Veronica Franco: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Nessun oggetto della modifica
Riga 4: Riga 4:
|Sesso = F
|Sesso = F
|LuogoNascita = Venezia
|LuogoNascita = Venezia
|GiornoMeseNascita =
|GiornoMeseNascita = 25 Marzo
|AnnoNascita = 1546
|AnnoNascita = 1546
|LuogoMorte = Venezia
|LuogoMorte = Venezia
|GiornoMeseMorte = 22 luglio
|GiornoMeseMorte = 22 Luglio
|AnnoMorte = 1591
|AnnoMorte = 1591
|Epoca = 1500
|Epoca = 1500
|Attività = cortigiana
|Attività = prostituta
|Attività2 = poetessa
|Attività2 = cortigiana
|Attività3 = poetessa
|Nazionalità = italiana
|Nazionalità = italiana
|Immagine = Seguace JacopoTintoretto Ritratto di signora.jpg
|Immagine = Seguace JacopoTintoretto Ritratto di signora.jpg
Riga 20: Riga 21:
'''Veroniva Franco''' nacque in una famiglia appartenente alla classe dei [[cittadini (Venezia)|cittadini originari]], da Francesco Franco e Paola Fracassa. Ebbe tre fratelli: Girolamo<ref>Girolamo Franco morì durante la [[peste di San Carlo|peste del 1575]].</ref>, Orazio e Serafino.<ref>Nel suo testamento Veronica Franco indica Serafino Franco ancora come prigioniero dei Turchi.</ref>
'''Veroniva Franco''' nacque in una famiglia appartenente alla classe dei [[cittadini (Venezia)|cittadini originari]], da Francesco Franco e Paola Fracassa. Ebbe tre fratelli: Girolamo<ref>Girolamo Franco morì durante la [[peste di San Carlo|peste del 1575]].</ref>, Orazio e Serafino.<ref>Nel suo testamento Veronica Franco indica Serafino Franco ancora come prigioniero dei Turchi.</ref>


La madre<ref> La madre, Paola Fracassa, era una nota prostituta veneziana, indicata dalle Autorità come ''pieza'', cioè mezzana.</ref> le insegnò già da bambina come utilizzare la propria bellezza e le pratiche del sesso, educandola al profitto ricorrendo alle amicizie potenti ed ai matrimoni favorevoli.
La madre<ref> La madre, Paola Fracassa, era una nota prostituta veneziana, indicata dalle Autorità come ''pieza'', cioè mezzana.</ref> le insegnò già da bambina come utilizzare la propria bellezza e le pratiche del sesso, educandola al profitto ricorrendo alle amicizie potenti ed ai matrimoni favorevoli.<ref>Il fenomeno delle cortigiane era ben tollerato a Venezia; addirittura incentivato a contrasto dell'omosessualità maschile dilagante. In una città cosmopolita, dove gli stranieri andavano e venivano in continuazione, la prostituzione non poteva essere evitata, e la Repubblica ritenne proficuo accettarlo, normarlo e tassarlo. Secondo un censimento del 1509 si contavano 11.164 prostitute. A quell'epoca Venezia era già meta turistica e commerciale e siccome gli uomini d’affari ed i pellegrini non vivevano di puro spirito, la prostituzione fioriva.</ref><ref>Dalla prima metà del ’300, le cortigiane erano obbligate ad abitare in un quartiere vicino a Rialto chiamato il Castelletto.[https://www.venezia.net/cortigiane-a-venezia.html]</ref>


