29 novembre 2018.
  3. ^ Da Romanengo, l’antica tradizione della confetteria a Genova, su storienogastronomiche.it. URL consultato il 29 novembre 2018.

Bibliografia

  • Paolo Lingua, La cucina dei genovesi: Storia e ricette, 2014, ISBN 9788898823154
  • F. Chiapparino e R. Romano, Il cioccolato: industria, mercato e società in Italia e Svizzera, XVIII-XX sec, 2007, ISBN 9788846488749

Voci correlate

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