La madre preparò il matrimonio di Veronica, finanziariamente favorevole, con un ricco medico di età avanzata, ma l'unione tuttavia finì prima che morisse perché il medico non sopportava tutti i tradimenti e le attività di prostituzione della moglie. Con tali motivazioni, il noto medico riuscì ad ottenere l'annullamento del matrimonio, con la causale che era stato truffato e che lui non sapeva che Veronica fosse regolarmente iscritta nelle liste delle prostitute veneziane, disconoscendo anche il figlio che partorì nel [[1564]].<ref>Dagli archivi ancora esistenti, sappiamo che Veronica Franco si sposò intorno ai 18 anni e che sempre a quell'età diede alla luce il primo figlio; in realtà pare che abbia avuto sei figli bastardi, tre dei quali morirono in tenera età.</ref>
La madre preparò il matrimonio di Veronica, finanziariamente favorevole, con un ricco medico di età avanzata, ma l'unione tuttavia finì prima che morisse perché il medico non sopportava tutti i tradimenti e le attività di prostituzione della moglie. Con tali motivazioni, il noto medico riuscì ad ottenere l'annullamento del matrimonio, con la causale che era stato truffato e che lui non sapeva che Veronica fosse regolarmente iscritta nelle liste delle prostitute veneziane, disconoscendo anche il figlio che partorì nel [[1564]].<ref>Dagli archivi ancora esistenti, sappiamo che Veronica Franco si sposò intorno ai 18 anni e che sempre a quell'età diede alla luce il primo figlio; in realtà pare che abbia avuto sei figli bastardi, tre dei quali morirono in tenera età.</ref>
Riga 30: Riga 31:
Nel [[1570]] circa, entrò a far parte di uno dei circoli letterari più famosi della città, partecipando alle discussioni, facendo donazioni e curando antologie di poesia.
Nel [[1570]] circa, entrò a far parte di uno dei circoli letterari più famosi della città, partecipando alle discussioni, facendo donazioni e curando antologie di poesia.


L'11 Luglio [[1574]], grazie alle sue amicizie con uomini molto facoltosi ed esponenti di spicco dell'epoca, di cui conosceva molti segreti, ottenne dalla [[Repubblica di Venezia]], di poter allietare il Re [[Enrico III di Francia]], presente in città ed in viaggio di ritorno in [[Francia]].<ref>Veronica Franco ebbe la protezione dei più influenti nobili e signori della città, come Andrea Tron, avendo accesso ai circoli più prestigiosi, come il Ca’ Venier, pertinente a questa famiglia di antichi patrizi veneziani. Marco Venier si innamorò di lei, ma il loro rapporto, estremamente tormentato, terminò malamente.</ref>
L'11 Luglio [[1574]], grazie alle sue amicizie con uomini molto facoltosi ed esponenti di spicco dell'epoca, di cui conosceva molti segreti, ottenne dalla [[Repubblica di Venezia]], di poter allietare il Re [[Enrico III di Francia]], presente in città ed in viaggio di ritorno in [[Francia]] dalla [[Polonia]].<ref>Veronica Franco ebbe la protezione dei più influenti nobili e signori della città, come Andrea Tron, avendo accesso ai circoli più prestigiosi, come il Ca’ Venier, pertinente a questa famiglia di antichi patrizi veneziani. Marco Venier si innamorò di lei, ma il loro rapporto, estremamente tormentato, terminò malamente.</ref>


Nel [[1575]], durante l'epidemia di [[peste]] che sconvolse la città, Veronica Franco fu costretta a lasciare [[Venezia]] ed in seguito al saccheggio della sua casa e dei suoi possedimenti, perse gran parte delle sue ricchezze.
Nel [[1575]], durante l'epidemia di [[peste]] che sconvolse la città, Veronica Franco fu costretta a lasciare [[Venezia]] ed in seguito al saccheggio della sua casa e dei suoi possedimenti, perse gran parte delle sue ricchezze.
Riga 38: Riga 39:
Nel [[1577]] a seguito del suo ritorno in città, propose al consiglio cittadino di costruire una casa per prostitute e donne indigenti, amministrata da lei stessa, ma rimase inascoltata.
Nel [[1577]] a seguito del suo ritorno in città, propose al consiglio cittadino di costruire una casa per prostitute e donne indigenti, amministrata da lei stessa, ma rimase inascoltata.


Nel [[1580]] fu condotta innanzi all'[[Inquisizione]] per vari reati connessi alla stregoneria. Pur difendendosi brillantemente durante il processo, dovette la sua libertà alla testimonianza di illustri personaggi della di [[Venezia]] di cui lei conosceva parecchi segreti.<ref>Il documento relativo al processo, contenente data e accusa è conservato presso l'[[Archivio di Stato di Venezia]] e consultabile sulla [http://213.136.75.178/siasve/cgi-bin/pagina.pl?Tipo=riprodinventario&Chiave=191&Pag=42 copia digitale online]</ref>, che la vedeva accusata di incantesimi, stregoneria, e di mangiare carne di venerdì.</ref>
Nel [[1580]] fu condotta innanzi all'[[Inquisizione]] Veneziana per vari reati connessi alla stregoneria.<ref>I verbali dei processi subiti dall’Inquisizione veneziana per pratiche poco ortodosse, come l’invocare diavoli e angeli, “far giochi e furfanterie” e “far innamorare alcuni todeschi”. [http://www.archiviodistatovenezia.it/web/index.php?id=240]</ref> Pur difendendosi brillantemente durante il processo, dovette la sua libertà alla testimonianza di illustri personaggi della di [[Venezia]] di cui lei conosceva parecchi segreti.<ref>Il documento relativo al processo, contenente data e accusa è conservato presso l'[[Archivio di Stato di Venezia]] e consultabile sulla [http://213.136.75.178/siasve/cgi-bin/pagina.pl?Tipo=riprodinventario&Chiave=191&Pag=42 copia digitale online]</ref>, che la vedeva accusata di incantesimi, stregoneria, e di mangiare carne di venerdì.</ref>
Dalle trascritte deposizioni, emersero tutti i suoi legami con buona parte della nobiltà veneziana, che ricattata, contribuì alla sua assoluzione. Dopo il processo, tutti i suoi clienti della nobiltà veneziana la esclusero da ogni sua partecipazione, ed i pochi documenti ancora esistenti riportano che, anche se ottenne la libertà, perse tutte le ricchezze ed i beni materiali. Quando morì anche il suo ultimo benefattore, un ricco commerciante, si ritrovò priva di ogni sostegno finanziario.
Dalle trascritte deposizioni, emersero tutti i suoi legami con buona parte della nobiltà veneziana, che ricattata, contribuì alla sua assoluzione. Dopo il processo, tutti i suoi clienti della nobiltà veneziana la esclusero da ogni sua partecipazione, ed i pochi documenti ancora esistenti riportano che, anche se ottenne la libertà, perse tutte le ricchezze ed i beni materiali. Quando morì anche il suo ultimo benefattore, un ricco commerciante, si ritrovò priva di ogni sostegno finanziario.


Veronica Franco quale cortigiana "onesta"<ref>Il termine onesto significava esclusivamente che era regolarmente iscritta nel Catalogo, che applicava le tariffe previste dalla Repubblica e che pagava regolarmente le tasse sulla sua attività.</ref> di una città prosperosa e cosmopolita, visse circondata dagli agi per la maggior parte della sua vita, ma tuttavia non poté mai fregiarsi delle protezioni e dei riconoscimenti accordate alle donne "rispettabili", anche se gli venne tributato il titolo di "poetessa".<ref>Poetessa era in realtà un vezzeggiativo usato all'epoca per deriderla in quanto per le donne comuni ed aristocratiche, Veronica era e rimaneva solo una prostituta.</ref><ref>Nella [[Venezia]] [[Rinascimentale]], non fu l'unica intellettuale a presentare una cultura pseudo-raffinata ed a esprimere accenni di talento in ambito letterario ed artistico.</ref>
Veronica Franco quale cortigiana "onesta"<ref>Il termine onesto significava esclusivamente che era regolarmente iscritta nel Catalogo, che applicava le tariffe previste dalla Repubblica e che pagava regolarmente le tasse sulla sua attività.</ref> di una città prosperosa e cosmopolita, visse circondata dagli agi per la maggior parte della sua vita, ma tuttavia non poté mai fregiarsi delle protezioni e dei riconoscimenti accordate alle donne "rispettabili", anche se gli venne tributato il titolo di "poetessa".<ref>Poetessa era in realtà un vezzeggiativo usato all'epoca per deriderla in quanto per le donne comuni ed aristocratiche, Veronica era e rimaneva solo una prostituta.</ref><ref>Nella [[Venezia]] [[Rinascimentale]], non fu l'unica intellettuale a presentare una cultura pseudo-raffinata ed a esprimere accenni di talento in ambito letterario ed artistico.</ref>
Le cronache raccontano che negli ultimi anni ebbe un tenore di vita molto più modesto, senza però cadere in uno stato di povertà vera e propria; non pubblicò mai altri scritti.
Le cronache raccontano che negli ultimi anni ebbe un tenore di vita molto più modesto, senza però cadere in uno stato di povertà vera e propria; non pubblicò mai altri scritti.



== Opere ==
== Opere ==
Riga 53: Riga 53:


== Letteratura ==
== Letteratura ==
La sua vita è stata raccontata romanzescamente nel libro di Margaret F. Rosenthal ''The Honest Courtesan''. Secondo la critica, questo libro ''ritrae in modo avvincente la figura di Veronica Franco nel contesto culturale, sociale ed economico di quell'epoca. Rosenthal sottolinea, negli scritti di Veronica Franco, il sostegno spassionato verso le donne indifese, le convinzioni molto forti sulle diseguaglianze e la natura politica e seduttiva delle sue poesie, scritte in versi usando un linguaggio altamente erotico. È l'introspezione di Veronica Franco nei conflitti di potere tra i due sessi e la consapevolezza di rappresentare una minaccia per gli uomini contemporanei, che hanno reso così attuale le sue opere letterarie e le sue relazioni con gli intellettuali veneziani''.
La sua vita è stata raccontata in modo libero e romanzesco nel libro di Margaret F. Rosenthal ''The Honest Courtesan''.<ref>Editore: University of Chicago Press; 2° edizione: 1 Febbraio 1993; ISBN-13 : 978-0226728124.</ref> Secondo la critica, questo libro ''ritrae in modo avvincente la figura di Veronica Franco nel contesto culturale, sociale ed economico di quell'epoca. Rosenthal sottolinea, negli scritti di Veronica Franco, il sostegno spassionato verso le donne indifese, le convinzioni molto forti sulle diseguaglianze e la natura politica e seduttiva delle sue poesie, scritte in versi usando un linguaggio altamente erotico. È l'introspezione di Veronica Franco nei conflitti di potere tra i due sessi e la consapevolezza di rappresentare una minaccia per gli uomini contemporanei, che hanno reso così attuale le sue opere letterarie e le sue relazioni con gli intellettuali veneziani''.


== Citazione ==
== Citazione ==
{{Citazione|Se siamo armate e addestrate siamo in grado di convincere gli uomini che anche noi abbiamo mani, piedi e un cuore come il loro; e anche se siamo delicate e tenere, ci sono uomini delicati che possono essere anche forti e uomini volgari e violenti che sono dei codardi. Le donne non hanno ancora capito che dovrebbero comportarsi così, in questo modo riuscirebbero a combattere fino alla morte; e per dimostrare che ciò è vero, sarò la prima ad agire, ergendomi a modello.<ref>[http://www.jazzbabies.com/home/franco.htm]</ref>}}
{{Citazione|Se siamo armate e addestrate siamo in grado di convincere gli uomini che anche noi abbiamo mani, piedi e un cuore come il loro; e anche se siamo delicate e tenere, ci sono uomini delicati che possono essere anche forti e uomini volgari e violenti che sono dei codardi. Le donne non hanno ancora capito che dovrebbero comportarsi così, in questo modo riuscirebbero a combattere fino alla morte; e per dimostrare che ciò è vero, sarò la prima ad agire, ergendomi a modello.}}<ref>[http://www.jazzbabies.com/home/franco.htm]</ref>


== Intitolazioni ==
== Intitolazioni ==
Riga 62: Riga 62:
Il comune di Padova le ha intitolato una via.
Il comune di Padova le ha intitolato una via.


== Filmografia su Veronica Franco ==
== Filmografia ==
[[Catherine McCormack]] interpreta Veronica Franco nel film del [[1998]] ''[[Padrona del suo destino]]''. Il film è tratto dal libro di Margareth Rosenthal ''The Honest Courtesan''.
[[Catherine McCormack]] interpreta Veronica Franco nel film del [[1998]] ''[[Padrona del suo destino]]''. Il film è tratto dal libro di Margareth Rosenthal ''The Honest Courtesan''.


Riga 84: Riga 84:


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Venezia]]
* [[Prostituta|Prostituzione]]
* [[Cortigiano|Cortigiana]]
* [[Enrico III di Francia]]
* [[Enrico III di Francia]]
* [[Pietro Aretino]]
* [[Pietro Aretino]]

Versione delle 23:02, 27 gen 2021

Anonimo
Presunto ritratto di Veronica Franco
Worcester Art Museum[1]

Veronica Franco (Venezia, 25 Marzo 1546Venezia, 22 Luglio 1591) è stata una prostituta, cortigiana e poetessa italiana.

Biografia

Veroniva Franco nacque in una famiglia appartenente alla classe dei cittadini originari, da Francesco Franco e Paola Fracassa. Ebbe tre fratelli: Girolamo[2], Orazio e Serafino.[3]

La madre[4] le insegnò già da bambina come utilizzare la propria bellezza e le pratiche del sesso, educandola al profitto ricorrendo alle amicizie potenti ed ai matrimoni favorevoli.[5][6]

La madre preparò il matrimonio di Veronica, finanziariamente favorevole, con un ricco medico di età avanzata, ma l'unione tuttavia finì prima che morisse perché il medico non sopportava tutti i tradimenti e le attività di prostituzione della moglie. Con tali motivazioni, il noto medico riuscì ad ottenere l'annullamento del matrimonio, con la causale che era stato truffato e che lui non sapeva che Veronica fosse regolarmente iscritta nelle liste delle prostitute veneziane, disconoscendo anche il figlio che partorì nel 1564.[7]

La madre riuscì comunque ad avviarla alla prostituzione d'alto livello ed a trasformarla in attività di cortigiana nel 1566.[8]

Veronica Franco, in ragione della sua comparsa presso gli ambienti più influenti e potenti della città, si prodigò in studi generali per migliorare la sua arte nella conversazione, e nella poesia, ottenendo in seguito, all'età di 20 anni, la sua formale iscrizione nel Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia[9][10][11]

Nel 1570 circa, entrò a far parte di uno dei circoli letterari più famosi della città, partecipando alle discussioni, facendo donazioni e curando antologie di poesia.

L'11 Luglio 1574, grazie alle sue amicizie con uomini molto facoltosi ed esponenti di spicco dell'epoca, di cui conosceva molti segreti, ottenne dalla Repubblica di Venezia, di poter allietare il Re Enrico III di Francia, presente in città ed in viaggio di ritorno in Francia dalla Polonia.[12]

Nel 1575, durante l'epidemia di peste che sconvolse la città, Veronica Franco fu costretta a lasciare Venezia ed in seguito al saccheggio della sua casa e dei suoi possedimenti, perse gran parte delle sue ricchezze.

Nel 1576 a causa della diffusione della peste Veronica Franco lasciò la città, e la sua casa fu in seguito saccheggiata facendole perdere la maggior parte dei suoi beni. All'epoca, i suoi figli si erano già allontanati od erano morti a causa della peste e Veronica stava allevando i nipoti rimasti orfani.

Nel 1577 a seguito del suo ritorno in città, propose al consiglio cittadino di costruire una casa per prostitute e donne indigenti, amministrata da lei stessa, ma rimase inascoltata.

Nel 1580 fu condotta innanzi all'Inquisizione Veneziana per vari reati connessi alla stregoneria.[13] Pur difendendosi brillantemente durante il processo, dovette la sua libertà alla testimonianza di illustri personaggi della di Venezia di cui lei conosceva parecchi segreti.[14], che la vedeva accusata di incantesimi, stregoneria, e di mangiare carne di venerdì.</ref> Dalle trascritte deposizioni, emersero tutti i suoi legami con buona parte della nobiltà veneziana, che ricattata, contribuì alla sua assoluzione. Dopo il processo, tutti i suoi clienti della nobiltà veneziana la esclusero da ogni sua partecipazione, ed i pochi documenti ancora esistenti riportano che, anche se ottenne la libertà, perse tutte le ricchezze ed i beni materiali. Quando morì anche il suo ultimo benefattore, un ricco commerciante, si ritrovò priva di ogni sostegno finanziario.

Veronica Franco quale cortigiana "onesta"[15] di una città prosperosa e cosmopolita, visse circondata dagli agi per la maggior parte della sua vita, ma tuttavia non poté mai fregiarsi delle protezioni e dei riconoscimenti accordate alle donne "rispettabili", anche se gli venne tributato il titolo di "poetessa".[16][17] Le cronache raccontano che negli ultimi anni ebbe un tenore di vita molto più modesto, senza però cadere in uno stato di povertà vera e propria; non pubblicò mai altri scritti.

Opere

Nel 1575 fu pubblicato il volume Terze rime, contenente 18 capitoli scritti da Veronica Franco, e 7 scritti ceduti da alcuni letterati.

Nel 1580, pubblicò le Lettere familiari a diversi, "lettere scritte in gioventù", che comprendevano 50 lettere e due sonetti in onore del Re Enrico III di Francia, conosciuto 6 anni prima.

Dopo il suo pubblico processo e l'allontanamento da ogni ambiente alto locato e letterario non pubblicò più nulla, facendo presagire che i suoi scritti furono in realtà frutto di frequentazioni di letterati suoi clienti.

Letteratura

La sua vita è stata raccontata in modo libero e romanzesco nel libro di Margaret F. Rosenthal The Honest Courtesan.[18] Secondo la critica, questo libro ritrae in modo avvincente la figura di Veronica Franco nel contesto culturale, sociale ed economico di quell'epoca. Rosenthal sottolinea, negli scritti di Veronica Franco, il sostegno spassionato verso le donne indifese, le convinzioni molto forti sulle diseguaglianze e la natura politica e seduttiva delle sue poesie, scritte in versi usando un linguaggio altamente erotico. È l'introspezione di Veronica Franco nei conflitti di potere tra i due sessi e la consapevolezza di rappresentare una minaccia per gli uomini contemporanei, che hanno reso così attuale le sue opere letterarie e le sue relazioni con gli intellettuali veneziani.

Citazione

«Se siamo armate e addestrate siamo in grado di convincere gli uomini che anche noi abbiamo mani, piedi e un cuore come il loro; e anche se siamo delicate e tenere, ci sono uomini delicati che possono essere anche forti e uomini volgari e violenti che sono dei codardi. Le donne non hanno ancora capito che dovrebbero comportarsi così, in questo modo riuscirebbero a combattere fino alla morte; e per dimostrare che ciò è vero, sarò la prima ad agire, ergendomi a modello.»

[19]

Intitolazioni

Padova. Via Veronica Franco

Il comune di Padova le ha intitolato una via.

Filmografia

Catherine McCormack interpreta Veronica Franco nel film del 1998 Padrona del suo destino. Il film è tratto dal libro di Margareth Rosenthal The Honest Courtesan.

L'attrice Giusy Buscemi interpreta Veronica Franco nel programma Stanotte a....

Note

  1. ^ Attribuito a un seguace di Tintoretto, è catalogato dal Worcester Art Museum come Ritratto di signora.
  2. ^ Girolamo Franco morì durante la peste del 1575.
  3. ^ Nel suo testamento Veronica Franco indica Serafino Franco ancora come prigioniero dei Turchi.
  4. ^ La madre, Paola Fracassa, era una nota prostituta veneziana, indicata dalle Autorità come pieza, cioè mezzana.
  5. ^ Il fenomeno delle cortigiane era ben tollerato a Venezia; addirittura incentivato a contrasto dell'omosessualità maschile dilagante. In una città cosmopolita, dove gli stranieri andavano e venivano in continuazione, la prostituzione non poteva essere evitata, e la Repubblica ritenne proficuo accettarlo, normarlo e tassarlo. Secondo un censimento del 1509 si contavano 11.164 prostitute. A quell'epoca Venezia era già meta turistica e commerciale e siccome gli uomini d’affari ed i pellegrini non vivevano di puro spirito, la prostituzione fioriva.
  6. ^ Dalla prima metà del ’300, le cortigiane erano obbligate ad abitare in un quartiere vicino a Rialto chiamato il Castelletto.[1]
  7. ^ Dagli archivi ancora esistenti, sappiamo che Veronica Franco si sposò intorno ai 18 anni e che sempre a quell'età diede alla luce il primo figlio; in realtà pare che abbia avuto sei figli bastardi, tre dei quali morirono in tenera età.
  8. ^ La società Rinascimentale di Venezia riconosceva due diversi tipi di cortigiane: la cortigiana onesta, ossia la cortigiana intellettuale, e la cortigiana di lume (più simile alle moderne prostitute), una cortigiana dei ceti bassi, che viveva e praticava il mestiere vicino al Ponte di Rialto.
  9. ^ Ilaria Macera, Niccolò Tommaseo e Felice Le Monnier tra Firenze e Parigi, in Transalpina, n. 21, 1º ottobre 2018, pp. 53–66, DOI:10.4000/transalpina.296. URL consultato il 27 gennaio 2021.
  10. ^ Il nominativo di Veronica Franco compare nel Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia, nell'edizione pubblicata intorno al 1566, forniva il nome, l'indirizzo e le tariffe delle cortigiane più in vista della città. Il catalogo comprendeva il tariffario ufficiale: un bacio costava 5 o 6 scudi, il servizio completo 50 scudi.
  11. ^ Il Catalogo de tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia, era un elenco che forniva il nome, l'indirizzo e le tariffe delle cortigiane più in vista della città.
  12. ^ Veronica Franco ebbe la protezione dei più influenti nobili e signori della città, come Andrea Tron, avendo accesso ai circoli più prestigiosi, come il Ca’ Venier, pertinente a questa famiglia di antichi patrizi veneziani. Marco Venier si innamorò di lei, ma il loro rapporto, estremamente tormentato, terminò malamente.
  13. ^ I verbali dei processi subiti dall’Inquisizione veneziana per pratiche poco ortodosse, come l’invocare diavoli e angeli, “far giochi e furfanterie” e “far innamorare alcuni todeschi”. [2]
  14. ^ Il documento relativo al processo, contenente data e accusa è conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia e consultabile sulla copia digitale online
  15. ^ Il termine onesto significava esclusivamente che era regolarmente iscritta nel Catalogo, che applicava le tariffe previste dalla Repubblica e che pagava regolarmente le tasse sulla sua attività.
  16. ^ Poetessa era in realtà un vezzeggiativo usato all'epoca per deriderla in quanto per le donne comuni ed aristocratiche, Veronica era e rimaneva solo una prostituta.
  17. ^ Nella Venezia Rinascimentale, non fu l'unica intellettuale a presentare una cultura pseudo-raffinata ed a esprimere accenni di talento in ambito letterario ed artistico.
  18. ^ Editore: University of Chicago Press; 2° edizione: 1 Febbraio 1993; ISBN-13 : 978-0226728124.
  19. ^ [3]

Bibliografia

  • Rosa Ventrella, Honorata cortigiana, Arkadia, 2011. ISBN 978-88-96412-47-3
  • Floriana Calitti, Veronica Franco, in « Dizionario Biografico degli Italiani », v. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1998
  • Cesare Catà, Un Rinascimento tra Petrarca e passione. Il Neoplatonismo “corporeo” della poesia di Veronica Franco, in “La Parola del testo. Semestrale di filologia e letteratura europea dalle origini al Rinascimento”, No. 2 (2009), pp. 359–378.
  • Stefano Bianchi, La scrittura poetica femminile nel Cinquecento veneto: Gaspara Stampa e Veronica Franco, Manziana, Vecchiarelli, 2013. ISBN 978-88-8247-337-2
  • Alexander Medico More, Veronica Franco, in « Dizionario Storico dell'Inquisizione », v. 2, Pisa, Scuola Normale Superiore, 2010, pp. 625-626
  • Giuseppe Tassini, Veronica Franco celebre poetessa e cortigiana del secolo XVI, 2ª ed. corr. e ampl., Venezia, M. Fontana, 1888
  • Giuseppe Tassini, Gianni Ghirardini, Veronica Franco, celebre poetessa e cortigiana del secolo XVI. Con una introduzione sui costumi e il libertinaggio nella Repubblica di Venezia tratta dal libro Storie intime di Venezia repubblica del cav. Enrico Volpi, Venezia, Alfieri, 1969
  • Giovanni Scarabello, Meretrices. Storia della prostituzione a Venezia tra il XIII e il XVIII secolo, Venezia, Supernova, 2008, ISBN 978-88-88548-68-8, pp. 65-91
  • Mirella Toso Ambrosini (ricerca storica a cura di), Catalogo di tutte le principal et più honorate cortigiane di Venetia, Venezia, Centro Internazionale della Grafica, 1984, pp. 41-63 [contiene la trascrizione integrale del Catalogo]
  • Paul Larivalle, La vita quotidiana delle cortigiane nell'Italia del Rinascimento, Mondadori libri, Milano, 2018

Tamara Brazzi "Veronica ed Io" La valigia rossa edizioni 2018

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN66577804 · ISNI (EN0000 0001 0910 8403 · SBN IEIV017565 · BAV 495/83084 · CERL cnp01234859 · Europeana agent/base/60341 · LCCN (ENn85256501 · GND (DE118911023 · BNE (ESXX1225011 (data) · BNF (FRcb12537438d (data) · J9U (ENHE987007457978105171